karate e cadute

  • 76 Replies
  • 19488 Views
*

Paguro66

Re: karate e cadute
« Reply #60 on: February 09, 2010, 16:06:37 pm »
0
Simolucio, i due video che ho messo sono di, Kanazawa/Enoeda il primo e Kase il secondo, praticamente l'Olimpo dello Shotokan, quando si va oltre lo Shotokan e ogni altro stile per arrìvare al puro e semplice Karate, cioè il fine ultimo di ogni karateka.
Nel caso del maestro Kase, parliamo di un tiio che è riuscito a trascendere anche il karate stesso, ottenendo riconoscimenti unanimi da qualsiasi arte marziale o disciplina.

*

sabino_leone

Re: karate e cadute
« Reply #61 on: February 09, 2010, 16:10:47 pm »
0

*

Offline simolucio

  • 46
  • Gijutsu yori shinjutsu
  • Respect: 0
Re: karate e cadute
« Reply #62 on: February 09, 2010, 16:34:13 pm »
0
Simolucio, i due video che ho messo sono di, Kanazawa/Enoeda il primo e Kase il secondo, praticamente l'Olimpo dello Shotokan, quando si va oltre lo Shotokan e ogni altro stile per arrìvare al puro e semplice Karate, cioè il fine ultimo di ogni karateka.
Nel caso del maestro Kase, parliamo di un tiio che è riuscito a trascendere anche il karate stesso, ottenendo riconoscimenti unanimi da qualsiasi arte marziale o disciplina.

Carissimo Paguro, è un olimpo che rispetto assolutamente e dove vorrei essere anche io... :-[ :-[
io però facico semplicemente un discorso diverso e cioè:
i 3 maestri dei video sopra rirortati sono appunto Maestri e stanno nell'olimpo del Karate... a quel livello trascendi l'arte stessa come tu dici! ma prima di arrivare a quel livello passano anni (e forse anche altre arti...) tutto qui!
Forse lo Shoto nijukun non vale solo per il karate...

*

Paguro66

Re: karate e cadute
« Reply #63 on: February 09, 2010, 17:17:51 pm »
0
Hai ragione, passano anni, anche a seconda di quanto si pratica e con quale cognizione.
Però, l'arte di cui si parla è quella, non altro, tutto il resto è un quasi, un più o meno, nel migliore dei casi uno speriamo.
Io mi sforzo sempre di ragionare senza certezze se non che tutto ciò che si fa ha un senso.
La tal tecnica che pare inutile o inutilizzabile, quella che "tanto in combattimento non funziona", per me è solo una sfida, perchè parto dal presupposto che, per il solo fatto di essere stata codificata, significa che qualcuno ci ha portato a casa la pelle, allora si tratta solo di capirla, di scoprirne i significati.
Affronto così tutto nel karate.
Quindi, anche in riferimento a cadute, lotta, prese, leve e proiezioni, una volta acclarato che i più grandi le conoscevano e le utilizzavano tranquillamente, per me i dubbi sono risolti, resta solo la pratica.....tutta quella che occorre.
« Last Edit: February 09, 2010, 17:19:37 pm by Paguro66 »

*

shizentai

Re: karate e cadute
« Reply #64 on: February 09, 2010, 17:24:49 pm »
0
mi sembra che si teorizzi molto senza fare i conti con la realtà di un corso di 2 ore un paio di volte alla settimana.... che è la media dei corsi di AM...

In linea ideale, certo che nel karate si studiano le cadute e si impara a cadere... certo che si studiano le leve e gli strangolamenti ....

Nello Shotokan come nel Goju Ryu....

Il punto è quando, a che livello di pratica e con quanta frequenza

Ho partecipato a stage con il M° Tamano - Shoreikan - in cui insegnavano alle cinture nere kanibasami , a farla e a subirla,  una tecnica che una buona verde di judo mediamente padroneggia sia come uke che come tori

Così come ho partecipato a stage di jujitsu in cui alle cinture nere venivano insegnati kihon tipo sanbon tsuki o ageuke gyaku tsuki che una arancione di karate ben conosce...

Persino nel Wado ryu ... che è sintesi di Shotokan e Yoshin Ryu JuJitsu...le cadute non sono la prima cosa che impari....

