La fase di scherma nel Wx

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Re: La fase di scherma nel Wx
« Reply #15 on: March 03, 2011, 13:48:35 pm »
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Per logica, se a distanza di colpi il chi sao non interviene,
Non sono d'accordo, non è per logica, ma per (errata) consuetudine, la logica del chi sao prevede che funzioni in base al contatto, non alla distanza alla quale questo avvenga.
Si tratta solo di sensibilità...

Quoto, il problema sono i limitati risultati in termini di adattabilità forniti dagli strumenti "classici" del WT...

Inoltre il Wing Chun si è "specializzato" nella media/corta distanza. Questo, IMHO, è una mal comprensione/distorsione di carattere culturale, lavorare a quella distanza comporta il pericolo di clinch (nel caso di sistemi specializzati nello striking) o di finire al suolo (con lottatori).

IMHO la capacità di adattamento, con o senza contatto, deve aiutarci a NON stare a quella distanza...
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Re: La fase di scherma nel Wx
« Reply #16 on: March 03, 2011, 16:47:56 pm »
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Quoto, il problema sono i limitati risultati in termini di adattabilità forniti dagli strumenti "classici" del WT...

Dyn, per favore, approfondiresti?

Se ho ben capito sostieni (quotando il post di Genpachi) che la sensibilità data dal chi sao (?) possa funzionare anche alla distanza lunga?

Inoltre il Wing Chun si è "specializzato" nella media/corta distanza. Questo, IMHO, è una mal comprensione/distorsione di carattere culturale, lavorare a quella distanza comporta il pericolo di clinch (nel caso di sistemi specializzati nello striking) o di finire al suolo (con lottatori).

Bhè considerato che la tanto agoniata distanza di "trapping" in combattimento non esiste, o è pressochhè impossibile tenerla con un avversario che decide di accorciare ulteriormente la distanza (clinch) a meno di conoscere i principi base del graplling per poter rimanere in piedi a stabilizzare la posizione prima di copire , il Wx su che distanza si dovrebbe specializzare?
La lunga è appannagio di chi conosce i vari ritmi spezzati, il mezzo tempo, le schivate ecc (nel wx in pochi sanno attaccare, per via del discorso "difesa" personale..pensa tu);
Il clinch sostieni sia una malcomprensione
La lotta non c'è..

Ps: stò leggendo i link che mi hai passato  ;)

IMHO la capacità di adattamento, con o senza contatto, deve aiutarci a NON stare a quella distanza...

a quale distanza NON si deve stare? e per andare a  combattere in quale di distanza?

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Re:La fase di scherma nel Wx
« Reply #17 on: March 03, 2011, 16:54:30 pm »
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Per me la distanza migliore è quella fuori dai guai!  :om:

Poi credo che nell'equazione che state facendo si debba aggiungere anche l'abilità dell'eventuale aggressore (se è uno solo!)

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Offline GiBi

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Re:La fase di scherma nel Wx
« Reply #18 on: March 03, 2011, 17:13:12 pm »
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Per me la distanza migliore è quella fuori dai guai!  :om:

Certo! Ed è la distanza in cui NON stai combattendo..quando invece hai già ingaggiato il combattimento (e quì si parla di questo) gioco forza ti devi avvicinare all'avversario..più o meno , nel senso che si più scegliere di stare ad una distanza lunga o corta..e nei guai ci sei già  :)

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Re: La fase di scherma nel Wx
« Reply #19 on: March 03, 2011, 18:03:42 pm »
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Dyn, per favore, approfondiresti?

Se ho ben capito sostieni (quotando il post di Genpachi) che la sensibilità data dal chi sao (?) possa funzionare anche alla distanza lunga?

Deve funzionare soprattutto anche a "lunga distanza", ovviamente con un contatto la distanza non sarà mai così "lunga". Più che lunga distanza direi "fin dal primo contatto".


il Wx su che distanza si dovrebbe specializzare?

a quale distanza NON si deve stare? e per andare a  combattere in quale di distanza?


IMHO, sicuramente non nella corta distanza (troppo rischiosa) e nemmeno nella lunga (non propria del sistema). Io vedo il wx più come uno strumento, non come un sistema "stilistico".

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Re:La fase di scherma nel Wx
« Reply #20 on: March 03, 2011, 18:11:30 pm »
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Per me la distanza migliore è quella fuori dai guai!  :om:

Più o meno l'idea è quella :P
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Re: La fase di scherma nel Wx
« Reply #21 on: March 04, 2011, 10:34:47 am »
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IMHO, sicuramente non nella corta distanza (troppo rischiosa) e nemmeno nella lunga (non propria del sistema).

Mi sfugge quale è la via di mezzo...
Parlando di stiking, se per corta distanza intendi il clinch e per lunga quella di calci e pugni, ribadisco che non trovo vie di mezzo applicabili in combattimento...

Se invece parli di allenare le reazioni (e la cosiddetta sensibilità) partendo da quella distanza "intermedia" ne possiamo discutere  :)


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Re: La fase di scherma nel Wx
« Reply #22 on: March 04, 2011, 11:22:32 am »
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IMHO, sicuramente non nella corta distanza (troppo rischiosa) e nemmeno nella lunga (non propria del sistema).

Mi sfugge quale è la via di mezzo...
Parlando di stiking, se per corta distanza intendi il clinch e per lunga quella di calci e pugni, ribadisco che non trovo vie di mezzo applicabili in combattimento...

