Quest'estate mi sono dilettato un pò con varie letture sull'allenamento, in particolare sul lavoro della cosiddetta scuola canadese che ha nella triade Poliquin, St Pierre e Thibideau la sua massima espressione.
In sostanza, prescindendo da programma e nutrizione, il vero segreto del progresso è la quantità di sforzo e di impegno che mettiamo nell'allenamento; chiarito questo il resto sarà consequenziale e/o complementare.
Fatte salve le specifiche del caso, per chi ha un approccio regolare ai pesi i due parametri più importanti sono la scelta degli esercizi e lo schema di carico.
Qui entra in gioco ovviamente un primo elemento soggettivo, ossia nn è detto che quello che va bene per me vada bene per tutti, ma, soprattutto per il praticate/sollevatore medio, è indubbio che i cd esercizi fondamentali rappresentino quasi un must in ogni programma.
Per i cd schemi di carico la scelta è un pò più ridotta, ma appare evidente che, in virtù del principio di adattamento, la natura del carico determinerà la natura dei risultati.
Fra gli schemi consigliati per chi ha già un minimo di base muscolare e dimestichezza col ferro (ovviamente nessuno inventa niente ma si parla di preferenze d'uso sulla base di risultati ottenuti) i più validi possono essere:
Il 5-4-3-2-1 con rest/pause
Questo è un programma che consente di abbinare un carico molto pesante con un volume moderatamente alto, senza dover ricorrere a serie infinite con ovvi prolungamenti dell'allenamento .
In sostanza si solleva 15 volte un peso che normalmente sollevereste 6 volte ovviamente ricorrendo alle pause che consentono un parziale recupero metabolico e neurale.
Si parte con un peso che deve essere impegnativo ma nn portarci al cedimento e si eseguono le prime 5 ripetizioni, poi riposo per 10-12 secondi.
Dopo la pausa, con lo stesso peso, si faranno 4 ripetizioni, poi riposo e di nuovo avanti fino a fare una singola ripetizione (che vi sembrerà nn finire mai....)
Il tutto ripetuto massimo 3 volte e usando lo schema soltanto per un esercizio per gruppo muscolare, tenendo cmq bene a mente che questo è un metodo che agisce "pesantemente" sia sul sistema nervoso centrale che le strutture muscolari e i processi metabolici.
In teoria si da una bella scossa sia alla forza generale del corpo che alla resistenza.
(continua)