Il punto di vista delle arti tradizionali è che se una cosa è molto diffusa, non è molto buona. Il Taiji quan non fa eccezione. Un conto è la sua pratica per scopi "salutistici" e già su questo ci sarebbero molte cose da dire, un'altro è la sua pratica vera che è quella marziale.
Alcuni di noi, sicuramente hanno raggiunto la laurea, oppure hanno raggiunto un ottimo livello in qualche attività umana; pensate a quanti anni, quante ore e quanta fatica, sudore e spesso anche dolore sono occorsi per raggiungere questo livello.
Perché per il Taiji quan o qualsiasi altra arte deve essere diverso?
Questo non vuole essere un invito a lasciare perdere, al contrario vuol essere di sprone a cercare e praticare ma con apertura mentale e onestà.
Come non occorre essere campioni di calcio per vedere la differenza che c'è tra un Maradona e un normale calciatore, così, se si ha la fortuna di vedere un Maestro all'opera, si può percepire la differenza tra quest'ultimo e un onesto praticante.