Rma Systema Italy 2011- 2012 Scuola Vladimir Vasiliev- Istr. Luca Chiarato

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Comprendere il Systema
Articolo di Frank Arias e Juan Pedro Serna pubblicato il 12 maggio 2011

Frank Arias, uno degli istruttori avanzati del Systema Headquarters di Toronto, è stato intervistato dal capo istruttore di Systema in Spagna Juan Pedro Serna riguardo la sua comprensione, il suo addestramento e il suo modo di insegnare l’arte.
Juan Pedro e Frank hanno gentilmente tradotto quest’intervista dallo spagnolo per farla leggere e apprezzare anche a noi.

Juan Pedro Serna: Come hai incontrato la prima volta il Systema?
Frank Arias: Nel 1996, la vigilia di Capodanno, mi sono ritrovato in una situazione in cui mi sono dovuto difendere da più aggressori. Me la sono cavata in quella pericolosa circostanza grazie alla mia precedente pratica di arti marziali (orientali). Dopo quella volta il mio interesse per le arti marziali rinacque, e mi misi a cercare qualcosa che potesse aiutarmi ad essere preparato per quel tipo di situazione imprevista.

Juan Pedro: In che modo il Systema ha influito su di te come persona e artista marziale? Oppure forse è meglio chiederti come lo ha fatto Vasiliev…
Frank: E’ difficile comprimere tredici anni di Systema in poche righe, ma ci provo…
L’addestramento in sé per sé mi ha sempre tenuto a migliorarmi e progredire continuamente. Il tempo in classe è stato il combustibile che mi ha fatto appassionare e scoprire così molto di me stesso. E’come un processo infinito, e personalmente lo sento come una cosa buona.
Il cambiamento maggiore avvenne quando Vladimir mi chiese di concentrarmi, addestrarmi e aumentare le mie abilità per diventare un istruttore. Mi spiegò che quando diventi un istruttore, lo sviluppo del Systema continua e si può migliorare molto in quello che si fa. Aveva ragione.
Insegnando, mi rendo conto ancora meglio delle mie responsabilità verso gli altri, e quindi ho bisogno di essere il più possibile sincero e “pulito” in ogni aspetto della mia vita. E capisco sempre di più gli insegnamenti di Vladimir. Devi essere coscienzioso presente per aiutare gli altri nel loro percorso. Ho ricevuto molto, e pertanto sono molto riconoscente sia verso Vladimir che verso il Systema.

Juan Pedro: Quali sono gli aspetti principali del Systema? Come ne definiresti i principi più importanti?
Frank: I quattro principi cardine del Systema sono respirazione, rilassamento, postura e movimento. Da questi, si impara a fidarsi del proprio intuito, affinare i sensi, liberarsi dalla tensione e acquisire un alto livello di fluidità.
A un principiante queste cose possono sembrare semplici e dirette, ma procedendo nell’addestramento, ci si accorge che in realtà sono concetti molto complessi e profondi. Ad esempio, il movimento non è definito solo dal corpo fisico, ma anche dal proprio pensiero, intenzione ed emozione. Se usato correttamente, ogni principio produce effetti positivi. Conoscere sé stessi è l’obbiettivo principale del Systema.

Juan Pedro: Che tipo di persone pratica il Systema?
Frank: Che tu sia un soldato o un civile, questo tipo di lavoro ha un sacco di cose da offrirti. Da agenti di polizia fino a impiegati e casalinghe, gente di ogni età, cultura, forma fisica e abilità si addestrano insieme nello stesso spazio. Fondamentalmente, il Systema è per tutti.

Juan Pedro: Di recente hai tenuto un pò di seminari in America latina destinati a unità di polizia. Quali sono stati i risultati? Come è stato ricevuto il Systema da quelle parti?
Frank: In sud America c’è un sacco di crimine, da quello da strada fino alla corruzione governativa. Rapimenti, accoltellamenti e rapine a mano armata accadono troppo spesso. Mi sono sorpreso nel sapere che fra le persone che ho incontrato lì, molte erano già state rapinate due o tre volte. Ci sono molte agenzie di sicurezza che forniscono guardie del corpo. Ho scoperto che la polizia cerca di imparare a controllare e sottomettere il reo, senza violare i suoi diritti umani.
La mia esperienza con i Marine fu differente. Loro volevano imparare delle cose pratiche da usare nella vita reale. Non erano interessati al lato agonistico delle arti marziali. Tuttavia, una volta visto l’addestramento, si sono resi conto di ciò che il Systema aveva da offrirgli. Ma, testato nel tempo, il Systema è vivo e forte ancora oggi.

