sulla guardia di Pacquiao

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Offline happosai lucifero

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Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #15 on: December 06, 2010, 12:32:49 pm »
0
anche io sono un mancino corretto, anche se l'ho scoperto relativamente tardi
sono relativamente ambidestro, ma decisamente atipico

per quanto riguarda la 'precisione' (nell'effettuare operazioni fini e delicate), è pari in ambedue i lati
per quanto riguarda la 'destrezza' (nel senso di 'sentirmi padrone di un movimento', ma è solo una sensazione.. più che altro si riflette nella scelta di un arto quando sono molto stanco), generalmente vince la destra
per quanto riguarda la forza (con l'eccezione di pochi muscoli, ad esempio i bicipiti) vince la sinistra
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Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #16 on: December 06, 2010, 18:14:14 pm »
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Pacquiao pratica Arnis (alla buona ovviamente, non mettetemi in bocca che la usa per prepararsi ai match), conosco un maestro che si è allenato con lui.

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Offline Muay Jack

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Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #17 on: December 06, 2010, 18:27:28 pm »
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pratica arnis alla buona come dici, questo cosa influisce nella sua pratica attuale? domando perchè non conosco l'arnis :)

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rockyjoe

Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #18 on: December 06, 2010, 18:41:12 pm »
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Pacquiao pratica Arnis (alla buona ovviamente, non mettetemi in bocca che la usa per prepararsi ai match), conosco un maestro che si è allenato con lui.
potrebbe essere,in effetti pugila in modo completamente diverso dalla norma pugilistica

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Offline Diego

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Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #19 on: December 06, 2010, 19:51:19 pm »
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Avevo letto che Pacquaio fin da ragazzino è stato un fan di Bruce Lee ma da quel poco che ho visto di lui l'ho subito considerato un ottimo rappresentante di amf, specializzato nel repertorio a mani nude consentito dal regolamento del pugilato.

Per la scherma di braccia meno didattica e nelle sue applicazioni pratiche la disciplina più simile alle amf è a mio modo di vedere la boxe; onestamente io non ho riscontrato nelle amf l'obbligo di impostarsi con una guardia specifica a mani nude, destra o sinistra, ma sicuamente il trasferimento dal combattimento armato a quello disarmato del concetto di nascondersi dietro l'arma primaria.

L'accostamento al jkd onestamente mi sembra un po' forzato perchè che io sappia le scuole e la conoscenza del jkd nelle Filippine non hanno mai attecchito. BL è stato forse più popolare nell'arcipelago che in Italia ma prevalentemente come attore marziale piuttosto che come fondatore di uno stile.

Nonostante i miei forti sospetti (immagino che abbia cominciato a confrontarsi a Mindanao intorno ai 10 anni di età durante le feste di piazza con suoi coetanei come consuetudine del posto) non sapevo neppure che Pacquaio avesse praticato/praticasse arnis ufficialmente.

Per la preparazione vera e propria ai match non mi passa neppure per la testa che si alleni nell'arnis dovendosi poi confrontare con un regolamento di boxe.
Immagino che si alleni solo con metodi tecnico-tattici del  pugilato con relativa preparazione fisica specifica, così come presumo pure che anche Petrosyan negli ultimi anni si alleni più in funzione del regolamento k1 rispetto a quello thai (pur capendo poco di thai negli ultimi suoi incontri vedo qualche sfumatura tecnica diversa rispetto a un paio d'anni fa, come approccio al clinch o nel ricercare meno la sua classica uscita e blocco su middle kick e spazzata su gamba portante avversa).

In Pacquaio vedo elementi di pugilistica filippina soprattutto nel modo di tirare le combinazioni, nell'utilizzo del diretto avanzato in modo witik, non solo come jab ma come power punch avanzato (come sottolineava Nicola commentando il match con Margarito).

In generale non so spiegare tecnicamente il perchè ma a vederlo confrontarsi sul ring istintivamente lo vedo rispecchiare moltissimo il pugilato filippino anche come approccio/mentalità e nonostante abbia visto pochi suoi incontri e video, ho associato subito molto più al panantukan alcuni suoi movimenti,  rispetto a quelli di altri suoi connazionali pugili.

