Bene, scusate il ritardo ma ora posso scrivere e dico la mia. Io parlo per quello che è il mio discorso all'interno della Nei Dan:
Bisogna fare una premessa, gli esercizi sono sempre gli stessi, ma in base all'intenzione che uno pone agli esercizi ottiene risultati differenti, anche qui lo Yi è parte fondamentale dell'esercizio, insomma "bisogna voler fare l'esercizio in un determinato modo".
Diciamo che chi ha bazzicato la Nei Dan School avrà sentito parlare di Power Stretching e di Zhan Su Jin (non so se è scritto correttamente), bene Flavio ha realizzato una serie di 6 DVD come materiale didattico, i primi 2 DVD sono proprio gli esercizi prima menzionati, bhe questo non per fare pubblicità, semplicemente per dire che vedere ogni singolo esercizio sarebbe del tutto inutile, sarebbe come fare la lista della spesa, non ne ricaveremo nulla, se a qualcuno però interessano ora sa dove andare a trovarseli. Quello che è importante è come si eseguono gli esercizi, prendiamo come riferimento la foto sotto
Bene un esercizio che facciamo spesso prevede di "lasciar cadere" le braccia a destra e a sinistra. A prima vista può essere un esercizio stupido, ma se lo si analizza tanto stupido non è, in prima analisi può servire al principiante più assoluto per allenare la coordinazione, dopo può essere usato per allenare a stare rilassati quando si fanno cadere le braccia, dopo può essere usato per imparare a mantenere le spalle rilassate mentre faccio penzolare le braccia (con l'intensità che vogliamo), per far lavorare le gambe si può usare un mabu più o meno basso! E questo è tutto lavoro sul Li, perchè oltretutto le articolazioni si rilassano e quando le bracci aprendono velocità si "aprono", altra qualità di cui si è discusso in passato.
Poi cambiamo l'intenzione e iniziamo a fare lavoro mirato per ottenere qualche risvolto energetico: iniziamo con porre l'attenzione sul basso della schiena e rilassare mantenendo tutto quello che abbiamo imparato in precedenza, quindi inizieremo a prendere possesso anche della parte Yang del corpo, inizieremo a sentire lo zhong ding che si forma, una volta ottenuto quello sempre sullo stesso esercizio si inizia a far dondolare le braccia con l'ausilio dei muscoli addominali, cercando di farli muovere come se avremo una palla all'interno dell'addome, così piano piano si crea il dan tien addominale, poi impariamo anche a far "respirare le costole", cioè a far entrare in gioco le costole nel movimento che si aprono (allontanano tra loro) e si chiudono (si avvicinano tra loro). E ogni volta che si sale di un gradino il gesto prende consapevolezza, acquista consistenza, e tutto quello che abbiamo acquisito prima migliora in maniera retroattiva!
Bhe questo è come uso io questo determinato esercizio, ce ne sono altri e ognuno aiuta a sviluppare queste cosucce che a me sembrano interessanti. Spero di non essere stato troppo criptico!