Juan Pedro: Il carattere latino è molto diverso da quello russo. Come si adatta al Systema?
Frank: Senza ricorrere a stereotipi, dirò che i latini sono conosciuti per la loro passionalità e il loro sangue caldo. Infatti, questo poetico romanticismo è celebrato dalla loro cultura. Questo laddove i russi sembrano mostrare meno emotività e apprezzare di più l’autocontrollo. Come si fa, con il Systema? Potrebbe essere una sfida, per i latini, poiché essi tendono ad essere molto emotivi, e quindi è più difficile per loro essere distaccati in quello che si trovano a fare. Ma il Systema può dare l’opportunità di accedere a un alto livello di abilità e spiritualità.
 
Juan Pedro: Il Systema non allena specifiche tecniche. Una domanda ricorrente è “Come si fa a imparare un arte marziale senza praticare tecniche?”.
Frank: Uno dei fondamenti principali è il movimento. Attraverso di esso, la tecnica è conseguenza. Il Systema non insegna tecniche specifiche perché in questo caso queste sarebbero risposte preformulate, meccaniche.

Juan Pedro: Quale consiglio vuoi dare a chi si è avvicinato da poco alla pratica del Systema?
Frank: Praticate con la mente aperta. Non lasciate che vecchie abitudini o pregresse conoscenze ostruiscano lo sviluppo di questa arte marziale. Il Systema non segue dei passi specifici o già formulati. All’inizio può essere frustrante per i nuovi studenti, ma se ne afferrano il senso, ne trarranno subito dei benefici. Non ci rendiamo nemmeno conto di quanta tensione accumuliamo e conserviamo nel nostro corpo. Se ce ne accorgiamo, possiamo liberarcene ed essere pronti ad usare la fluidità e l’efficacia del Systema.

“Un fuerte abrazo.”

Link all’articolo originale:

http://www.russianmartialart.com/main.php?page=article_info&articles_id=54&osCsid=4aa1fb59b905bf40174f51f2729eabb2

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 ;)

Ah, spero che abbiate innanzitutto giurato reciprocamente di farla fuori dall'acqua, magari dietro un cespuglio, se vi scappava... sai com'è..  XD
Ma c'era anche Alex? Non riesco a vederlo...
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Offline AlexVulkano

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 ;)

Ah, spero che abbiate innanzitutto giurato reciprocamente di farla fuori dall'acqua, magari dietro un cespuglio, se vi scappava... sai com'è..  XD
Ma c'era anche Alex? Non riesco a vederlo...

Certo che c'ero Fratello!!
Rapato a zero maglietta verde che mi alleno con quello con la maglietta arancione col coltello  :pun:
« Last Edit: June 30, 2011, 14:07:41 pm by AlexVulkano »

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Ok, ora ti ho visto!!  :sur:
Ma senza pizzetto non ti avevo riconosciuto mica, eh...  ;)


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Offline AlexVulkano

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Ok, ora ti ho visto!!  :sur:
Ma senza pizzetto non ti avevo riconosciuto mica, eh...  ;)

 :o ;)

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Offline Takuanzen

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Due clip dell'allenamento al fiume di sabato e domenica scorsi  :) :


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Imperdibili, soprattutto per ^'V'^ versione talebano ninja neonazi!!  :D

Molto interessanti i video. Si vede proprio che vi siete divertiti parecchio!!! Anche in acqua, lo spirito di gruppo e l'affiatamento col compagno/compagni mi sembra sia una componente caratteristica del Systema. :)


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Offline Trepicchi

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Re:Attivita' 2010- 2011 Systema Scuola Vladimir Vasiliev- Istr. Luca Chiarato
« Reply #340 on: August 22, 2011, 13:11:22 pm »
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Per il momento la versione inglese (piu' avanti arrivera quella italiana  ;) )