Come footwork la firma del sud-est asiatico è molto meno evidente, ma capita di vedere ogni tanto sia Pacquaio che Petrosyan entrare di braccia, scaricare una combinazione per poi indietreggiare improvvisamente fuori  misura a 45° per eludere il contrattacco avversario.
Nicola potrebbe vederci uscita in step&slide con pivot del jkd  ;) ma per me sono uscite da manuale del repertorio del sud-est asiatico, per non farsi “legare” e figli dell'ottica “legare  senza farsi legare” spiegabile nel tentativo di entrare nella fase di lotta solo se ci sono buone probabilità di partire o guadagnare da una posizione vantaggiosa.


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rockyjoe

Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #20 on: December 06, 2010, 21:18:15 pm »
-1
di sicuro:
non alza la spalla a proteggere il mento
non chiude la guardia
boxa con enorme velocità lanciando i colpi come nessuno.

vedo sia le attinenze con il pugilato filippino che col wing chun

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Raven81

Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #21 on: December 06, 2010, 23:35:41 pm »
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Non può essere che abbia più precisione con la mano dx (con cui mangia e scrive) e più potenza con la mano sx?

Mi faceva giustamente notare Nicola in chat che la potenza che si riesce a esprimere con un pugno è funzione anche della "destrezza" e della "coordinazione motoria": quindi non ha senso separare radicalmente, come il mio post sembrava suggerire, potenza e "destrezza".


di sicuro:
non alza la spalla a proteggere il mento
non chiude la guardia

:-\  :-\ :-\

Potresti ripetere, anzi!, potresti spiegarti meglio?

Se non proteggesse il mento con la spalla sarebbe stato sconfitto ripetutamente e da un bel pezzo; idem se non chiudesse la guardia.

« Last Edit: December 07, 2010, 00:11:32 am by Raven81 Grande Antico Virile »

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Offline Sunny K

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Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #22 on: December 07, 2010, 10:18:49 am »
0

Come footwork la firma del sud-est asiatico è molto meno evidente, ma capita di vedere ogni tanto sia Pacquaio che Petrosyan entrare di braccia, scaricare una combinazione per poi indietreggiare improvvisamente fuori  misura a 45° per eludere il contrattacco avversario.


Qualsiasi buon pugile mobile ha questa tattica nel proprio repertorio, a mio avviso.

Quote
non alza la spalla a proteggere il mento
non chiude la guardia

Mi associo alla richiesta di spiegazioni di Raven81...

Forse intendi che non tiene la spalla perennemente contratta (cosa che nessun professionista fa) e che preferisce difendere in mobilità rispetto a una copertura statica?
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Offline nicola

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Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #23 on: December 07, 2010, 10:40:35 am »
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Come footwork la firma del sud-est asiatico è molto meno evidente, ma capita di vedere ogni tanto sia Pacquaio che Petrosyan entrare di braccia, scaricare una combinazione per poi indietreggiare improvvisamente fuori  misura a 45° per eludere il contrattacco avversario.


Qualsiasi buon pugile mobile ha questa tattica nel proprio repertorio, a mio avviso.
Direi che se comincio a fare l'elenco dei pugili che combattono così, solo nell'ultimo ventennio ne nomino un bel po'.

Quote
Quote
non alza la spalla a proteggere il mento
non chiude la guardia
Mi associo alla richiesta di spiegazioni di Raven81...
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Per il resto, non conosco le meccaniche delle arti filippine, ma di sicuro quello che si vede nella boxe di Pacquiao è la forte impronta pugilistica data da Freddy Roach, impronta che si vede in tutti i pugili che allena (altro esempio attuale: amir khan).
Infine, sulla questione diretto del jkd: l'impostazione di questo colpo deriva essenzialmente dagli studi di Jack Dempsey e Jim Driscoll, ragion per cui non è così "strano" associare il modo di combattere di Pacquiao al jkd.  ;)
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Offline Barvo Iommi

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Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #24 on: December 07, 2010, 11:36:46 am »
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(immagino che abbia cominciato a confrontarsi a Mindanao intorno ai 10 anni di età durante le feste di piazza con suoi coetanei come consuetudine del posto) l
forse è questo il motivo?


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Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #25 on: December 07, 2010, 17:24:46 pm »
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pratica arnis alla buona come dici, questo cosa influisce nella sua pratica attuale? domando perchè non conosco l'arnis :)

In primis proprio perchè tiene il lato forte avanti, tipico dell'Arnis (deriva dall'uso del bastone i cui moviemnti dle corpo riamngono uguali a mano nuda). Amemtto di aver visto ben poco dei suoi combattimenti e quindi non so dire d aaltri punti di vista cosa ci sia di AMF. Ad esempio, copre il volto col gomito?.

