Ciao a tutti,
avrei una domanda per gli intenditori della traduzione...
ha attinenza la traduzione del carattere Ju, con il concetto occidentale di "massimo rendimento e minimo sforzo"?
Lo chiedo perchè dopo 16 anni di pratica con il M° Baltoro il mio concetto di principio del JU è diventato:
io do uno stimolo all'avversario, cercando tra tutte le possibilità, quella che mi permette di spendere meno energie possibili, espormi a meno rischi possibili, avere più opportunità possibili. Tale stimolo deve avere il risultato di provocare all'avversario più problemi possibili, in termini di spreco di energie, aprire le proprie difese, perdere vie di fuga. L'avversario a questo punto [...]
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Anche la 'strategia/sistema' che esponi non ha nulla a che vedere con il Taijiquan, direi che e' infatti in antitesi, ma suppongo possa valere per il jujitsu (?)
YM
Il sistema JJ, traduzione a parte, in pratica si fonda sull'azione di sfruttare la forza dell'avversario e ritorcerla contro se stesso. E' una disciplina in cui non viene contemplato l'attacco, ma generalmente (giusto per essere precisi perchè in alcuni casi l'attacco è contemplato eccome) si attende sempre l'attacco avversario.
Ecco...direi che in questi concetti il JJ abbia parecchi punti in comune col Taiji.
Sara' forse un problema di verbalita' ma io leggo un netto contrasto tra quanto dice il tuo allievo (in rosso) e quanto dici tu (in rosso)
YM
Quello che Nicholas ha espresso è il SUO personale concetto di Ju, l'ha detto all'inizio del post.
Questo concetto è stato maturato con l'ausilio dell'esperienza nel Taiji, quindi non è più conforme all'originale.
Il concetto della pratica del JJ è quello che ho scritto io.
Tu trovi delle similitudini con la pratica del Taiji?
Potresti esporre dove trovi similitudini e dove invece sono agli antipodi?