Al seguente link
http://www.fioredinverno.it/joomla/taijiquan/i-dieci-principi-del-taiji-di-yang-cheng-fu.html ho trovato queste informazioni. Che ne dite secondo voi i termini che identificano questi 10 principi possono essere usati come linguaggio comune? E concordate con quanto detto a livello di qualità del discorso?
I Dieci Principi del Taiji di Yang Cheng Fu
Per una completa comprensione dello stile bisogna studiarne l’aspetto energetico, i principi fondamentali e le applicazioni marziali nascoste nei movimenti delle forme. In particolare nello stile Yang tradizionale i 10 principi trasmessi da Yang Chen Fu per mano di Chen Wei Ming rappresentano i cardini di questo stile.
Molto importante è la connessione della parte bassa con la parte alta del corpo tramite la vita (dantien) che funge da timone per dirigere l’energia dove si vuole. L’energia, si dice, ha la radice nei piedi, esplode nelle gambe, è guidata dal dantien e viene trasmessa fino alle dita. Senza connessione e senza radicamento non è possibile generare un movimento potente e pieno di energia. L’arte del Taijiquan nel combattimento è l’arte di prendere in prestito l’energia dell’avversario e di dirigerla a proprio vantaggio aggiungendo la propria energia. L’esercizio di coppia del Tui Shou sviluppa questa abilità e ci permette di applicare con un compagno i principi fondamentali; l’esercizio del tui shou ci insegna a sentire l’energia del compagno, ad assorbirla, a restituirla ed a indirizzarla nuovamente a nostro vantaggio.
Differenziare il pieno ed il vuoto è un altro principio fondamentale sia nella forma che nel tui shou. I movimenti sono fluidi, mai spezzati ma rotondi ed altamente coordinati. La postura è molto importante: le spalle devono essere rilassate e i gomiti devono scendere e il petto rientra leggermente e naturalmente all’interno; il tutto per generare una postura priva di inutili tensioni muscolari ed articolari e per essere pronti a generare movimenti. L’esecuzione della forma senza l’applicazione dei principi trasmessi da Yang Chen Fu diventa non molto dissimile ad una danza fluida ed è associabile alla ginnastica dolce.
XU LING DING JIN
ESSERE VUOTI, AVERE LA MENTE PRONTA E L’ENERGIA ALLA SOMMITA’ DEL CAPO
Occorre tenere la testa dritta, verticale affinché l’energia Jin raggiunga la sommità del capo Ding in modo che l’energia mentale shen raggiunga il punto più alto, Ma non bisogna usare forza muscolare li altrimenti il collo s’irrigidisce e la circolazione dell’energia e del sangue viene ostacolata. La testa deve essere percepita come se fosse sospesa dall’alto. La mente deve essere vuota xu e pronta ling in maniera naturale. Se la mente non è vuota e pronta e se l’energia jin non è alla sommità del capo è impossibile risvegliare l’energia mentale jin shen.Arrivare al vuoto è l’ultima trasformazione che si persegue nella coltivazione dei “tre tesori” secondo la tradizione taoista su cui il taiji è basato: trasformare il ching in ch’i, il ch’i in shen e lo shen in hsu. La tradizione indica che è l’energia mentale shen a dover arrivare alla sommità del capo per potersi trasformare in vuoto hsu, conseguimento reso possibile dalla presenza mentale cioè dall’attenzione e dall’agilità intesa come scioltezza, naturalezza e morbidezza.
HAN XIONG BA BEI
TENERE RIENTRATO IL PETTO E STIRARE LA SCHIENA
La parte della schiena che si trova tra le due scapole viene leggermente arcuata(sembra come se venisse sollevata dall’alto) mentre il petto viene leggermente incassato. Tirare in dentro il petto facilita la discesa e la concentrazione del respiro nel tan tien, allungare il dorso significa far aderire il respiro alla parte dorsale. In pratica se vogliamo essere efficaci dobbiamo avere radici solide e membra agili. Questo è possibile solo portando il ch’i nel basso ventre , se invece riempiamo il petto di aria saremo facilmente sbilanciabili. La postura nella parte superiore del corpo deve avere un aspetto rotondo e naturalmente concavo verso l’interno in tutte le tecniche e le spalle devono essere sempre molto morbide e rilassate. Han xiong ba bei significa essere in grado di assorbire un attacco di un avversario senza respingerlo né evitarlo ma semplicemente accoglierlo avvolgendolo in una tecnica difensiva di immobilizzazione o proiezione.
