ho riflettuto un po su questo aspetto
credo che ci sia un'arma a doppio taglio insita in qualcosa che viene scritto:
fondamentalmente sono convinto che i libri sulle arti marziali non siano una cosa utile
prima di tutto non scordiamoci che qualunque testo scritto non è nient'altro che la trasposizione visiva di un pensiero umano, quindi non è mai il testo ad essere "sacro" ma semmai il messaggio che è contenuto in esso è ciò che conta
un'arte marziale a mio modo di vedere dev'essere in continua evoluzione se vuole sopravvivere ai tempi, mettere per iscritto quel che ne concerne rischia di "congelarne" nel tempo l'evoluzione
credo piuttosto che sia necessario avere ben chiari i principi che caratterizzano l'arte stessa, ma se proprio si volesse trascriverli per iscritto sarebbe opportuno farlo a proprio uso e consumo e soprattutto bisogna essere sempre eventualmente pronti a modificare il testo, qualora ci si renda conto (a seguito di svariati anni di pratica e maggiore comprensione) che ciò che si pensava prima era "sbagliato"
e sopratutto nel momento in cui ci si appresta a rendere ad uso di tutti quanto si è "arrivato a capire" è bene specificare che il tutto è frutto di intuizioni personali non per forza replicabili da altri
insomma....non facciamo la cazzata di creare dei "classici" che diventano poi delle bibbie inconfutabili per le generazioni future che potrebbero passare il tempo a leggere, scervellarcisi sopra e non capirci una beata fava
ps...certo che se gli appunti o i libri sono: "se lui attacca di pugno destro io avanzo gamba sx paro interno, colpisco con mio pugno dx suo plesso solare...e bla bla"
in questo caso va tutto bene...ma questo non è studio e trasmissione dei principi...questo è fare la lista della spesa delle am