Come ha detto qualcuno,una tradizione c'è.
E,non è ne scritta ne sistematica,ma "vissuta"e tramandata come parte della formazione generale delle "nuove generazioni".
Questa cosa è vera per gli zingari come per molti altri popoli che hanno i loro "sistemi non sistematici"(scusate la licenza poetica),che spesso non hanno neanche un nome.
Così,i peruviani delle Ande insegnano ai figli come difendersi tramite i movimenti degli animali di montagna,in Yemen le popolazioni tramandano e conservano sistemi tribali di lotta e scherma,diverse tribù amazzoniche hanno i loro "modi per difendersi" come pure gli shivaiti,e chissà quanti altri....
A questa gente,se parli di arte marziale non ti capiscono.
Questo tipo di istruzione è semplicemente parte di un discorso generale di "educazione",che comprende come comportarsi col prossimo,le regole di vita,di prudenza,di educazione,religione,cosa mangiare e cosa no,come vestirsi,etc etc.
Tutto ciò assolutamente non svillisce questo sapere,che proprio perché non sistematico ma vivo e vissuto può essere in molti ambiti,più efficacie del nostro vasto sapere accademico.