Ho avuto in palestra III e IV dan di shotokan venuti appositamente per lavorare di fino su ukemi kansestu e shime waza... e ne sono usciti acquisendo una maggiore consapevolezza riguardo queste tecniche

Io stesso, gia II dan di jujistu sono andato a cercarmi dei maestri di karate per approfondire l'atemi waza e acquisirne consapevolezza

Tutte le AM (o quasi) studiano tutto (o quasi) ....ma l'ordine in cui approfondioscono i vari argomenti è diverso  ;)



*

Paguro66

Re: karate e cadute
« Reply #65 on: February 09, 2010, 17:35:12 pm »
0
Certo che si, l'ordine è differente, così come lo è l'aspetto su cui ci si focalizza, diversamente non sarebbero "le" arti marziali ma sarebbe l'arte marziale.
In realtà, la strada, il Do, dovrebbe essere proprio quella, ossia la via per l'arte marziale intesa come unica, il Bu Do.
Ovviamente, la media è quella che dici, 2 giorni a settimana, ma anche in questo caso è una questione personale, io ho sempre fatto 2 qui, 2 li, altri 2 da un'altra parte, doppi corsi per portare a 4 le 2 ore e via dicendo.
Il punto è che bisognerebbe essere onesti con se stessi, ovvero, sapere che si può pretendere e aspirare ad un livello adeguato alla frequenza, mentre in genere, vedo praticanti bisettimanali che pretendono una comprensione di ciò che fanno, una maestria in ciò che fanno, pari a quella di grandi maestri, una pretesa sciocca e priva di senso logico.
Quando sento dire che Fugazza ha avuto vita facile perchè Shirai gli diede il 1° Dan dopo un solo anno, mi accorgo che chi dice non sa.
Fugazza, ai tempi, praticava 6 ore al giorno 6/7 giorni su 7 ( e altri come lui) che equivalgono ad una vita di tatami concentrata in un anno soltanto.
Si fa quello che si può e si riesce, basta che poi non si pretenda di ottenere risultati che richiedono 100 volte quell'impegno.
Quindi, non è questione di cosa sia o meno il Karate, non di cosa preveda o comprenda, ma di cosa si può chiedere al Karate in funzione del nostro impegno.
Tutto li.

*

shizentai

Re: karate e cadute
« Reply #66 on: February 09, 2010, 17:43:44 pm »
0
Certo che si, l'ordine è differente, così come lo è l'aspetto su cui ci si focalizza, diversamente non sarebbero "le" arti marziali ma sarebbe l'arte marziale.
In realtà, la strada, il Do, dovrebbe essere proprio quella, ossia la via per l'arte marziale intesa come unica, il Bu Do.
Ovviamente, la media è quella che dici, 2 giorni a settimana, ma anche in questo caso è una questione personale, io ho sempre fatto 2 qui, 2 li, altri 2 da un'altra parte, doppi corsi per portare a 4 le 2 ore e via dicendo.
Il punto è che bisognerebbe essere onesti con se stessi, ovvero, sapere che si può pretendere e aspirare ad un livello adeguato alla frequenza, mentre in genere, vedo praticanti bisettimanali che pretendono una comprensione di ciò che fanno, una maestria in ciò che fanno, pari a quella di grandi maestri, una pretesa sciocca e priva di senso logico.
Quando sento dire che Fugazza ha avuto vita facile perchè Shirai gli diede il 1° Dan dopo un solo anno, mi accorgo che chi dice non sa.
Fugazza, ai tempi, praticava 6 ore al giorno 6/7 giorni su 7 ( e altri come lui) che equivalgono ad una vita di tatami concentrata in un anno soltanto.
Si fa quello che si può e si riesce, basta che poi non si pretenda di ottenere risultati che richiedono 100 volte quell'impegno.
Quindi, non è questione di cosa sia o meno il Karate, non di cosa preveda o comprenda, ma di cosa si può chiedere al Karate in funzione del nostro impegno.
Tutto li.

QUOTONE

*

Offline Ten-Shin

  • 51
  • Respect: +1
Re: karate e cadute
« Reply #67 on: February 09, 2010, 17:44:08 pm »
0
Quote
Persino nel Wado ryu ... che è sintesi di Shotokan e Yoshin Ryu JuJitsu...le cadute non sono la prima cosa che impari....

Tralasciando l'incompletezza della definizione come sintesi di questo è quello (  ;D argomento magari di un altro topic)  da noi già le cinture bianche lavorano sulle cadute.

