tenchi kfm, guarda che non importa a nessuno di dimostrare a te che il no contact funziona, qui si propone una disciplina che ha delle caratteristiche sue.
Il no contact è un lavoro estremo sulla sensibilità e sullo squilibrio, sia il tori che l'uke devono avere una sensibilità spiccata per poterlo fare.
Non so se ad altissimi livelli si possa applicare anche in combattimento, ma credo che se sei in grado di controllare l'equilibrio di una persona senza toccarla, in una situazione di scontro a maggior ragione sarai in grado anche di fare altrettanto toccandola.
In tantissime AM ci sono lavori di sensibilità e qui è lo stesso, nessuno combatte col tui sho o col chi sao o altro, ma servono a far crescere le abilità del praticante.
Allora se mi parli di lavoro di sensibilità tra tori' e uke,mi sta bene,ma rientriamo in concetti di arti marziali classiche,che poco si sposano a mio parere con un approccio di difesa personale con cui si publicizza il systema.Nell'aikido il principale lavoro,soprattutto nella scuola kobayashi è quello di creare squilibri ad uke lavorando nei suoi vuoti, utilizzando dei meguri,ma lo stesso kobayashi era ben lungi da fare vedere cose a quella distanza...un discorso è far credere ad uke di avere il controllo e portarlo dove si vuole,un altro è proiettarlo a tre metri di distanza.Comunque se ci sarà uno stage di no contact e non una dimostrazione(nel senso che potrò provarlo sulla mia pelle)molto probabilmente sarò presente