caro luchetto, che hai la testa dura, ora ti spiego con parole semplici
1) conosco già i video da te postati e me li sono rivisti con piacere. molto bello quel che viene detto. condivido
2) tu nn hai capito molto di come io intenda il karate. l'agonismo è un bel gioco, che però, come ogni gioco, dura poco e spesso rischia perfino di essere dannoso. ci si può dedicare anima e corpo al karate anche non praticando agonismo, ma la tua visione è in questo diversa dalla mia, forse. non so.
3) quando vedo gli highlight di un bel combattimento, penso sempre che non vorrei essere quello KO.
4) il kumite è un gioco simpatico, con delle regole che variano a seconda del sistema che si sceglie di praticare: per me sono tutti validi, dal point al jissen, purché ci sia studio della tecnica
5) la prova dei 100 uomini è una scemata machistica che col karate non ha nulla a che vedere. la trovo una idiozia come idiota è chi fa a gara di bevute. ti rovini la salute e basta, solo per avere un po' di gloria. ma poi???
6) cosa determina il livello di un karateka? per me, tante cose, compreso lo spirito con cui ti alleni. una persona con un handicap fisico che si alleni due o tre volte a settimana, per me è un grande karateka
7) il kata è il cuore di tutto. che tu lo faccia tecnico alla shotokan, o "simil reale" alla ashihara. l'intenzione è buona? il kata è buono. kata è forma, modello ideale.
karate non è solo tirar pugni e confrontarsi. è anche quello, essenzialmente quello, ma non solo. nella parmigiana non ci sono solo le melanzane.
e potrei continuare a lungo ma sarebbe noioso...
in realtà, da quel che scrivi, capisco che io e te concordiamo su molti punti (e te ne sarai accorto anche tu, penso), ma sei talmente impegnato a risultare antipatico, che ci riesci benissimo senza mai cercare di ammettere i punti di incontro. in questo sei eccezionale, e mi auguro che il tuo karate sia tanto intenso quanto il tuo arrocarti su queste posizioni (salvo poi che le tue stesse parole smentiscono i tuoi toni).
chi si dedica al karate non ha bisogno di dimostrare nulla. se vuoi sostenre prove come questa, non serve nemmeno andare a raccontarlo in giro. il dolore? parli a uno che si è visto rompere il naso, uscire la spalla sinistra, strappare i muscoli della gamba sinistra (sempre a sinistra... che sfiga!), tanto per citare solo alcuni traumi. ma in genere non vado in giro a raccontarlo. me ne sto buonino in palestra, o a casa, a ripetere i miei kata e a tirar tecniche.
questo rende gente come me, paguro, storm, uechi o tanti altri amanti della tradizione meno karateka di un matsui o di chi vuoi tu? non penso.
l'intensità di un agonista, come la chiami tu, per me è un momento di passaggio. lo fu per me quando praticavo agonismo, con allenamenti quotidiani di ore. adesso non ho più quel bisogno.
se dovessi sostenere una prova massacrante come questa, sicuramente dovrei prepararmi appositamente. ma non mi sembra una cosa intelligente da fare.
come dice bene joe, queste persone lo fanno perché sentono di doverlo, o di volerlo fare. è un modo per soddisfare il proprio ego e nulla più. per me non serve, stop. tu che pensi di queste prove? le sosterresti? rispondi a questo, ora...