Ossia sull'importanza del distruggere le convinzioni altrui.
Condivido una piccola esperienza urbana capitatami ieri.
Come molti sapranno io mi muovo in scooter, sono costretto, motivo per cui il mio rodimento aumenta nei giorni di pioggia e si centuplica quando vedi quanto le persone, spesso in macchina, ignorino completamente cosa comporti guidare sotto la pioggia, magari continuando a fare come gli pare col cellulare.
Insomma, tornavo a casa, quando ,su una strada a doppio senso con le macchine che però procedono in fila indiana, una macchina davanti a me sbanda leggermente...mi spavento, mantengo controllo del mezzo agevolmente, una suonata di dovere ma senza pretese e via come se nulla fosse; dopo qualche centinaio di metri mi accingo a superare e la macchina risbanda...evito di farmi spedire al centro della carreggiata opposta e superando vedo come il tizio stesse armeggiando col cellulare.
Passo oltre e sbraito qualcosa agitando le mani, ma essendo già avanti dovrei semplicemente fare la figura del pesce nell'acquario.
Mi fermo dopo 10 metri al centro e metto la freccia per entrare in un benzinaio quando improvvisamente sento una frenata dietro di me e un vocione che mi dice: "fermati che mò te dò due pizze"...e con la coda dell'occhio vedo lo sportello aprirsi.
La fuga a quel punto nn è contemplata perchè ho il messo mezzo male, al che lo gelo immediatamente dicendo:"ok...e io chiamo subito la polizia così poi vediamo chi ha ragione".
Questa cosa resetta il bruto che rimette il piede in macchina e riparte veloce, io riesco a entrare al benzinaio ma so di essere diventato un bersaglio immobile e mi chiudo il casco integralmente prevenendo eventuali ritorni di fiamma del tizio.
Cosa che fortunatamente nn si verifica.
Un atteggiamento diverso avrebbe sicuramente portato guai, una frase diversa forse avrebbe portato guai, quella che è uscita a me forse è un buon modo per resettare certe persone.
Quindi, nn guardate il cellulare quando guidate e pensate sempre alla soluzione migliore per voi, nn per il vostro ego.