THE LEGENDARY RUSSIAN WARRIORS -

The Story of Iliya Moorometz

Iliya Moorometz - or Iliya of the city of Moorom. He is the most well-known and loved warrior of
ancient Russia, famous for his incredible strength, fighting skill, unique life story, kindness and
righteousness, the qualities that brought him many victories over the attackers of Russia and over
the forces of evil.
The big painting you may have seen at our school is called "The Three Warriors".
He is the one in the middle of the picture.
Iliya's assistants in many battles:
Dobrinya Nikitich - on his right hand,
Alesha Popovich - on his left side
The history of the righteous Russian warriors begins in the year 998. Until that time paganism was
the religion of the people. Prince Vladimir, initially a cruel and aggressive pagan follower, became
the first Russian ruler who accepted Christianity. He married the Christian orthodox princess Anna
of Greece, got christened himself with his 12 sons, then his boyars (the rich people around him) got
christened as well. Prince Vladimir then invited 6 Greek bishops, Metropolitan, and numerous
priests to come to his capital city - Kiev at that time - to get all the Russian people christened too.
On a set day in 998 Prince Vladimir ordered for all the residents of Kiev, many thousands of people,
to come to the river Dnepr, and the Greek clergy performed the sacrament of christening, forever
blessing the people of Russia to carry God in their hearts.
Prince Vladimir changed himself greatly, he became kind and generous. Poor people of the country
could come to his palace any time and receive food, clothing and money. Big carts were filled with
bread, meat, fish, vegetables, honey and kvas (the Russian beverage) and sent to towns and villages
for the poor and sick that could not walk themselves. People loved their Prince and called him "The
Red Sun". (The word 'red' in Russian also means beautiful).
Christian faith then quickly spread throughout Russia. Thousands of churches and monasteries were
build, and along with them, schools and hospitals. Literacy, Art and the Russian culture began to
develop as well.
To confirm his faith and policies, Prince Vladimir had each of his 12 sons become the ruler of each
of the 12 great cities of the Russian land. The youngest son, count Gleb was given the city
of Moorom.
In 1015 Prince Vladimir died. His stepson Sviatopolk conquered his capital city Kiev. Sviatopolk
decided to kill all his 12 stepbrothers, including the very young count Gleb. Gleb begged the killers
to spare him, but when he saw that they would not listen, he kneeled and humbly accepted his
death. Gleb was one of the first Russian martyrs.
About 100 years later, in a village by the same city of Moorom, a miracle-boy, and the future
mighty warrior was born to his peasant parents. One day while he was still a baby in the crib, his
father was working in the field and his mother washing clothing in the river, a terrible storm
happened in the area. The door of Iliya's house was open and the black storm cloud got inside. As
his mother ran into the house, the black cloud rushed out and she found the baby was lying on the
floor near his crib alive but all white and motionless. According to the legend, this was the spirit of
evil trying to kill his future opponent.
From that day Iliya became unable to use his legs, and had only very light use of his arms. He grew
up and only sat on the bench inside the house by the door, staring wistfully into the floor. His
parents tried all the possible treatments, but nothing helped. They were very religious people, and
always prayed for their son at home and in church, but a lot of time had to pass before their prayers
were answered.
Iliya turned 20, he was very handsome, with huge shoulders, but his legs continued to be extremely
weak. He was angry at the whole world, hardly spoke a word with anyone, and just sat on his bench
with a gloomy stare at the floor. The worst torture for him was to watch the Maslenitza games (fist
fight games held every winter on the week before Lent). From his window, Iliya saw the young men
of his hometown beaten up by the neighbors every time. His father was the best fighter in town
when he was young, and really counted on his son to replace him in fistfights and in his heavy
peasant labor one day.
The only person that warmed up Iliya's heart and brought a smile to his face was the quiet and
tender local girl. She would come for a visit every now and then, would bring him a treat, would say
some kind words, or would just sit in the house feeling compassion for Iliya. One day his parents
brought home terrible news for their son - this girl was getting married to one of the fighters from
the neighboring town.
Iliya could not take it any more, blinded by anger; he was yelling that no one would now love him.
"We love you" - gasped his mother - "and God, he loves everyone" Iliya yelled so loudly that his
parents dropped to the floor as if shocked by thunder. "Where? If He loves me, why does He
punish me so for 20 years? For what sins? " Iliya ripped the cross off his neck and threw it across
the room to the door. And then a miracle happened. The cross with the ripped piece of string froze
in the air. Iliya could no longer say a word, and he heard a quiet voice "Oh Iliya, look how far you
have gone in your sorrow. " A white cloud appeared and a very young man, with light and humble
face, dressed as a count.
"Who is this? "- kept thinking amazed Iliya. "I am count Gleb, son of the great Prince Vladimir" -
said the visitor. Iliya said that it could not be, as 100 years has passed since Gleb had been
