Quel semplice test serve a mostrare come (almeno per me è stato così), sebbene il metodo biomeccanicamente più vantaggioso sia lasciar cadere l'arto rilassando completamente la muscolatura, spesso permangono delle contrazioni parassite di muscoli che non dovrebbero contrarsi e che frenano involontariamente la caduta.
Lo stadio successivo consiste nell'aggiungere la contrazione solo dei muscoli preposti al movimento in modo da sommare la forza muscolare a quella di gravità.
Tutto ciò è chiaramente descrivibile in termini biomeccanici, ma quando ci muoviamo dobbiamo fare anche i conti, oltre che con la fisica, con nostro sistema nervoso e con la percezione, spesso errata, del nostro corpo.
Ora ho capito quello che vuoi dire. Ma questo non è un limite della "biomeccanica". Significa semplicemente che quella che chiamiamo "descrizione biomeccanica" non è eo ipso un suggerimento pratico immediatamente sfruttabile dall'alteta/praticante... ma a me questa cosa sembra ovvia!
certo,ma neppure le spiegazioni fantasiose cinesi sono sfruttabili immediatamente.
nel momento in cui si parla di proprio cezione e intenzione del gesto,stai prendendo in considerazione non solo le armonie esterne della biomeccanica,ma anche tutta una serie di cose,compresi gli stati mentali,che favoriscono un miglior rilassamento,una maggior concentrazione,e quindi la capacita di poter entrare meglio nel discorso del modello biomeccanico,che segue le leggi di natura.in pratica l olio per far girare bene a ruota,che girerebbe cmq,ma meno bene.
in pratica molti dei discorsi del chi sono contemporaneamente sia la biomeccanica,sia la corretta mente che presiede a un gesto biomeccanicamente corretto.non a caso si parla di unire mente e corpo,e non solo di fortificare il corpo