Premesso che non è mai agevole parlare a cose fatte, con gente ancora in pericolo di vita e senza avere una reale consapevolezza della precisa dinamica dei fatti, credo che qualsiasi valutazione debba essere cmq lucida.
Che ci siano problemi di addestramento su certe cose banali in alcuni paesi lo dice da anni gente ben più quotata di me...che questi problemi possano risultare ancora più evidenti nel contesto attuale è palese ma l'addestramento serio resta una necessità e qualsiasi valutazione esula da paradossi.
Perchè se ragioniamo in questi termini, possiamo allora togliere anche la pistola ai poliziotti visto che il morto a Londra è stato accoltellato (e leggo che ci siano precisi video tutorial su come attaccare e su quali coltelli scegliere...) non solo senza sorpresa ma da uno sceso da una macchina che si era appena schiantato sui cancelli del parlamento.
Sapere affrontare un attacco di un aggressore armato di coltello, per quanto possa non piacere a qualcuno, resta tuttora una necessità ineluttabile per chi svolge certi incarichi.
E chi questi incarichi li svolge in posti pericolosi lo sa.
Che non vuol dire ovviamente mettersi "a disarmare" come in maniera semplicistica si potrebbe far credere ma fornire strumenti alternativi, dall'uso a secco delle armi in dotazione alle mani nude passando per eventuali strumenti tattici, al sempliciotto "je spari"....anche perchè non credo serva un genio per capire che, si pensi a ieri, mettersi a sparare in mezzo a una folla nel panico non possa essere LA soluzione.
Dopodichè sulla serietà di come fare questo non mi pronuncio ulteriormente.