slaughtered. Gleb put down his left hand that he was holding at his chest, and Iliya saw the big and
horrible knife wound under the young man's heart.
The Saint explained that God sent him to help Iliya, to strengthen his spirit and faith, that this
illness was likely given to prevent Iliya from the big sins he would have committed if his body was
strong. He reminded how Iliya was ready to kill the fist fighters so many times, and how just now
he was willing to destroy the fiance of the girl he liked. He told Iliya that God would give
everything to the one who has love, hope and faith.
Ilya's face was all wet from tears -"How can I be forgiven now that I betrayed God, and ripped the
cross off my chest" "God's mercy has no limits" - was the Saint's reply - "Disciple Peter renounced
Christ three times, and was forgiven. God can see your sincere tears of remorse, and here is the sign
that you are forgiven. " Gleb opened his hand and the cross floated across the room back under
Iliya's shirt, and the ripped string tied itself into a knot. "Remember, " - said the count - "that 'Iliya'
means God's strength" - and he disappeared.
Only then Iliya's parents came back to their senses. He realized that they had not seen anything, but
the new knot was definitely there on the string around his neck.
From that day he became a different person, never a word of resentment, never any anger in his
eyes or sadness in his heart. He began to admire the world, to pray, to be kind to everyone and to
accept his illness in a calm and humble way.
Many years passed, and Iliya turned 33. On the Easter night he had another great vision - Saint
Paul and Saint Peter came to him and said that for his patience and faith he will now be healed.
They gave him a wooden dipper of holy water to drink and then told him to get up and walk. And
the miracle had happened; Iliya walked to the door, out of the house, and yelled his praise to God.
There was no end to visitors to Iliya's house. All people of his town knew about the illness, and now
came to see the miraculous recovery. Iliya had to tell his story hundreds of times. All summer and
fall Iliya worked in the fields with great enjoyment, he was easily handling all the heaviest jobs,
tearing oak trees right out of the ground to make room for new fields. His parents were well
rewarded for the years of their patience.
When the last day of harvest was over, Iliya went to get a drink of water from the spring. A huge
chestnut speckled horse with thick mane and tail came up behind him. The saddle was fully
equipped with all the weapons of the time: a wide sword, a tightly drawn bow with a case full of
arrows, a 36 pound spiked club, a sharp spear, and a red shield engraved with the gold sun and a
warrior's helmet. Iliya could not see the owner of the horse, he called out, but there was no reply,
just the echo. He admired the horse for a while and headed home. The horse walked after him, then
bit Iliya's shirt and would not let go until Iliya jokingly said that he would make him ride to the sky.
Iliya then jumped into the saddle and rode off. The wonder horse could jump higher that the forest,
over the rivers and hills, up to quarter mile at a time. Fresh water springs would come from the
ground where the horse would strike his hoof. (These springs are still there and are called 'horsewells').
The horse brought Iliya to a beautiful church on a hill amidst deep woods. In great
amazement, Iliya recognized the great monastery of Kiev that he heard about when he was ill and
had always dreamed of visiting.
An old man met him as Iliya walked into the monastery and asked why he was here. Iliya said that
he wishes to see the holy remains of Saint Feodociy berried here and to ask the elders for advice on
how to thank God for his miraculous healing. "God gave you power - said the old man - to
overcome all the attackers of Russia and all the forces of evil, so that nothing would harm you. I
bless you to join the king's army for the military service. When the time comes that you are no
longer able to hold the sword in your hands, then come back here and continue to defeat the evil
with the sword of your prayer.
Iliya realized that the wonder horse was sent for him and that his road in life is clear. He asked the
old man where he could see and bow to the holy remains of the Saint Feodociy. "You can say you
have done that already" - said the old man and disappeared.
The brave warrior Iliya has fought great many battles, defeated countless enemies. Many wonderful
stories, songs and tales were written about him. Alone, he was able to fight off up to 300 attackers
at a time. He could create an invisible space around his body that could not be penetrated by any
weapon. He was tireless on the battlefields, courageous, and never cruel.
When Iliya Moorometz became old and gray, he came to live to the Monastery of Kiev and became
a monk. His body is berried there in a cave, his remains still untouched by the decay up to
now. The icon-lamp is always lit over his icon, where we can see a calm and handsome face of a
Russian Warrior.
Legendary as these stories may seem to some of us, the fact remains that several years ago, Iliya's
holy remains were taken out and studied in a lab. It was confirmed that the incurable disease had
affected his spine for many years.
...Sono il padrone del fuoco e vedo le cose nascoste, vedo la fiamma che si fa tempo, odo il flessibile fuoco del sacrificio sonoro sono un Unuzi, un bimbo davanti al mistero del mondo colmo di timore davanti al Fuoco, che ricompone le cose disperse..Preghiera di uno Sciamano Siberiano.***

