Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper

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Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« on: December 28, 2010, 18:18:07 pm »
+1
Se per te la scala cromatica di Cooper è un argomento nuovo, prima di leggere dai un'occhiata qui http://en.wikipedia.org/wiki/Jeff_Cooper

E' da tanto tempo che si colpevolizza il turista "in bianco" che guarda spaesato le vetrine e le bellezze locali senza idea di cosa lo circondi.

Si consiglia di essere sempre in "Giallo", sempre vigili, pronti.

Come già scrissi sul FAM, ma ci tengo a ripeterlo perchè c'è un sacco di cattiva informazione al riguardo su siti, libri e corsi...

La consapevolezza dell'ambiente non deve creare paranoici che si guardano costantemente intorno, purtroppo la scala cromatica di Cooper ha creato molti di questi. Indurre un senso di colpa in chi è distratto e forzarlo ad essere sempre in allerta, oltre a creare stress ed a indebolire le difese immunitarie, non è il senso ultimo della consapevolezza.


E' necessario conoscere le possibili fonti di pericolo ed attivarsi in automatico in presenza di queste.
Un po' come l'antivirus che, una volta aggiornato il database dei virus, se ne sta silenzioso in background e si attiva solo al presentarsi della minaccia.
Per esempio potremmo essere sempre all'erta per non farci rubare i 50 euro dal portafoglio da un tossico, poi farci soffiare 100'000 euro da un socio scorretto perchè non conoscevamo il modus operandi dei truffatori e questo non ci aveva fatto scattare il campanello d'allarme. (almeno, non coscientemente).
Va bene essere "in bianco", l'importante è capire quando c'è da essere in "in giallo".  Vedo dei ragazzi che passando vicino ad un gruppo di ragazzi tatuati che bevono birra e parlano di fatti loro, entrano in ipervigilanza. Poi magari in un'altra situazione una bella ragazza gli chiede da accendere per strada e loro si rilassano, abbassano lo sguardo, sorridono e frugano in tasca alla ricerca dell'accendino.
Questo è un uso sbagliato degli stati di vigilanza. Se qualcuno vuole ucciderti o rapinarti, la ragazza che ti ferma per strada è l'ingaggio più pericoloso.


Dobbiamo già sapere quali sono i comportamenti e le situazioni che devono farci salire di colore, in modo che al loro verificarsi possiamo attivarci ad un livello di vigilanza superiore.

Stare tutto il giorno in giallo, invece, oltre ad essere motivo di frustrazione perché impossibile, è anche dannoso per la salute.

I motivi sono diversi:

Sul piano celebrale la produzione di onde beta dai 14 ai 30 hertz tipiche della vigilanza blocca i processi di apprendimento e di salutare rilassamento fisico e mentale. (I cui vantaggi sul lungo periodo sono troppi per scriverli).

Sul piano corporeo la produzione costante di ormoni dello stress da parte delle ghiandole surrenali, cortisolo, noradrenalia ed in certi casi addirittura adrenalina, logora il corpo e la mente.

Le risorse energetiche (sangue, nutrimenti) che andrebbero destinate al sistema immunitario, alla corretta digestione, alla corretta replicazione cellulare... vengono convogliate in parti del corpo meno utili sul lungo periodo ma vitali in caso di emergenza, come gambe, braccia, muscoli.

Questo è ottimo se dobbiamo scappare da un leone, o da un assassino seriale, ma alla lunga, in assenza di veri pericoli se non quelli immaginari, questo costante stato di vigilanza logora il corpo.

E' concepito per funzionare per brevi periodi in presenza di un pericolo.

Certo, era più facile capire i pericoli nella jungla, essi erano dichiarati, impellenti e manifesti.

Ma la soluzione moderna al cambiare delle tipologie di pericolo non è quella di stare sempre all'erta, è quella invece di conoscere le nuove tipologie di pericolo in modo da reagire nel modo più appropriato al loro verificarsi.

Così andrebbe utilizzato Cooper.

Conoscere le situazioni ed i comportamenti che devono comportare uno scatto al colore superiore.

IMHO, poi se il resto del mondo si ostina a fare il contrario, non è detto che sia io a sbagliare.

