E' il dubbio che avevo anche io. Per esempio, io sono residente a Reggio Emilia e la mia casa in montagna è nel comune di Ligonchio.
Io voto a Reggio Emilia, dove sono residente. A Ligonchio no. Anche se è il mio paese di origine. Dunque se compro una pistola posso tenerla a Reggio, non nella casa di Ligonchio.
Mi vien da pensare che se non fa testo l'indirizzo di residenza forse col porto di fucile per tiro a volo potrei portarmi la pistola praticamente dovunque, anche in una camera d'albergo o in una casa in affitto. La proprietà della casa non è importante secondo me.
Son pignolo su queste cose perchè, come ben sappiamo, in Italia si può finir nei guai per delle cose strane: fà che ti becchi a un controllo lo sbirro sbagliato, cosa che può sempre succedere.
Un'altra cosa che mi fa un pò strano è che i carabinieri ti possano lasciar sparare all'aperto fuori da un poligono. Ufficiosamente possono far finta di non vedere ma credo che invece sia un reato anche abbastanza serio. Se c'è un incidente o per sbaglio ferisci qualcuno certamente non puoi dire in tribunale che i carabinieri ti avevano autorizzato. E nemmeno se uno ti vede e ti denuncia.
Non sarebbe a dir poco "spari in luogo pubblico" "porto abusivo di armi da fuoco?"
Anche da me c'è un pò l'effetto Waziristan, a Ligonchio la Stazione CC è presidiata solo d'estate. Ma (anche perchè sono iscritto a un ordine professionale) cerco di stare davvero attentissimo a queste cose...
Attenzione...
All'interno di una proprietà privata, messe dentro vari leggi e leggine (tutti REGIO DECRETO), Se non si disturba con gli spari, e si ha un "parapalle adatto, e in nessuna direzione non ho case per una distanza doppia alla portata teorica dell'arma", posso sparare. Sempre chè la mia attività di sparo non arrechi danno ad alla quiete ubblica.
Oltre questo, però, in TEORIA; dovrebbe passawere un geometra del comune a verificare che il parapalle che si usa è adeguato (si, vabeh ci siamo già capiti), e che poi elabori un documento tecnico che afermi che si può sparare in sicurezza dentro quella proprietà privata.
Una volta, fino agli anni '80, si poteva sparare dove si voleva, in territorio pubblico, anche PARALLELAMENTE ALLE STRADE COMUNALI. Poi qualcuno ha ben pensato nel 1992 (se non sbaglio) di vietare tale circostanza.
Tradotto: se ho una proprietà privata, ho un'arma regolarmente denunciata, e non rompo le balle a nessuno col rumore degli spari, e se è una pistola, non ho case in linea ottica fino a 900 metri, posso sparare tranquillamente contro un bersaglio adeguato a fermare i proiettili. Ovviamente, prudenza vuole, che i Carabinieri del luogo siano avvertiti di questa potenziale attività. Perchè il tipo che ha 90 anni, ma ci sente come una volpe, e sente gli spari a 9km di distanza, poi va dai Carabinieri a dire che sono tornati i Tedeschi, e possono nascere casini, se i Carabinieri non lo sapevano, anche se è casa tua e terreno tuo (recintato e tutto).
Tradotto: prima di fare qualsiasi cosa con le armi da fuoco, chiedete parere PREVENTIVO alla locale stazione dei Carabinieri. Se gli date fiducia al Capo Stazione, ed offrite certe garanzie, in casa vostra vi lasciano fare quasi di tutto. Per contro, possono vietarvi qualsiasi cosa. E senza dare giustificazioni. Se è NO è NO.
Non ci sono leggi precisissime in materie, ma solo buon senso.
Il mio esempio che ho citato "Mi lascia sparare nel greto del fiume" era per intendere la classica situazione in cui ti dicono di NO.