il ballo del qua qua è una fonte più che attendibile, ma non spiega i movimenti circolari dell'aikido, infatti le papere, e non le anatre
(come da analisi filologica del testo) si muovono per linee dritte.
Gli spostamenti circolari nascono probabilmente dal fatto che Ueshiba era molto piccolo e se voleva in un qualche modo contrastare avversari più forti di lui doveva inventarsi qualcosa. L'idea di sparire spostandosi da una linea è un elemento tipico del kito ryu, la scuola da cui nasce e deriva il judo e, forse non casualmente, la prima scuola frequentata da Ueshiba a Tokyo era una scuola o di kito ryu o di tenshin shin'yo ryu (dipende dalle fonti), ma quanto sembra le due scuole si erano in un qualche modo fuse dal punto di vista tecnico per dare origine al judo kodokan, che usa gli spostamenti circolari, anche se meno dell'aikido moderno.
Negli anni di sviluppo dell'aikido (che ha avuto una gestazione di oltre 50 anni) il Giappone è molto cambiato, c'erano molti immigrati cinesi e coreani, trattati alla stregua di schiavi, ma in qualche caso è più che plausibile il contatto con praticanti esperti di arti extra giapponesi, e non dimentichiamo che negli anni d'oro del passaggio daito ryu-aikido in giappone si cominciava a diffondere il karate, che in quella fase storica era probabilmente più cinese che giapponese. Prima della seconda guerra mondiale i marzialisti non avevano marchi addosso, si praticava, ci si scornava fra dojo (e non fra arti marziali), e soprattutto gli insegnanti (come da tradizione) dei vari corpi militari dovevano avere una visione aperta, per non essere inadeguati, quindi a mio avviso prendevano tutto quello che potesse servire da tutte le scuole, altrimenti sarebbero stati sostituiti con tecniche via via più efficaci, quindi ben vengano le esperienze cinesi, nonostante l'odio razziale sino-giapponese.
In un altra discussione si parla dell'uso della baionetta nell'aikido, scomparsa dalla pratica di dojo nell'immediato dopoguerra
.....la cosa dovrebbe far riflettere.
ciao a tutti