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Re:Attivita' 2010- 2011 Systema Scuola Vladimir Vasiliev- Istr. Luca Chiarato
« Reply #341 on: August 22, 2011, 13:22:12 pm »
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Segnalo un appuntamento dove partecipiamo aperto a tutti  a sostegno della  " Citta' della speranza "
Zona operativa : Agna (Pd) - Sabato 27 agosto

7° TROFEO CITTA' DELLA SPERANZA

Il Centro Sportivo Le Tre Piume organizza una gara di tiro dinamico che farà gestire in un ambito di collaborazione all'ASD VENETO SICUREZZA per informazioni www.venetosicurezza.org/ verrà effettuata una gara di tiro alla sagoma corrente gestita da Pellini Raffaello ed i suoi collaboratori.
nell'ambito delle due gare verranno estratte due pistole per il tiro dinamico ed una per la sagoma corrente gentilmente offerte dalla ditta TANFOGLIO di Brescia.

Ci saranno dimostrazioni di difesa personale con SYSTEMA applicazione di difesa Russa ( sabato dalle ore 14:00 )
Sarà inoltre presente la GHOST INTERNATIONAL

L'INTERO INCASSO COMPRESA LA MARCA PIATTELLO VERRA' DEVOLUTO ALLA FONDAZIONE "CITTA' DELLA SPERANZA"

La Città della Speranza è una Fondazione che finanzia il centro di oncoematologia perdiatrica di Padova e all’interno dello stesso contribuisce alla ricerca scientifica.

http://www.letrepiume.it/
http://www.cittadellasperanza.org
« Last Edit: August 22, 2011, 13:32:14 pm by Trepicchi »
...Sono il padrone del fuoco e vedo le cose nascoste, vedo la fiamma che si fa tempo, odo il flessibile fuoco del sacrificio sonoro sono un Unuzi, un bimbo davanti al mistero del mondo colmo di timore davanti al Fuoco, che ricompone le cose disperse..Preghiera di uno Sciamano Siberiano.***

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Re:Attivita' 2010- 2011 Systema Scuola Vladimir Vasiliev- Istr. Luca Chiarato
« Reply #342 on: August 22, 2011, 20:47:11 pm »
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I leggendari guerrieri russi – La storia di Ilja Murometz
Articolo pubblicato il 28 settembre 2010

Il suo nome era Ilja Murometz, cioè Ilja della città di Murom. È il più conosciuto e amato guerriero dell’antica Russia, famoso per la sua incredibile forza, abilità nel combattimento, particolarità della propria storia, gentilezza e rettitudine, qualità che gli permisero di sconfiggere moltissime volte gli aggressori della Russia e le forze del male. 
Il grande dipinto che è possibile vedere presso la nostra scuola a Toronto si intitola  “I Tre Guerrieri”. Lui è quello al centro.