SONG YAO
RILASSARE LA VITA
La vita governa l’intero corpo, controlla e dirige l’applicazione della forza. Rilassare la vita permette ai piedi di avere forza e stabilità nella parte inferiore del corpo. La trasformazione da vuoto a pieno e viceversa sono dirette dai movimenti della vita. Si dice “la vita è il centro del comando del movimento corporeo”. Se si è a corto di energia, occorre ricercarne la causa nella vita e nelle gambe. Le cosce collegano la vita alle ginocchia che svolgono un ruolo importantissimo in ogni movimento e nello sviluppo della forza delle gambe. Le gambe devono essere rilassate ma muoversi con velocità e stabilità. Se la vita non è rilassata non c’è continuità tra la parte superiore e quella inferiore così come l’uomo è al centro dell’Universo, se l’uomo non è totalmente naturale e per esserlo è necessario essere song non c’è comunicazione tra cielo e terra. Se c’è discontinuità tra l’alto e il basso il peso del corpo non si scaricherà correttamente sui piedi, rendendoli così leggeri ed instabili e creando tensioni e pesantezza nella parte superiore. L’importanza di avere una vita sciolta è fondamentale per tutte le attività. Se si blocca la vita o la schiena o le anche, si blocca tutto il corpo e si è costretti ad interrompere la pratica. La vita è come il volante di un camion. Se lo sterzo non è morbido è molto difficile guidare.
FEN XU SHI O XU SHI FENJNG
DISTINGUERE IL VUOTO E IL PIENO
Se l’intero peso corporeo gravita su una gamba si dice piena (yang) e l’altra vuota (yin). Distinguendo il vuoto dal pieno si permette al corpo di produrre movimenti rotatori, leggeri ed agili senza sperperare energia, altrimenti i passi saranno pesanti, il corpo instabile e si potrà essere facilmente sbilanciati e travolti dall’avversario. Questa distinzione è il principio fondamentale del Taijiquan. Senza distinzione tra yin e yang non c’è taiji. Il mutarsi continuo di yin in yang e viceversa è la legge fondamentale dell’universo differenziando lo yin e lo yang non facciamo che seguire il corso naturale degli eventi. Quando lo yin raggiunge il suo culmine produce lo yang, quando lo yang raggiunge il suo culmine produce lo yin e passando da una polarità all’altra si produce il movimento. La differenziazione tra la parte yang – piena- da quella yin – vuota- deve esserci in tutte le parti del corpo anzi in tutte le parti del nostro essere; altrimenti si cade nel tipico errore chiamato “doppio peso”. Il vuoto e il pieno devono essere differenziati in ogni aspetto fisico e mentale, è una legge universale. Dovremo successivamente riconoscere che in ogni parte yang c’è un aspetto yin e in ogni parte yin c’è un aspetto yang. Ancora più complesso riconoscere questo principio al di fuori del proprio corpo, per esempio nei confronti di un avversario. Riuscire a “creare vuoto” quando l’avversario attacca e quindi in un certo senso si spinge all’interno del nostro perimetro. In questo modo la tecnica avversaria riempirà il vuoto da noi creato e sfruttando la continuità del movimento sarà possibile controllare e neutralizzare gli attacchi.
