secondo me siete già troppo avanti....
basterebbe che gli insegnanti si limitassero ad insegnare ciò che SANNO effettivamente e lo insegnassero per quello che è..... e non insegnare ciò che si illudono di sapere creando negli allievi false e pericolose illusioni
Le am si basano secondo me sulla forma mentis prima ancora che sulle tecniche.
L'abituarsi all'ottimizzazione del maggior danno col minimo sforzo di un potenziale avversario può essere potenzialmente pericoloso nelle mani di chi non sa gestirsi.
Non parlo di niente di trascendentale con “maggior danno, minimo sforzo” ma la metabolizzazione di dettagli o “trucchetti”, all'apparenza pure banali, che possono però fare grosse differenze nei risultati delle azioni.
Penso sia da evitare il dare la possibilità a eventuali teste calde di amplificare l'entità dei danni delle loro azioni.
Sarebbe come dare una Ferrari su strada a un neopatentato che non sa gestirla ma affascinato dalla velocità. Pericoloso per sé e per gli altri.
AiViA scriveva della naturalezza di un coltello nelle mani di un bambino. E' vero, ma gli stimoli dell'ambiente e l'educazione della società attuale sono falsati rispetto anche a pochi decenni fa.
Il rispetto dell'arma è nel DNA oggi come nel passato, ma viene meno consolidata dalla cultura comune.
Stessa cosa vale per l'accettazione del combattimento, armato e non, per la propria vita come comportamento naturale dell'uomo.
Per le false illusioni, negli ultimi anni ho avuto la fortuna di sentire spesso dire "Io preferisco..., secondo me..., secondo la scuola... etc." e sottolineare, quasi come un mantra, la diversità tra gli allenamenti e la realtà.
Da un lato ci sono sicuramente tanti venditori di false certezze, dall'altro ci potrebbero anche essere allievi che preferiscono credere quel che vogliono, a torto o a ragione.