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Offline Diego

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Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #26 on: December 07, 2010, 17:40:50 pm »
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Come footwork la firma del sud-est asiatico è molto meno evidente, ma capita di vedere ogni tanto sia Pacquaio che Petrosyan entrare di braccia, scaricare una combinazione per poi indietreggiare improvvisamente fuori  misura a 45° per eludere il contrattacco avversario.
Qualsiasi buon pugile mobile ha questa tattica nel proprio repertorio, a mio avviso.
Non mi riferivo alla tattica del “mordi e fuggi” ma soprattutto alla linea in diagonale a 45° da footwork basico nell'arnis e non escludo nella thai.

Anche nel pugilato al primo mese di pratica si  insegna ad avanzare e indietreggiare a 45° rispetto alla direzione dell'avversario?
Nel jkd, fortissimamente influenzato da boxe e scherma, a me prima è stato insegnato a spostarmi avanti, indietro, destra e sinistra. Nell'arnis invece prima sulle diagonali.
Non discuto che anche nel pugilato ci si muova o ci si ritrovi a muoversi anche a 45° come d'altronde pure nell'arnis su linee rettilinee ortogonali.

Infine, sulla questione diretto del jkd: l'impostazione di questo colpo deriva essenzialmente dagli studi di Jack Dempsey e Jim Driscoll, ragion per cui non è così "strano" associare il modo di combattere di Pacquiao al jkd.  ;)
Concettualmente il witik (frustato) a mani nude, per come l'ho studiato io, è più associabile allo jkd jab/diretto avanzato rispetto al jab o al diretto avanzato del pugilato.

Rimane il fatto che witik a mani nude e straight lead hanno origini diverse e la similitudine di concetto penso sia una semplice coincidenza.

Onestamente e facendo il pignolo, tecnicamente possono essere differenti nei dettagli nel senso che io non ho riscontrato nell'arnis l'”imposizione” delle scelte di BL nell'esecuzione ma possono essere date o meno indicazioni a seconda delle  opinioni e dell'esperienza del maestro, potendo riscontrare codifiche dello stile meno precise oppure semplicemente maggiore libertà di scelta per le personalizzazioni dell'allievo.


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rockyjoe

Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #27 on: December 07, 2010, 21:35:51 pm »
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non alza la spalla a proteggere il mento
non chiude la guardia

Mi associo alla richiesta di spiegazioni di Raven81...

Forse intendi che non tiene la spalla perennemente contratta (cosa che nessun professionista fa) e che preferisce difendere in mobilità rispetto a una copertura statica?
esattamente , e non lo fa quasi mai.sicuramente lo fa molto,molto meno di altri,grazie a footwork e ottima valutazione della distanza.oltretutto proprio perchè la spalla sta bassa,può boxare a una velocita maggiore...

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Offline Barvo Iommi

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Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #28 on: December 07, 2010, 22:06:52 pm »
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non alza la spalla a proteggere il mento
non chiude la guardia

Mi associo alla richiesta di spiegazioni di Raven81...

Forse intendi che non tiene la spalla perennemente contratta (cosa che nessun professionista fa) e che preferisce difendere in mobilità rispetto a una copertura statica?
esattamente , e non lo fa quasi mai.sicuramente lo fa molto,molto meno di altri,grazie a footwork e ottima valutazione della distanza.oltretutto proprio perchè la spalla sta bassa,può boxare a una velocita maggiore...
tutti i pugili esperti lo fanno però, non è tipico solo di pac man

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Offline Diego

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Re: sulla guardia di Pacquiao
« Reply #29 on: December 07, 2010, 22:35:14 pm »
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(immagino che abbia cominciato a confrontarsi a Mindanao intorno ai 10 anni di età durante le feste di piazza con suoi coetanei come consuetudine del posto) l
forse è questo il motivo?

Mi ero dimenticato di risponderti.
Se intendi dire che il cominciare presto abbia influito molto sui suoi successi dandogli modo di fare esperienza e fare sbocciare il suo talento naturale, sono completamente d'accordo.
 
Mi pare che abbia esordito tra i professionisti giovanissimo, intorno ai 15-16 anni di età. Fosse cresciuto in Italia a quell'età avrebbe rischiato che gli fosse stato appena  dato  il permesso di entrare in una palestra di pugilato o di esordire al massimo come dilettante, (mi pare ci sia un'apposita categoria per i tornei di giovani con un nome tipo allievi).