Infatti serve decontestualizzare, ho un po' sforato in tecnicismi che avrei voluto evitare, comunque secondo il mio parere nel caso della scherma e' possibile fare (limitati) parallelismi sia con la boxe che con discipline di lotta in piedi,
per lo striking è fattibilissima la cosa
probabilmente sara' anche esistita una misura di lotta a terra ma la scherma accademica non le contempla/insegna,
la lotta a terra nei trattati italiani vine trattata da pochi ed in piccola parte prima dell'800
come la parte relativa alla misura corpo a corpo che e' molto limitata (cosa magari non fondamentale per una disciplina armata ma che ha una grande importanza nello scontro disarmato).
a dire il vero la parte di corpo a corpo è fondamentale se trattiamo una scherma conservativa o comunque di concezione marziale
si tralascia il contesto del corpo a corpo con armi (salvo la scherma con ferri corti) solo nei tempi in cui la scherma è di concezione moderna/accademica
Spetta, provo io a spararne una:
Forte = zona vicino all'elsa = zona vicino alla spalla.
Medio = zona a metà spada = zona del gomito
Debole = zona della punta = zona del polso.
Comunque è vero, i tecnicismi sono ostici da comprendere, ma hanno il loro porco fascino.
il parallelismo indicato è una forzatura dovuta al tentativo di associare termini della pratica armata che non hanno un riscontro plausibile nella pratica disarmata
forte, medio e debole hanno valenza con le armi
in base alla leva che si può esercitare si indica quanta resistenza/forza si riesce a sviluppare
a mani nude non vi sono leve da esercitare, non vi è arma a cui trasmettere la forza ... pur forzando il parallelismo il forte è da indicarsi all'altezza del gomito e non della spalla, per funzionalità ed impiego
la scherma "marziale" ha termini tecnici specifici per il combattimento in corpo a corpo che mancano alla scherma accademica