Sempre con un pò di ritardo
, un altro articolo Systemico...
DIFESA DA COLTELLO – PRIMA L’ISTINTO, POI LA “CONOSCENZA”Articolo di Martin Wheeler pubblicato il 15 dicembre 2011
Ci sono delle regole essenziali, nella difesa da coltello. Regole che probabilmente sono antecedenti ogni sistema conosciuto, come il riconoscere una minaccia immediata e mortale, spostarsi dalla traiettoria dell’attacco e quindi lavorare sull’abilità che ha l’aggressore di poter attaccare di nuovo. Ma appena uno prende un’arma affilata e attacca qualcun altro, chi si difende si rende conto che anche le più semplici regole diventano molto complesse, nella realtà..
Molti sistemi di difesa da coltello funzionano in un paradigma semplice. Deviare, intrappolare, controllare e disarmare. Tutti i sistemi, in un modo o nell’altro, sviluppano queste idee in metodi completi e a volte molto efficaci. Ma invece di seguire strettamente un paradigma di regole, il Systema sviluppa questi concetti dalle strutture comportamentali profonde, basate sull’innato desiderio di sopravvivere. Cercare di imporre delle regole al sistema nervoso può diventare un gioco a somma zero durante uno scontro con il coltello. È meglio prima sopravvivere e poi applicare la propria conoscenza alla situazione. Provare a applicare concetti e conoscenze all’istinto può funzionare, ma affidarsi allo sviluppo del proprio comportamento istintivo porta a una difesa molto più “sofisticata”, spontanea e psicologicamente “diversiva” (per l’aggressore).
Sfortunatamente però, neanche affidarsi all’istinto non è una buona scelta. Vorrei paragonarlo al rendersi conto che un’auto corre verso di noi ad alta velocità. Cosa fare? Se provi a pensare come schivare al meglio l’auto, e quindi ti accingi a farlo, moltiplicato per ogni possibile modo in cui ti puoi trovare in quel momento (sarebbe davvero difficile allenare una tecnica per ogni eventualità..)…se stai ancora pensando a tutte queste cose, vuol dire che sei già stato investito. In realtà riconosci la minaccia in ogni modo possibile..vista, udito, “sensazione”..e il tuo corpo si scansa tuffandosi appena il tuo istinto di sopravvivenza prende il comando. Ma in questo momento sei in movimento, hai saltato, e devi ancora fare i conti con l’atterraggio. È a questo punto che la “conoscenza” deve riprendere possesso dei tuoi movimenti, al fine di continuare a proteggerti.
Quest’analogia è molto simile all’approccio del Systema verso la sopravvivenza da coltello. Tanto per rifarci a quanto detto prima, cioè riconoscere la minaccia come immediata e mortale, spostarsi dalla traiettoria dell’attacco e quindi lavorare sull’abilità che l’aggressore ha di poter attaccare di nuovo in svariati modi sempre diversi.
Ognuno di queste fasi può essere allenata in modo da diventare profondamente radicato, formando naturalmente i principi che permettono di sviluppare una difesa spontanea, altamente efficace e “invisibile”.
Ci sono molti modi per prepararsi all’eventualità di difendersi da un coltello; sviluppare principi motori universali, esercitarsi ad “amalgamarsi” al movimento dell’aggressore, studiare la psicologia fondamentale della difesa da coltello, praticare disarmi e attacchi agli arti, capire i principi del “lavoro morbido”, lavorare con partner non collaborativi, colpire, fare sparring ecc. Ma il nucleo di un tale lavoro è di sviluppare dapprima l’istinto e poi applicarci la propria conoscenza tecnica.
Una volta Vladimir mi disse, dopo una estenuate giornata di esercizi sulla difesa da coltello: “Serve che funzioni tutto! In una situazione reale è probabile che tu possa avere solo una possibilità di fare qualcosa”. Vero, e quindi è meglio far si che questa possibilità sia più certa possibile.
Martin Wheeler
Link all’articolo originale:
http://wheelersystema.com/1742/knife-defense-instinct-then-knowledgePer ulteriori informazioni visitare il sito: www. rmasystemaitaly.it