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Offline dog Rob

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Re: Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« Reply #1 on: December 28, 2010, 21:39:04 pm »
0
molto interessante ... mi spiace dover dissentire su quasi tutto  :'(

La consapevolezza dell'ambiente non deve creare paranoici che si guardano costantemente intorno, purtroppo la scala cromatica di Cooper ha creato molti di questi.

il codice giallo non è uno stato di allerta perenne, il codice giallo rappresenta la normale "presenza mentale" che dovremmo avere durante la giornata, posto che solo in rare occasioni dovremmo permetterci di fare una cosa mentre la nostra consapevolezza è altrove

dire a qualcuno che per attraversare la strada bisogna guardare a destra e sinistra non significa renderlo paranoico, bensì dargli uno strumento per andare dove vuole anche in condizioni avverse ... ad esempio quando piove, vi è scarsa illumininazione o la strada è molto trafficata ...

Quote
Un po' come l'antivirus che, una volta aggiornato il database dei virus, se ne sta silenzioso in background e si attiva solo al presentarsi della minaccia.

il lavoro in background è un'ottima descrizione del codice giallo ...
ora potremmo dire che l'unico computer veramente al sicuro da minacce è un computer spento .... ed è per questo che l'antivirus va in codice bianco solo quando il pc è spento
allo stesso modo dovremmo restare spenti in codice bianco solo per scelta e non per ignoranza, leggerezza, ottimismo, quindi quando riteniamo ne sussitano le condizioni ... e qui potrei essere daccordo con alcuni passaggi da te esposti

Quote
Va bene essere "in bianco", l'importante è capire quando c'è da essere in "in giallo". 

si, in parte è così, tuttavia credo che tu stia descrivendo il codice arancio che è (diversamente dal giallo) un allarme specifico verso una particolare situazione, qualcosa che richiede una azione (anche preventiva) o una particolare attenzione in quanto potrebbe essere necessario passare al codice rosso o (quasi sempre, per fortuna) tornare al codice giallo

il problema da affrontare è un altro: non si può passare dal codice bianco al codice rosso, possiamo valutare le situazioni per quello che sono realmente solo se siamo in codice giallo, viceversa quando ci accorgiamo di quello che sta accadendo potrebbe essere torppo tardi .... l'auto ci ha investito o dell'aggressore più che vederne la faccia ne stiamo sentendo l'alito ...

Quote
Dobbiamo già sapere quali sono i comportamenti e le situazioni che devono farci salire di colore, in modo che al loro verificarsi possiamo attivarci ad un livello di vigilanza superiore.

ribadisco, credo tu stia confondendo la normale attenzione (codice giallo) con l'allarme verso una situaizone specifica (codice arancio)

Quote
Stare tutto il giorno in giallo, invece, oltre ad essere motivo di frustrazione perché impossibile, è anche dannoso per la salute.

tutt'altro, la presenza mentale è una forma di meditazione molto importante e andrebbe praticata anche tra le mura domestiche

... non ricordo chi fosse il maestro zen che interrogato sul segreto dello zen rispose: 'Quando mangio, mangio, quando dormo, dormo'


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Re: Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« Reply #2 on: December 28, 2010, 21:59:30 pm »
0
Sì, condivido.

Ma passami che in giro si sente parlare di codice giallo come di "sempre all'erta".

E' contro quell'interpretazione (abbastanza diffusa, mi sembra) del giallo, che mi scontro.

I monaci zen in effetti dimostrano una quasi costante produzione di onde alpha, pur non essendo poco vigili, ma rilassati e non sull'attenti.

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Re: Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« Reply #3 on: December 28, 2010, 22:07:52 pm »
0
Sì, condivido.

Ma passami che in giro si sente parlare di codice giallo come di "sempre all'erta".

E' contro quell'interpretazione (abbastanza diffusa, mi sembra) del giallo, che mi scontro.

I monaci zen in effetti dimostrano una quasi costante produzione di onde alpha, pur non essendo poco vigili, ma rilassati e non sull'attenti.

hai ragione, effettivamente, è così purtroppo ho creduto che anche tu avessi frainteso ... chiedo venia  :)

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Re: Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« Reply #4 on: December 28, 2010, 23:31:47 pm »
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No no, hai fatto benissimo a puntualizzare così ho potuto chiarire meglio, grazie.
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Iperbole

Re: Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« Reply #5 on: December 28, 2010, 23:36:11 pm »
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I monaci zen in effetti dimostrano una quasi costante produzione di onde alpha, pur non essendo poco vigili, ma rilassati e non sull'attenti.

Sei un mito  :)

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Re: Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« Reply #6 on: December 29, 2010, 09:09:47 am »
0
Trovo questa schematizzazione cromatica molto interessante ed intuitiva. Ne avevo letto qualcosa poco tempo fa' e mi è subito piaciuta per l'istintività e l'automatismo con cui ci si può rendere conto in che stato ci si trovi.
Sono d'accordo con Dog Rob che il "giallo" è una situazione di vigilanza e non di allarme. Prima di conoscere questa scala cromatica, comunque anch'io ho imparato a stare in giallo e devo dire che sono sempre riuscito a scansare i problemi.

