Se un insegnanente non motiva minimamente lo scopo di un esercizio, il rischio è che l'allievo (menta da cavallo di cui parlava insetto) cerchi altrove (vedi web, libri, altri insegnanti) quello che non capisce.
In realta' io intendevo che la mente corre e non e' in grado di fermarsi e concentrarsi su quello che fa, va sempre avanti alla ricerca di cose nuove. Non era relativo al cercare risposte.
Non so se sia la giusta spiegazione del proverbio citato da YM ma io lo vedevo cosi'.
Si, infatti e' proprio come dici
La mente ha la tendenza a correre, come un cavallo, ed e' necessario fermarla/calmarla/quietarla.
Se diamo alla mente uno scopo della pratica specifica, che naturalmente e' lontano a venire, e' come mostrare la carota al somaro per farlo correre. La mente correra' ancora piu' veloce per il mondo della fantasia cercando di arrivare al traguardo, che pero' si raggiunge SOLO ED ESCLUSIVAMENTE CON LA PRATICA ed il tempo necessario.
YM
YM,
quoto, incornicio e appendo al muro la tua affermazione.
Con una precisazione, per quel che mi riguarda, relativa a quanto si diceva sull'insegnamento.
Quando dico che è positivo fornire agli allievi spiegazioni sulle finalità della pratica intendo le finalità a breve termine: obiettivi raggiungibili nell'arco di pochi mesi di pratica. O addirittura capacità che l'allievo ha già ma che non padroneggia ancora correttamente e che vanno allenate. Esempio: ha senso che l'insegnante mi spieghi a cosa servono determinati esercizi per il corretto allineamento posturale. Se stiamo praticando quegli esercizi e siamo a quel livello e mi parla di dantian, qi e fajin, mi induce inutilmente a fantasticare.
Credo che a volte ci si capirebbe molto meglio dal vivo.