Sperando di dar vita ad un interessante tred, pongo il quesito, per leggere anche la vostra opinione, ecco la mia.
A livello stilistico, hikite permette di armonizzare il movimento del pugno che esce, mediante il braccio che rientra.
Questo permette con maggiore facilità di muovere le spalle insieme al tronco, aiutando a capire come ottimizzare l'uso dell'anca.
Evidente quindi che, come didattica, abbia una indiscussa utilità per l'apprendimento di svariate tecniche.
Portando però questo elemento nella pratica, potrebbe sembrare inutile o fuori luogo, dato che vuol dire sottrarre un braccio alla guardia, proprio mentre l'altro è impegnato a colpire.
Ci si espone così al grave rischio di sen-no-sen mediante tecniche al tronco, un bel mae geri al plesso solare, giusto per chiudere subito lo scontro.
Ho quindi voluto sperimentare, l'eventuale utilità di hikite al di fuori del mero apprendimento tecnico stilistico, per cercare anche possibili utilità nel kumite, senza rendermi conto che l'applicazione era già sotto il mio naso...
kata SAIFA!
In effetti si nota benissimo come la presa al cranio segua immediatamente tettsui uchi jodan, e sia a sua volta seguita da gijaku sta zuki.
Ebbene il pugno coincide con una trazione della presa al cranio, dimostrazione che hikite ha una efficacia propria.
Uscire dal kata ed entrare nel kumite è quindi un'attimo.
Nulla e nessuno, mi impedisce di trattenere un avversario per il busto, gli arti il collo, indi provvedere a colpirlo una o più volte, magari chiudendo con una proiezione, atta comunque a guadagnare tempo.
Mi ha poi fatto ben notare un aikidoka, come la proiezione sia comunque possibile "guidarla", in modo da far si che il corpo dell'avversario, sia d'intralcio all'eventuale attacco di complici, effettivamente è vero, il difficile è imparare a fare dette proiezioni