*

dora

Re: karate e cadute
« Reply #68 on: February 09, 2010, 17:47:34 pm »
0
Parlo da allieva sono passata da uno stile shorin all'altro... normalmente le cadute le facevamo già dopo sei mesi di pratica, cioè grosso modoi all'arancione tanto per fare un riferimento grossolano... nell'attuale dojo abbiamo un problema logistico, sarà possibile mettere le materassine a primavera dopodiché il ns istruttore le farà fare alle mie compagne di corso (ebbene sì un dojo solo al femminile, istruttore a parte...) da allora. Comunque anche lui mi conferma che nel Kyudokan, dopo i primi mesi devono essere esercitate

*

sabino_leone

Re: karate e cadute
« Reply #69 on: February 09, 2010, 18:18:41 pm »
0
Certo che si, l'ordine è differente, così come lo è l'aspetto su cui ci si focalizza, diversamente non sarebbero "le" arti marziali ma sarebbe l'arte marziale.
In realtà, la strada, il Do, dovrebbe essere proprio quella, ossia la via per l'arte marziale intesa come unica, il Bu Do.
Ovviamente, la media è quella che dici, 2 giorni a settimana, ma anche in questo caso è una questione personale, io ho sempre fatto 2 qui, 2 li, altri 2 da un'altra parte, doppi corsi per portare a 4 le 2 ore e via dicendo.
Il punto è che bisognerebbe essere onesti con se stessi, ovvero, sapere che si può pretendere e aspirare ad un livello adeguato alla frequenza, mentre in genere, vedo praticanti bisettimanali che pretendono una comprensione di ciò che fanno, una maestria in ciò che fanno, pari a quella di grandi maestri, una pretesa sciocca e priva di senso logico.
Quando sento dire che Fugazza ha avuto vita facile perchè Shirai gli diede il 1° Dan dopo un solo anno, mi accorgo che chi dice non sa.
Fugazza, ai tempi, praticava 6 ore al giorno 6/7 giorni su 7 ( e altri come lui) che equivalgono ad una vita di tatami concentrata in un anno soltanto.

Si fa quello che si può e si riesce, basta che poi non si pretenda di ottenere risultati che richiedono 100 volte quell'impegno.
Quindi, non è questione di cosa sia o meno il Karate, non di cosa preveda o comprenda, ma di cosa si può chiedere al Karate in funzione del nostro impegno.
Tutto li.

Sono d'accordo con Paguro. :D  Fi faccio un esempio:anni fa pur praticando tutti i giorni più stage vari, sentivo dentro me un qualcosa che non mi appagava,allora chiesi a Tokitsu se potevo allenarmi a casa sua in modo intenso,cioè almeno 2 volte al mese per 4-5 giorni per 8 ore al giorno.Bene la mia crescita cominciò a diventare "importante" inoltre quando lui si trasferì in Italia io mi allenavo con lui tutti i giorni per almeno 6 ore più i miei corsi.Io stesso adotto questo metodo con i miei allievi,se uno si allena 2 volte per settimana non viene agli stage (non voglio entrare in discussioni del tipo faccio tardi al lavoro,oggi non posso maestro perchè seguo un corso di chitarra etc.etc.)non può pretendere la luna. Perciò per come vivo io il budo e penso anche Paguro questa è la sola via da percorrere.


*

Luca Bagnoli

Re: karate e cadute
« Reply #70 on: February 10, 2010, 17:23:09 pm »
0
Per insegnarci la lotta in piedi e quella a terra il mio Sensei ( che pure ne sa parecchio ) si affida rispettivamente ad un istruttore di judo e a uno di bjj.

*

Raven81

Re: karate e cadute
« Reply #71 on: February 10, 2010, 18:15:03 pm »
0
Durante gli stage e gli allenamenti di Kudo a cui partecipo, la parte di lotta (sia stand up che a terra) è insegnata da judoka, che "dirigono l'allenamento" relativamente a queste tecniche.

*

Luca Bagnoli

Re: karate e cadute
« Reply #72 on: February 10, 2010, 18:27:13 pm »
0
Durante gli stage e gli allenamenti di Kudo a cui partecipo, la parte di lotta (sia stand up che a terra) è insegnata da judoka, che "dirigono l'allenamento" relativamente a queste tecniche.

Credo sia cosa buona e giusta  ;)

*

muteki

Re: karate e cadute
« Reply #73 on: February 10, 2010, 23:23:04 pm »
0
molto corretto. io stesso ho integrato il karate con pratiche differenti. solo, domandavo se si studiassero le cadute perché TUTTI i bunkai della mia scuola, a partire da quelli per cinture bianche-gialle (gekisai dai ichi) prevedono almeno una proiezione. sfortunatamente non sempre alleniamo le cadute in modo adeguato: io sono bravino (pat pat da solo sulla spalla...) a cadere non grazie al gojuryu, ma grazie ad altre pratiche integrative (aikido in primis), e noto nei miei compagni enormi difficoltà quando devono cadere.
di conseguenza, cerco di insegnare ai miei volenterosi allievi qualche principio di cadute...

*

dora

Re: karate e cadute
« Reply #74 on: February 11, 2010, 14:13:04 pm »
0
A tale proposito vorrei sentire Paguro che durante l'incontro a Milano del giugno dell'anno scorso ha evidenziato la capacità di "mutuare" l'abilità di caduta dagli aikidoka