CHEN JIAN ZHUI ZHOU
ABBASSARE LE SPALLE E FAR SCENDERE I GOMITI
Abbassare le spalle consiste nel rilassarle verso il basso, in caso contrario, rialzarle fa risalire il respiro, con perdita di forza corporea. Far scendere i gomiti significa mantenerli in basso, se si alzano rende impossibile abbassare le spalle. Impossibile anche respingere lontano l’avversario. Abbassare le spalle e i gomiti serve a rilassare e a facilitare la trasmissione dell’energia nelle mani. Se sono abbassati la jin può scorrere liberamente dalla vita fin dentro le mani, in modo da farle funzionare come un’unità compatta. Le spalle alte sono il sintomo più evidente di un corpo non rilassato. Uno stato di tensione psicofisica facilmente fa sì che la nostra respirazione si alzi, diventando toracica invece che addominale Inoltre abbassare le spalle e i gomiti serve anche a proteggere meglio aree vitali come le cavità ascellari.
YONG YI BU YONG LI
USARE IL PENSIERO E NON LA FORZA MUSCOLARE
Durante la pratica del taiji tutto il corpo deve essere leggero sciolto rilassato aperto. Solo con la scioltezza si è in grado di operare rotazioni e sottili cambi di movimento. Il corpo umano possiede dei canali per la circolazione dell’energia come la terra è percorsa da fiumi sotterranei, Se i fiumi non sono ostruiti, lo scorrimento dell’acqua avviene naturalmente. Se invece l’energia stagnante comprime il corpo e le vene anche il respiro e il sangue saranno in una condizione di ristagno. In altre parole “agire psichicamente, non agire fisicamente”. Dove si trova il pensiero si trova anche il respiro. Si dice nel tratto del taiji”una grande flessibilità può produrre una grande resistenza”, Le braccia e le spalle sono morbide come cotone ma resistenti come l’acciaio e il corpo profondamente radicato al suolo. Usare la forza a scapito dell’intenzione mentale equivale ad essere trascinati. Questo principio significa anche che si dovrebbe usare l’abilità, la tecnica e l’intelligenza per sconfiggere l’avversario, senza cercare di sopraffarlo con la mera forza fisica. Si deve pensare, anche, a solo ciò che si sta facendo, senza pensare alla forza o al corpo o al Qi, perché altrimenti si perde la concentrazione e si indeboliscono le tecniche. Quando si usa la yi (mente) per muoversi, il Qi entra automaticamente in circolo, mentre quando s’impiega la Li (forza muscolare) la tensione generata dai muscoli non farà circolare il Qi. Bisogna imparare ad essere deboli, a lasciare andare, a non utilizzare sforzo per il nostro fare”wei wu wei” (fare senza fare). Dove va il pensiero va il Qi, e il Qi genera il movimento e la vera forza, la “forza interna”. La vera forza è quella di lasciare andare. “Il debole batte il forte” diceva Lao Tzu. Dobbiamo rimanere rilassati e visualizzare il movimento da compiere, indirizzando l’attenzione e quindi il Qi, dove è necessaria.
SHANG XIA XIANG SUI
ACCORDARE LA PARTE SUPERIORE CON QUELLA INFERIORE
L’intero corpo si deve muovere coordinato. L’energia ha le sue radici nei piedi, i suoi rami le gambe. E’ diretta dalla vita e si manifesta nelle dita. Dai piedi, dalle gambe e dalla vita, tutti i movimenti devono essere eseguiti in una unità perfetta, così come l’energia degli occhi, dello sguardo. Il Qi raggiunge sempre il punto che guardiamo con intenzione (guardare non vedere). Ogni tecnica deve essere: 1° Sguardo, 2° Spostamento di peso, 3° Tecnica. Le braccia e le gambe si devono muovere insieme specialmente quando si esegue una spinta. Se una sola parte non si muove, la forma si disperde e si scompiglia. I grandi maestri per spiegare questo principio usano la seguente regola:
- piedi con mani
- caviglie con polsi
- ginocchia con gomiti
- anche con spalle
Quando una parte del corpo si muove, tutto il corpo si muove. Ogni parte è collegata a tutte le altre. Si deve arrivare a sentire questo collegamento, ma questo si ottiene solo con lo studio l’attenzione e l’esperienza dovuta alla pratica assidua e costante. Tra i principianti è usuale che muovono solo la parte superiore, ad es. che muovono maggiormente le spalle delle anche perché è più facile, ma così si va in torsione con sofferenza della schiena e della colonna e con perdita di efficacia. Questi movimenti devono essere attentamente controllati dagli insegnanti.
