Immagina le arti marziali come un albero nel quale devi figurare le varie relatività.
Tutte le arti marziali (tutto l'albero che vedi) hanno principi in comune, le radici dell'albero.
Il tronco si divide poi in tanti rami (i diversi stili) che hanno principi in comune (le radici relative dei rami e cioè il tronco) ma ognuno ha una sua forma e le sue peculiarità.
Ogni tronco poi è composto di varie pieghe (bendings) ed ognuna, pur facendo parte dello stesso ramo (stile) e condividendo non solo radici (principi comuni) ha una sua forma, colore e sostanza.
Il Taijiquan in questo senso è il tronco ramodel grande albero delle arti marziali e per chi ha occhi (esperienza) è facile vedere quali sono le radici, il tronco, i rami e le loro porzioni.
YM
anche questa metafora chiarisce...se si sostiusce ramo con tronco....(prima di leggere la tua correzione la mia mente vagava alla ricerca di alberi con tanti tronchi...ero arrivata al bambù...)
la questione posta a me appariva un po' bizzarra, nel senso che di molte domande che mi sono posta sulla pratica, quella non c'era, però poi mi ha interessato seguire la discussione, visto anche che capisco bene la spiegazione e la metafora.
dove mi stupisco però è che pensiate che l'albero si percorra verso le fronde.
per me la pratica ti fa spostare lungo i rami dell'albero verso la radice. quindi i rametti diventano rami , tronco, radici.
si va incontro al diverso finchè sei separato, poi c'è l'unione.