I monaci zen in effetti dimostrano una quasi costante produzione di onde alpha, pur non essendo poco vigili, ma rilassati e non sull'attenti.
:)
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Re: Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« Reply #7 on: December 29, 2010, 13:09:40 pm »
0
La scala cromatica di Cooper è parte integrante della mia scuola, utilissima per contestualizzare determinati esercizi.
Io uso la seguente scala:
bianco
verde
giallo
arancio
rosso

Il bianco è quello che "dorme in piedi", che gli freghi le mutande senza nemmeno levargli le braghe, manco se ne accorge.
Da li a salire ci sono concetti e procedure (se così vogliamo chiamarle) che mutano con il mutare del contesto istantaneo.

La ritengo un'idea eccellente ed iperversatile, la usqvo anche quando ero in croce verde.
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Offline Dipper

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Re: Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« Reply #8 on: December 29, 2010, 13:14:17 pm »
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La differenza tra bianco e verde? :)
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Offline steno

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Re: Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« Reply #9 on: December 30, 2010, 13:27:23 pm »
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Te ne vai tranquillo per la tua strada, ma ti accorgi di quello che ti accade intorno.
Mentr ein bianca per così dire, dormi in piedi e sei distratto.
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Offline Dipper

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Re: Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« Reply #10 on: December 30, 2010, 13:48:00 pm »
0
Grazie, ma allora la differenza tra verde e gialla? Cioè, vorrei che mi spiegassi il gradino in più che usi rispetto a Cooper :blue:
PS: Sul 3d sul teisho l'ho visto eh... un po' di pazienza :gh:
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machine gun yogin

Re: Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« Reply #11 on: January 08, 2011, 14:11:33 pm »
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Molto daccordo con te Aivia, sia sui danni causati da uno stato in onde beta costante, sia il problema del cortisolo.

Ora peró mi viene voglia di fare un discorso un po piu in profonditá, sperando di non andare OT.

Chiaramente le reazioni di allerta del corpo umano sono frutto dell'evoluzione e sono del tutto naturali. Se produciamo cortisolo e passiamo da un'attivitá mentale di tipo alfa ad una di tipo beta, vuol dire che siamo stati selezionati per fare questo ed é del tutto naturale. Tu fai notare giustamente che é naturale nel caso di incontro ravvicinato con un animale feroce (emozione paura = fight or fly). Ora ci sono persone (la stra grande maggioranza di occidentali me compreso) che vivono costantemente in uno stato di allerta con tutte le preoblematiche legate alla salute e alle prestazioni mentali che ne derivano. La domanda che ti voglio fare é questa: perché siamo in uno stato di allerta quando non serve? Cos'é che ci fa stare in questo stato costante?

Io una risposta ce l'ho, ma chiaramente voglio altre opinioni.

Secondo quello che ho studiato fin ora ci sono una sorta di controlli subconsci che distorgono l' UTILITÁ delle emozioni (passami il termine). L'emozioni sono utili alla salute, alle prestazioni fisiche ma soprattutto a quelle mentali, molto molto utili. Cercando di entrare un po in profonditá e capendo come si forma il profilo di un individuo ci sono diversi step partendo da appena nati fino ad una prima adolescienza (ma piu passo il tempo a leggere teorie sull'argomento, piu mi rendo conto che il grosso si riduce ai primi anni di vita forse 3).
Alice Miller a riguardo propone addirittura una sua teoria che considera solo il primo anno di vita, quello che viene chiamato "mirroring", il vero problema nelle vite alla deriva di esseri umani nati nel capitalismo.

Il concetto sarebbe che emozioni primordiali come rabbia, paura e le emozioni idstruttive che ne derivano, vengono richiamate quando non é necessario. Per fare un esempio:
Un bambino puo aver avuto un rapporto con il padre molto conflittuale, dove il padre si serviva di astuzie educative incutendo paura per "direzionare l'educazione del figlio" nella, secondo lui, giuista direzione. Il bambino diventato adulto, ma vive ancora in quel loop, ed ogni volta che si trova di fronte un uomo in situazioni che gli ricordano il rapporto con il padre (anche se ovviamente sono molto diverse), richiama la paura involontariamente. L'emozione rievocata é chiaramente fuori luogo. Non c'é nessun pericolo reale. L'uomo non vuole mandarti in castigo perché hai fatto la pipi a letto. Tu lo sai benissimo. Ma la mente inconscia controlla il 70 per cento delle tue azioni. Non c'é alcun free will in questi casi.

