Le immagini sono poco chiare...
Credo sia un giubbotto antiproiettile leggero di quelli con il velcro che lasciano scoperti i fianchi...
Ho notato anche io un certo movimento ma la cosa che mi è saltata subito all'occhio è che nessuno guarda mai le mani di lei e che tutti considerano il bagaglio "la minaccia".
Chissà che c'era nel bagaglio per concentrarsi a controllare quello ma non per valutare così "minacciosa" la persona.
Comunque credo sia stata proprio questa la leggerezza che ha portato al fattaccio, il tizio che resta indietro e poi interviene si distrae invece di restare con I occhi puntati addosso a lei.
Se non sbaglio, e tu lo saprai sicuramente meglio di me, i controlli israeliani prevedono molto più personale per la stessa mansione rispetto a tutti gli altri, europei o americani, proprio per evitare questi rischi. Anche solamente il fatto che la tizia si possa muovere così liberamente per avvicinarsi all'agente magari anche solo per parlare, anzichè dover restare ferma sul posto è stato un errore.
Ricordo i controlli e le procedure che ho dovuto passare io per entrare in sinagoga
e anche li per ogni individuo che passava erano tre agenti di controllo: uno addetto al metal detector e a controllare gli effetti personali addosso, uno che restava vicino al controllato (di fianco o dietro) e uno a distanza ma pronto ad intervenire.