Alla sua destra c’è Dobrinja Nikitic’, mentre alla sua sinistra c’è Alësha Popovic’,      i suoi compagni di tante battaglie.
La storia di questo valoroso guerriero inizia nell’anno 988. Fino ad allora la religione del popolo era stata il Paganesimo. Il Principe Vladimir, dapprima un crudele e aggressivo pagano, divenne il primo sovrano russo ad accettare il Cristianesimo. Prese in moglie la principessa Anna di Grecia, di fede ortodossa, si convertì insieme ai suoi 12 figli, e poi anche i boiari ( la nobiltà che viveva attorno a lui ) seguirono il suo esempio. Allora Vladimir invitò 6 vescovi greci, i Metropoliti, e numerosi sacerdoti nella sua capitale, Kiev, per cristianizzare anche il popolo.
In un certo giorno dell’anno 988, Vladimir ordinò alle molte migliaia di abitanti di Kiev di recarsi sulle rive del Dniepr, dove poi il clero Greco officiò il sacramento della cristianizzazione, augurando al popolo di Russia di portare sempre Iddio nei loro cuori.
Il Principe cambiò molto il suo carattere, divenendo gentile e generoso. I poveri di quella terra potevano venire ogni volta che volevano e prendere del cibo, vestiti e denaro. Dei grandi carichi di pane, carne, pesce, ortaggi, miele e kvas (una bevanda russa) venivano mandati a casa di chi non fosse stato in grado di venire lì con le sue forze. Il suo popolo lo amava, e lo chiamò “Il Sole Rosso” (in russo la parola “kràssnyj”, rosso, è anche sinonimo di “krassìvyj”, bello).
La fede Cristiana si diffuse velocemente in tutta la nazione. Vennero erette migliaia di chiese e monasteri, come anche scuole e ospedali. Fù l’inizio dello sviluppo della letteratura, dell’arte e della stessa cultura della Russia.
Per confermare la sua fede e le sue intenzioni, Principe Vladimir assegnò ad ognuno dei suoi dodici figli uno dei 12 più grandi centri abitati della Russia. Al più giovane, il conte Gleb, venne assegnata la città di Murom.
Nel 1015 il Principe morì. Il suo figliastro Svjatopolk conquistò la capitale, Kiev. Egli decise poi di uccidere tutti i suoi 12 figliastri, compreso Gleb, allora molto giovane. Gleb pregò i suoi assassini di risparmiarlo, ma quando si rese conto che non aveva alcuna speranza di essere ascoltato, si inginocchiò e accettò umilmente il suo destino. Divenne uno dei primi martiri russi.
Circa 100 anni dopo, in un villaggio vicino alla città di Murom, un bambino miracolato, e futuro possente guerriero, nacque da una coppia di contadini. Un giorno, quando era ancora in fasce, mentre suo padre stava lavorando nei campi e sua madre stava lavando i panni al fiume, si scatenò una terribile tempesta. La porta di casa era aperta, e una nuvola nera entrò dentro. Quando sua madre si precipitò dentro, la nuvola scappò fuori e lei vide il bambino a terra, vivo, ma pallido e immobile. Secondo la leggenda, era stato proprio lo spirito del male a tentare di uccidere il suo futuro avversario.
Da quell giorno Ilja non fu in grado di usare le gambe, e le sue braccia erano molto deboli. Crebbe in casa, seduto su una panca vicino alla porta, fissando scorato il pavimento. I suoi genitori tentarono ogni rimedio, ma non c’era niente da fare. Erano persone religiose e devote, e pregavano sempre per il proprio figlio, sia a casa che in chiesa, ma molto tempo sarebbe dovuto passare prima di vedere esaudite quelle preghiere.
Ilja compì 20 anni, era molto bello, con delle spalle larghe, ma le sue gambe erano sempre molto deboli. Era in collera con tutto il mondo, sempre taciturno, e stava sulla sua panca a fissare cupamente il pavimento. La peggiore tortura era per lui il guardare i giochi di Maslenitza ( giochi di pugilato tenuti ogni inverno, una settimana prima della quaresima ). Dalla sua finestra, vedeva i giovani del suo paese battuti ogni volta dai vicini. Suo padre da giovane era stato il miglior combattente della cittadina, e nonostante tutto sperava davvero che un giorno suo figlio potesse prendere il suo posto nei combattimenti e nel suo duro lavoro nei campi.
L'unica persona che riscaldava il cuore d Ilja e portava un sorriso sul suo volto era una tenera e tranquilla ragazza del posto. Di solito veniva per fare una visita ogni tanto, portare un regalo, dire qualche buona parola, o semplicemente a sedersi compassionevole verso Iljaa. Un giorno i suoi genitori portarono a casa una notizia terribile per il loro figlio - questa ragazza era destinata a sposarsi con uno dei combattenti della città vicina.
Iliya non ce la fece più; accecato dalla rabbia, si mise a urlare che ora nessuno lo avrebbe più amato. "Noi ti amiamo" - balbettò la madre - "e anche Dio, che ama tutti".  Ilja urlò così forte che i suoi genitori caddero a terra come colpiti da un tuono. "Cosa? Se Egli mi ama, perché Egli mi ha punito così per 20 anni? Per quale peccato?". Poi si strappò la croce dal collo e la gettò attraverso la stanza, verso la porta. E poi accadde il miracolo. La croce, con il pezzo strappato di cordicella, si congelò in aria. Ilja, che non riusciva più a dire una parola, udì ad un tratto una voce tranquilla: "Oh Ilja, guarda quanto ti sei immerso nel tuo dolore." Da una nuvola bianca apparve un uomo molto giovane, con un viso buono e umile, vestito come un conte.
"Chi è questo?" - Continuava a pensare stupito Ilja. "Sono il conte Gleb, figlio del grande principe Vladimir" - disse il visitatore. Ilja rispose che che non poteva essere vero, poiché 100 anni erano passati da quando Gleb era stato assassinato. Gleb posò la sua mano sinistra, che teneva al petto, si scoprì e Ilja vide la grande e orribile ferita di coltello sotto il cuore del giovane.
Il Santo gli spiegò che Dio lo aveva mandato in suo aiuto, per rafforzare il suo spirito e la sua fede, che questa malattia era probabilmente un modo per prevenire i peccati che Ilja avrebbe commesso se il suo corpo fosse stato forte. Gleb gli ricordò come si fosse sentito pronto ad uccidere i combattenti del vicino paese tante volte, e come in questo momento era disposto a distruggere il fidanzato della ragazza che gli piaceva. Disse ad Ilja che Dio avrebbe dato tutto solo a colui che ha amore, speranza e fede.
La faccia di  Ilja era tutta bagnata dalle lacrime - "Come posso essere perdonato, ora che ho tradito Dio, e strappato la croce dal mio petto?", "La misericordia di Dio non ha limiti" - fu la risposta del Santo - "Il discepolo Pietro ha rinnegato Cristo tre volte, eppure è stato perdonato. Dio può vedere le tue lacrime sincere di pentimento, e questo è il segno che sei stato perdonato ". Gleb aprì la mano e la croce fluttuò attraverso la stanza fin sotto la camicia di Ilja, e la cordicella strappata era legata con un nodo. "Ricorda", - disse il conte - "che 'Ilja' significa  ‘la forza di Dio’ " - e scomparve.
Solo allora i suoi genitori ripresero i sensi, e lui si rese conto che non avevano visto nulla. Ma il nuovo nodo era e lì, sulla cordicella intorno al suo collo.

