Per Insetto e Lu Dongin, rispondo ad entrambi.. ci provo..
Il movimento di cui parlo non è uno stato mentale ma fisico a tutti gli effetti, solo molto più fine e particolare, la sensazione a cui faccio riferimento deriva dalla tensione tendinea che si crea a seguito del rilassamento delle grandi masse muscolari e della maggior azione della forza di gravità sul corpo,
Come viene azionato: mi ripeto (spero di non annoiarvi) e lo faccio volentieri, rilassando le grandi masse muscolari favorisco l’azione della forza di gravità su tutto l’apparato osteo-muscolare,
la prima sensazione/forza/direzione è quella verticale data della tensione dell’apparato tendineo che unisce i corpi vertebrali, immaginate una collana di perle con un nodo tra una perla e l’altra, messa in verticale una perla si tira giù l’altra e tutte insieme mettono in tensione in filo interno, creata questa tensione/sensazione cerco di mantenerla in ogni movimento e passaggio della forma e dei vari esercizi,
quando rilasso bene la muscolatura e il corpo assume la giusta impostazione/posizione automaticamente quelli che sono i vari principi del taiji si attuano senza che ci metta la minima volontà o direttiva, il bacino s’inclina in basso e in avanti, le ginocchia si piegano, il torace s’incassa e il capo si dirige verso l’alto (come appeso ad un filo), arco della schiena, ecc.,
tutto questo avviene spontaneamente, devo poi solo prendere coscienza della nuova dimensione corporea,
quindi inizialmente è tutto fisico, solo molto più fine e particolare.
Mente e riferimenti stabili: immagina di camminare in un ambiente completamente buio, buio nel modo più assoluto, ok, nessun punto d’appoggio, solo il buio e tu che cammini…
A un certo punto tocchi un muro, non lo vedi ma lo tocchi, e… improvvisamente si allontana, immagina quale sensazione proveresti, poi continui a camminare nel buio e successivamente tocchi il muro e questo si allontana, a te descrivere quale sensazione puoi provare in una situazione simile.
Quando ho accennato a riferimenti stabili intendo qualcosa del genere, la mente/pensiero/io/se ha bisogno di punti stabili per definirsi e crescere in modo sano (mi fermo a questo).
Nel taiji, quando tutto viene fatto nel dovuto modo, le cose avvengono senza che ci hai messo volontà, senza che hai adottato in modo attivo uno schema, quando il mio compagno mi testa si trova ad essere sollevato da una forza senza capire da dove arriva e come ha agito su di lui, nemmeno io (al mio livello) capisco completamente come ciò è avvenuto, so solo che ero nella giusta dimensione taiji,
quando voglio rifarlo, anche se il corpo è corretto, non ci riesco perché la mente si pone in modo attivo per ripetere, solo dopo vari tentativi tornando in uno stato di tranquillità/non azione mentale tutto riaccade,
mi conforto dicendomi: se ci sono riuscito una volta potrò riuscirci mille altre volte ancora, se solo per un momento ero in uno stato taiji ci potrò ritornare e definirlo dentro di me…
Vuoto mentale: in effetti credo di aver usato i termini sbagliati, quelli che più comunemente si trovano nei testi malamente tradotti,
forse è più giusto parlare di “non attività mentale” ma anche così è assurdo, detta in positivo “serenità mentale”, senza che sia il pensiero attivo a determinare il movimento, quello che chiamano “non fare”, che forse è più giusto dire “fare non”, essere attivi mantenendo una serenità mentale… ci può stare??
Ragazzi non è facile, per me, mettere per iscritto in modo chiaro cosa succede..
Spero di essermi spiegato, cmq disponibile per ulteriori chiarimenti, almeno per le mie capacità.
Ciao a tutti e sempre buona pratica.