P.S. la filosofia mi ha sempre fatto cagare,ne apprezzavo il sapore quando fumavo,avendo smesso non riesco più ad apprezzarla.
io invece lo trovo un argomento molto affascinante e complesso...ma sopratutto inscindibile da una vita "consapevole"
anche se con Machine abbiamo avuto più volte in passato opinioni divergenti, continuo a pensare che "studiare o insegnare" filosofia per migliorare la pratica marziale sia assolutamente inutile
mentre invece trovo indispensabile per migliorare in generale la propria esistenza (e tutto ciò che ne fa parte...arti marziali comprese) porsi delle domande e cercarne le risposte
ma sopratutto rimanere sempre pronti a rivedere le proprie posizioni
La pratica marziale, fatta, con tanto di sudore, fatica, e' continuità, special-mente in quei momenti quando non vuoi, o credi che non puoi... E'' studiare filosofia!
"Impariamo a fortificarci contro la debolezza e imparare ad essere autosufficienti, senza vacillare nemmeno un momento. Allora la nostra risolutezza diverrà l'aria stessa che respiriamo, il mondo in cui viviamo. Allora saremo felici come pesci in acque cristalline." (CMC)
Poi non c'e' mai nulla da rivedere. fin quando una cosa funziona rimani in quella via.
nel momento che non funziona piu', impara a cercare un altro modo, affinché lo trovi. e cosi via, sempre. ( detto nel tuo modo, e come la coda che muove il cane)
ma certo Mario...quello che intendo dire io è che vivere è "studiare filosofia" e se nel proprio percorso di vita si praticano am con serietà (tanta fatica...impegno..sudore...tutto quel che citi) si affronterà anche questo aspetto
quello che non trovo utile è vedere maestri che "insegnano filosofia" come fossero maestri di vita...(ho un'amico che mi ha riportato un'esperienza da lui vissuta in cui il "sifu" di turno oltre alla pratica marziale si dilettava a fare "prediche" sullo sitle di vita che gli allievi avrebbero dovuto tenere... peccato che tutto è andato a rotoli nel momento in cui l'allievo ha fatto notare al maestro che lui stesso non viveva secondo i dettami di ciò che insegnava... è stato allontanato dalla scuola)
che poi lo studio di filosofia nelle arti marziali è un processo naturale... per un guerriero che ogni giorno combatteva e rischiava di morire era più che normale porsi domande sul senso della vita e su come convivere con il pensiero costante della morte
peccato che al giorno d'oggi per un praticante di am non ha senso ripercorrere quel percorso, perchè non c'è n'è uno che combatte per la vita ogni giorno
quello che però nessuno pensa...è che guerre o no...la grande meretrice è sempre in agguato... solo che quanti pensano costantemente che potrebbero morire da un momento all altro per un semplice caso (un incidente in macchina...piuttosto che un malore...)
quanti effettivamente si fermano a chiedersi cosa vuol dire Vivere??
smettiamola di pensare che il maestro deve insegnare a vivere ai propri allievi, altrimenti finiamo così:
non ci resta che piangere - ricordati che devi moriresull'ultima frase concordo in pieno...quando dico che bisogna sempre essere pronti a rivedere le proprie posizioni intendo appunto che se ci si trova davanti all'evidenza che quel che si stava facendo non funziona...si cambia
solo gli stolti non cambiano mai