Da quel giorno Ilja divenne una persona diversa; mai una parola di risentimento, mai alcuna rabbia nei suoi occhi o tristezza nel suo cuore. Iniziò ad apprezzare il mondo, a pregare,  essere gentile con tutti e accettare la sua malattia in modo calmo e umile.
Passò molto tempo, e Ilja compì 33 anni. Nella notte di Pasqua ebbe un altra grande visione - San Paolo e San Pietro si avvicinarono e gli dissero che per la sua pazienza e la sua fede ora verrà guarito. Gli diedero da bere un mestolo di legno di acqua santa e poi gli dissero di alzarsi e camminare. E il miracolo accadde; Ilja si diresse verso la porta, fuori di casa, e gridò la sua lode a Dio.
Non c'era fine alla fila di visitatori a casa di Ilja. Tutte le persone della sua città sapevano della sua malattia, e ora venivano a vedere la miracolosa guarigione. Ilja dovette raccontare la sua storia centinaia di volte. Per tutta l'estate e l'autunno Ilja lavorò nei campi con grande piacere; era in grado di fare facilmente tutti i lavori più pesanti, strappando degli alberi di quercia direttamente dalla terra per far posto a nuovi campi. I suoi genitori vennero ben ricompensati per gli anni della loro pazienza.
Quando l'ultimo giorno di raccolto finì, Iljaa andò a prendere un bicchiere d'acqua della sorgente. Un enorme cavallo castano, dalla folta criniera e coda si avvicinò alle sue spalle. La sella era completamente attrezzata con tutte le armi del tempo: una spada larga, un arco ben disegnato con una faretra piena di frecce, una mazza ferrata da 13 chili, una lancia affilata e uno scudo rosso con inciso il sole d'oro e l’elmo di un guerriero. Ilja non riusciva a vedere il proprietario del cavallo; chiamò, ma non c'era risposta, solo l'eco. Ammirò il cavallo per un po’ e si diresse verso casa. Il cavallo lo seguì, morse la sua camicia e non lo lasciò andare fino a quando Ilja gli disse scherzosamente che l'avrebbe fatto correre verso il cielo.
A quel punto gli saltò in sella e si allontanò. Quel meraviglioso cavallo poteva saltare più in alto della foresta, sui fiumi e sulle colline, fino a un quarto di miglio alla volta. Dovunque il cavallo avesse colpito il suolo con lo zoccolo, sorgenti d'acqua dolce sarebbero sgorgate da terra (queste sorgenti sono ancora lì e sono chiamate 'pozzi del cavallo'). Il cavallo condusse Ilja ad una bella chiesa su una collina tra i boschi profondi. Con grande stupore, Ilja riconobbe il grande monastero di Kiev, del quale aveva sentito parlare quando era malato e che aveva sempre sognato di visitare.

Appena Ilja entrò nel monastero, un uomo anziano gli venne incontro e gli chiese perché fosse lì. Ilja gli disse che desiderava vedere i resti sacri di S. Teodosio, lì custodite, e chiedere agli anziani un consiglio su come ringraziare Dio per la sua guarigione miracolosa. "Dio ti ha dato il potere – gli disse il vecchio - di sconfiggere tutti i nemici della Russia e tutte le forze del male, quindi nulla ti può far male. Ti benedico, e ti esorto ad unirti all'esercito del re per il servizio militare. Quando arriverà il momento in cui non sarai più in grado di tenere la spada in mano, torna qui e continua a sconfiggere il male con la spada della tua preghiera".