Se invece parli di allenare le reazioni (e la cosiddetta sensibilità) partendo da quella distanza "intermedia" ne possiamo discutere  :)

Allora... ovviamente parlo per me....

Il wing chun è un sistema "sfigato", nel senso che è sempre stato insegnato come sistema "corto"... in periodi "arcaici" questa caratteristica è stata pure utilizzata e "venduta" come punto di forza del sistema, visto che tutti(o molti) dei sistemi di striking non è specializzato a quella distanza (cosa tra l'altro discutibile... vedi clinch di thai).

Il sottoscritto dopo anni di wing e arti cinesi classiche si è reso conto che certe dinamiche/strategie non erano realmente funzionali... per una serie di motivi, in primis:

- il wing non fornisce alcuna gestione della forza nella posizione eretta (a corta distanza è molto più facile fare "leva" su attributi fisici)
- a distanza corta il rischio di finire "avvinghiati" e poi al suolo è MOLTO alto (e non parlo di avere a che fare con un lottatore.... uno stesso thai dalla clinch è facile che passi ad una proiezione...ovviamente dopo aver infilato un paio di ginocchiate in bocca)

Fortunatamente avevo già iniziato da tempo un cambiamento radicale su come allenare il mio wing chun (o meglio, WT), e successivamente con qualche anno di bjj mi resi conto che la distanza di chisau è proprio da evitare: non bisogna stare a quella distanza perchè è una distanza di transizione, non è possibile mantenerla.

Il mio wing si basa sulla reazione "immediata"... per un motivo (a differenza di tuti i sistemi classici che "aspettano" una spinta/pressione superiore per "muoversi") semplice: se sei in grado di cambiare ed addattarti (non in termini stilistici ma pratici) in fretta puoi gestire la corta distanza entrando o uscendo dalla stessa. Quindi tutti gli esercizi specifici di adattamento servono ad imparare a gestire una forza per poi non essere mai soggetto alla stessa... non so se è chiaro questo discorso "contorto" :P
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Re:La fase di scherma nel Wx
« Reply #23 on: March 04, 2011, 11:28:47 am »
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Quel che dici è chiaro.
Mi ha suscitato una riflessione:
per quel che mi riguarda il chi sao et simili lavori a corta distanza servono x sapere cosa fare se ci si trova li, non li vedo proprio come un allenamento a restare a quella distanza o a portare tutto a quella distanza.
Anzi si allena la transizione da quella distanza a quella lunga o a quella più corta, ma non il restare in quella distanza.
 

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Re:La fase di scherma nel Wx
« Reply #24 on: March 04, 2011, 11:34:32 am »
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Quel che dici è chiaro.
Mi ha suscitato una riflessione:
per quel che mi riguarda il chi sao et simili lavori a corta distanza servono x sapere cosa fare se ci si trova li, non li vedo proprio come un allenamento a restare a quella distanza o a portare tutto a quella distanza.
Anzi si allena la transizione da quella distanza a quella lunga o a quella più corta, ma non il restare in quella distanza.

forse mi sono espresso male  :spruzz:

L'esercizio che io chiamo ADAPTING (di derivazione "chisau") insegna a reagire subito per NON stare alla distanza corta propria del wing chun classico...
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Re:La fase di scherma nel Wx
« Reply #25 on: March 04, 2011, 11:37:29 am »
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avevo capito, infatti la mia riflessione è proprio in relazione all'interpretazione del WC "classico" di quell'esercizio e di quella distanza.

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Re:La fase di scherma nel Wx
« Reply #26 on: March 04, 2011, 11:50:11 am »
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avevo capito, infatti la mia riflessione è proprio in relazione all'interpretazione del WC "classico" di quell'esercizio e di quella distanza.

a ok ;)... fortunatamente non ho a che fare col wing classico da tempo :P
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Re:La fase di scherma nel Wx
« Reply #27 on: March 04, 2011, 12:04:38 pm »
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... fortunatamente non ho a che fare col wing classico da tempo :P

e come sei riuscito a disintossicarti?   :whistle:

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Re:La fase di scherma nel Wx
« Reply #28 on: March 04, 2011, 12:25:58 pm »
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... fortunatamente non ho a che fare col wing classico da tempo :P

e come sei riuscito a disintossicarti?   :whistle:

Bella domanda... in realtà ho avuto la fortuna di imbattermi in un sistema diverso... poi alcune esperienze personali, tipo qualche anno di bjj...
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Re: La fase di scherma nel Wx
« Reply #29 on: March 04, 2011, 16:08:51 pm »
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e successivamente con qualche anno di bjj mi resi conto che la distanza di chisau è proprio da evitare: non bisogna stare a quella distanza perchè è una distanza di transizione, non è possibile mantenerla.

alleluia! Su questo punto chiariamo una volta per tutte: siamo completamente daccordo

Il mio wing si basa sulla reazione "immediata"... per un motivo (a differenza di tuti i sistemi classici che "aspettano" una spinta/pressione superiore per "muoversi") semplice: se sei in grado di cambiare ed addattarti (non in termini stilistici ma pratici) in fretta puoi gestire la corta distanza entrando o uscendo dalla stessa. Quindi tutti gli esercizi specifici di adattamento servono ad imparare a gestire una forza per poi non essere mai soggetto alla stessa... non so se è chiaro questo discorso "contorto" :P

capisco bene , soprattutto capisco bene e condivido questa frase

(a differenza di tuti i sistemi classici che "aspettano" una spinta/pressione superiore per "muoversi")

 :)