Machine, sono d'accordo che le grazie femminili e le am centrino poco. Ai miei stessi corsi ricordo solo una manciata di ragazze sopravvisute alle lezioni di prova.
Il punto è che per me il fine tradizionale delle am era ed è la sopravvivenza intesa come dp.
Il mio interesse per la dp è indiretto, per luce riflessa del divertimento a giocare alla lotta da bambinone cresciuto e il piacere a praticare.
Di fatto poi sono estremamente fatalista in materia di dp. Penso che se Fedor o il GM famoso combattente o il serio esperto di un moderno sistema di dp si trovassero a non pagare eventuali conti al lattaio, rischierebbero di ritrovarsi le gambe rotte come chiunque altro.
Filosofie orientali e compagnia bella secondo me sono state collegate per esigenze pratiche.
Oggi gli atleti chiedono di essere affiancati scientificamente ai medici dello sport per migliorare le proprie prestazioni. In Asia si rivolgevano ai loro medici per lo stesso motivo.
Alcune pratiche più esoteriche sono state affiancate a mio parere per affrontare la paura antecedente alla battaglia e al rischio di morire per cause violente e lo stress post-traumatico dei veterani.
La crescita grazie al superamento delle difficoltà per me non è esclusiva delle discipline legate al combattimento, ma anche a tutti agli altri sport e non solo.
Per una dp moderna non consiglierei nè striking nè grappling a mani nude, ma addestramento psicofisico in funzione delle armi. Ma non mi riferisco per campanilismo al kali o krabi krabong o scherma etc. parlo prevalentamente dell'uso pratico delle armi da fuoco.
Eventualmente posso ammettere un'infarinatura di armi bianche per la loro grande diffusione ma molto terra-terra; più orientata a un'ottica da sobborgo malfamato di qualsiasi metropoli al mondo più che alla didattica ovattata da palestra.