Iliya si rese conto che il cavallo magico era stato inviato per lui e che la sua strada nella vita era chiara. Chiese al vecchio dove poteva vedere e inchinarsi alle sacre spoglie del Santo Teodosio. "Si può dire che l’hai già fatto" - disse il vecchio, e scomparve.

Il coraggioso guerriero Ilja ha combattuto molte grandi battaglie e sconfitto innumerevoli nemici. Molti meravigliosi racconti, storie e canzoni sono state scritte su di lui. Da solo, era in grado di combattere fino a 300 nemici alla volta. Riusciva a creare uno spazio invisibile attorno al suo corpo che non poteva essere penetrato da alcuna arma. Era instancabile sui campi di battaglia, coraggioso ma mai crudele.

Quando Iliya Moorometz divenne vecchio e incanutì, venne a vivere al monastero di Kiev e divenne un monaco. Il suo corpo è lì, custodito in una grotta, i suoi resti si sono mantenuti pressoché intatti fino ad ora. La lampada è sempre accesa sulla sua icona, dove possiamo vedere ritratto il viso calmo e bello di un Guerriero russo.

Anche se queste storie ad alcuni di noi possono sembrare leggendarie, resta il fatto che diversi anni fa, i resti sacri di Ilja sono stati portati via e studiati in un laboratorio. È stato confermato che una malattia incurabile lo aveva colpito alla spina dorsale per molti anni.

Link all’articolo originale:

http://www.russianmartialart.com/main.php?page=article_info&articles_id=43&osCsid=dd371fe0028471af3c72799cbae9f8b0
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Re: Rma Systema Italy 2011- 2012 Scuola Vladimir Vasiliev- Istr. Luca Chiarato
« Reply #343 on: August 25, 2011, 19:57:08 pm »
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SEMINARIO DI KOSTANTIN IN ITALIA 22-23  OTTOBRE 2011.

Programma stage :

PRIMO GIORNO:

PRINCIPI PER IL CONDIZIONAMENTO DEL CORPO.
-BASI DEL SYSTEMA, DIFFICOLTA’ PRINCIPALI DEL CORPO E DELLA PSICHE;
- FASI E METODI PER LA PREPARAZIONE DEL CORPO;
- LA POSIZIONE NATURALE DEL CORPO;
- I MOVIMENTI NEL SYSTEMA;
- LE PRESE ED I COLPI COME METODO DI CONDIZIONAMENTO DEL CORPO;
- APPLICAZIONI IN SITUAZIONI REALI COME LA DIFESA PERSONALE.

SECONDO GIORNO:

PRINCIPI PER ILCONDIZIONAMENTO DELLA PSICHE.
- BASI DEL LAVORO PSICOLOGICO NEL SYSTEMA;
- FASI E METODI PER LA PREPARAZIONE DELLA MENTE, IL CONCETTO DI CONTINUITA’;
- LAVORARE CON LA PAURA;
-LAVORARE CON LE EMOZIONI;
- IL CONCETTO DI “CONDIZIONE DELLA PSICHE” NEL SYSTEMA E COME LAVORARCI;
-I COLPI COME MODO EFFICACE DI STRUTTURARE LA PSICHE;
- APPLICAZIONI A SITUAZIONI REALI COME LA DIFESA PERSONALE.

Costi : 1 giorno 60 euro
            2 giorni 100 euro.

http://rmasystemaitaly.it/
...Sono il padrone del fuoco e vedo le cose nascoste, vedo la fiamma che si fa tempo, odo il flessibile fuoco del sacrificio sonoro sono un Unuzi, un bimbo davanti al mistero del mondo colmo di timore davanti al Fuoco, che ricompone le cose disperse..Preghiera di uno Sciamano Siberiano.***

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Re: Rma Systema Italy 2011- 2012 Scuola Vladimir Vasiliev- Istr. Luca Chiarato
« Reply #344 on: August 27, 2011, 19:35:06 pm »
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Ecco il video promozionale dello stage con Konstantin Komarov.  :)

Konstantin Komarov Systema Seminar Promo

Maggiori informazioni al nostro sito:

http://zds.altervista.org/systemaitalia/

Accorrete numerosi!!  :sur:


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