NEI WAI XIANG HE
UNIRE LA PARTE ESTERNA CON QUELLA INTERNA
La respirazione, il Qi, la forma muscolare devono interagire tra loro. La respirazione è rilassata e le nostre azioni armonizzate. “ Ciò che viene allenato nel taiji è lo Spirito: lo Spirito è il Comandante, il corpo al suo comando. Se si è in grado di alzare lo spirito vitale si è naturalmente capaci di agire con leggerezza e agilità”. La concatenazione dei movimenti è l’alternanza del vuoto e del pieno di chiusura e apertura. Per apertura non s’intende solamente aprire le mani e i piedi, ma anche l’apertura dell’Intenzione mentale ossia di un raccoglimento del pensiero e dello Spirito. Chi può unire l’esterno con l’interno può anche realizzare l’unità integrale del suo essere. Ogni tecnica, ogni movimento deve essere diretto dall’Intenzione consapevole. L’intenzione della mente e l’atteggiamento del corpo devono concordare, ad es. se si avanza, non solo bisogna andare avanti con il corpo, ma anche avere l’intenzione di avanzare.
Il Maestro Chang Dsu Yao diceva: “occorre praticare con il corpo con il cuore e con la mente: allenarvi con continuità, amarla, capirla” . Ogni movimento deve essere ripetuto diecimila volte, sempre secondo il maestro Chang, in questo modo sarà parte di noi stessi e diventerà istintivo, ma se questo fosse imposto servirebbe a poco: quello che facciamo ci deve piacere, dobbiamo amarlo, dobbiamo sentire di essere su una via che ha un cuore. Infine dobbiamo capire anche razionalmente ogni movimento, dobbiamo chiederci il perché.
XIANG LIAN BU DUAN
DUE COSE: CONTINUITA’ E NESSUNA INTERRUZIONE
L’intera sequenza dovrebbe essere eseguita con fluidità dall’inizio alla fine. Non dovrebbero esserci interruzioni o movimenti a scatto o angoli corporei troppo acuti. Il tutto deve essere eseguito in linea curva o circolare, con movimenti morbidi e legati senza interruzioni o discontinuità, come lo scorrere di un fiume continuo e lento e senza fine o come muovere l’energia come se si tirasse il filo di seta da un bozzolo. Tutti i movimenti devono essere unificati da un unico flusso di Qi.
Nelle forme, uno degli aspetti più importanti, è quello di rendere una sequenza di tecniche una sola tecnica, tenendo presente quello che stiamo facendo e mettendo attenzione sull’applicazioni delle singole tecniche, questo per non rischiare di “recitare” una forma anziché “praticarla”, ma per fare tutto questo, occorre praticare (possibilmente tutti i giorni) col corpo, col cuore e con la mente.
DONG ZHONG QIU JING
CERCARE LA CALMA NEL MOVIMENTO
Il taiji propone che la calma diriga i movimenti e che i movimenti siano eseguiti nel riposo, perciò i movimenti sono di una estrema lentezza, con il passo lento si permette al respiro profondità e lunghezza e al Qi di penetrare nel Tan Tien senza alcuna costrizione e danno alla circolazione sanguigna. Si dovrebbe mantenere uno stato meditativo mentre ci si muove.
Il nostro corpo ha un centro ( il Tan Tien) dobbiamo mantenere la nostra attenzione costantemente in quel centro e mediante quello controllare il movimento dell’intero corpo. Anche la nostra mente ha un centro, tranquillo anche in mezzo all’alternarsi vorticoso dei pensieri.. Porre attenzione al baricentro del nostro corpo durante la pratica è un modo di cercare tranquillità nel movimento. Questo contribuisce a migliorare l’equilibrio e a sfruttare la nostra forza. Quiete, tranquillità, calma la troviamo focalizzando l’attenzione sul Tan Tien.