Questa castrazione ci fa restare in vigilanza piu del dovuto, associando reazioni utili nella giungla, a vita di tutti i giorni.

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Re: Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« Reply #12 on: January 10, 2011, 01:54:37 am »
0
Caro Machine Gun, quello che dici è giustissimo ed è certamente un pezzo del puzzle il cui disegno totale (secondo me!) raffigura il passaggio dalla vita nomade di caccia e raccolta (atteggiamento attivo) alla vita stanziale (atteggiamento passivo rispetto alle stagioni e agli eventi).

Oggi siamo tesi per una bolletta da pagare che è un pericolo astratto, non lo puoi fuggire o accoltellare, allo stesso modo per il contadino di 9000 anni fa la grandine che distrugge il raccolto era un'evenienza astratta non morsicabile o rifuggibile.

Il nostro sistema tuttavia è ancora settato per i pericoli concreti, e la scadenza in banca crea uno stato non proprio di paura immediata, ma di stress che non può essere sfogato con una corsa veloce o con una serie di bastonate.

Questo stress su target astratto finisce per non avere uno sfogo e per logorare corpo e mente, formatisi per combattere tutt'altre evenienze.

Molte persone amano vedere film dell'orrore forse perché la scarica di adrenalina immediata sembra essere molto gradita in periodi di crisi e preoccupazione.

A questa base comune a tutti andiamo ad aggiungere le differenze di temperamento (biologiche, dovute all'interazione dei nostri geni con l'ambiente biochimico trovato nella pancia della madre negli ultimi mesi di gestazione, che ci abilitano ad operare nell'ambiente in cui sta vivendo la madre e che quindi verosimilmente sarà lo stesso che incontreremo) e di carattere (psicologiche, dovute all'interazione del temperamento con l'ambiente incontrato come giustamente dici tu nei primissimi anni di vita ed anche con le esperienze fatte nel corso della vita).

Quindi alla base comune dobbiamo aggiungere la personalità (temperamento + carattere), che influisce non poco sulle reazioni biochimiche individuali, per esempio una persona con alti livelli di serotonina tenderà ad essere più schiva, timida, paurosa ed in ansia.

Se vuoi valutare o approfondire l'argomento di temperamento e carattere ne parla il Prof. Robert Cloninger nel suo "Sentirsi bene. La scienza del benessere". http://www.libriscientifici.com/dettview.php?id=9674

Notte...

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Re: Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« Reply #13 on: January 13, 2011, 12:18:34 pm »
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Bella discussione, peccato si sia fermata.
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machine gun yogin

Re: Spin Off - La scala cromatica di J. Cooper
« Reply #14 on: January 13, 2011, 12:56:36 pm »
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Per qeul che mi riguarda sono molto daccordo con Aivia e sto cercando di recuperare il libro da lui consigliato. Infatti sul tema nature/nurture c'é una montagna di letteraratura, ma non molto sugli effetti a livello emozionale, solitamente il focus é su skills e attitudini.

IMHO molto di quello che avviene nella socetá occidentale é da ricondurre a certi step d'infanzia. Non é normale che vengano richiamate emozioni fuori contesto, e non é normale un continuo richiamo costante di queste emozioni. Poi sicuramente ci sará anche un aspetto genetico, diciamo quelle che sono le qualitá innate, ma i disturbi emozionali, IMHO hanno ben poco di innato.

Gli effetti piu devastanti di questi disagi si vedono nelle attivitá sessuali e relazioni di coppia in primis, ma anche nello scontro. Non necessariamente uno scontro fisico, oggi come oggi si parla di conflitti sociali. Un esempio di cattiva gestione di conflitti sociali puo essere quando ci si fa trattare come sturacessi dal capo ufficio (o dai una figura di potere) e poi ci si scarica con lo sfigato che non centra nulla (moglie, figli, un "amico" sottomesso, un altro collega ma di inferiore grado,...). Il ciclo continua di generazioni e non si spezza, anzi si rafforza. Il salto generazionale non da il tempo sufficente per permettere un evoluzione, anche biologica, dove lo stato di emozioni "codice giallo costante" dovrebbe non creare alcun danno. Ed ecco che compaiono le malattie psicosomatiche spesso letali.

Piccola overview ma ci sarebbe da approfondire molto di piu in 3d dedicati.