Prendo spunto da quanto letto in un altra discussione
il modo di respirare é molto diverso tra yoga e discipline cino-jiapponesi. Gli spanciamenti non vengono molto condivisi dallo yoga e nemmeno le Krabi Krabon e Muay Thai (essendo i siamesi molto legati alla tradizione indiana)
per approfondire il discorso sulla respirazione.
Immagino che pressochè a tutti i frequentatori di questo forum prima o poi sarà stato almeno accennato durante la pratica il discorso della respirazione addominale e dei suoi vantaggi.
Il problema è che sotto la definizione generica di "respirazione addominale" o "diaframmatica" si cela un mondo, fatto da molte diverse metodologie.
Partendo da quello che scrive MGY riflettevo che nel dojo dove ho studiato Shotokan per molto tempo, la respirazione non si effettuava "pancia in fuori", bensì risucchiando l'aria verso il basso con il diaframma ma mantenendo una costante tensione della cintura addominale. Inoltre, una caratteristica particolare di questa respirazione è che nella fase finale dell'espirazione, si "strizza" la parte bassa del polmone in modo che a causa della differenza notevole di pressione tra l'esterno e dentro i polmoni, la successiva fase di inspirazione avvenga automaticamente, senza sforzo volontario.
Una respirazione molto simile mi è stata insegnata per diverse estati. Quando ero più giovane ho frequentato per diversi anni un villaggio turistico che nel pacchetto comprendeva lezioni giornaliere di Yoga. La bontà di quello che si insegnava era subito visibile, l'insegnante aveva all'epoca circa 90 anni ed era pimpante, autosufficiente, e in quanto a forma fisica era... beh, notevole
Lui insisteva sempre molto sul fatto che la pancia dovesse essere sempre sostenuta dai muscoli addominali e che non dovesse affatto sporgere, ed effettivamente coincideva con quanto appreso nel dojo.
Quindi quanto scrive MGY non corrisponde perfettamente a quanto ho visto io, nel senso che in Giappone diverse arti che implicano una notevole prestazione fisica, prevedono che la pancia sia sempre "cinturata" dagli addominali.
Un esempio è a metà di questo video:
KODO - Heartbeat Video 2007Notate come nonostante lo sforzo sia enorme e ci voglia una resistenza tremenda (non a caso i suonatori di Wadaiko hanno spesso dei fisici impressionanti) e di conseguenza ci sia un grosso lavoro di respirazione, non c'è nessuno "spanciamento".
La postura del suonatore del video è a mio avviso ideale, glutei stretti, tutta la cintura addominale attraversata da una tensione modulata che sostiene la parte superiore del tronco e respirazione addominale presente ma interna e invisibile (anche per motivi strategici).
Naturalmente l'atteggiamento della posizione di guardia non è lo stesso di un suonatore, e ogni disciplina (da combattimento e non) ha le sue particolarità ma credo che la radice di un corretto modo di respirare e di postura sia comune.
Aldo Chiari, a metà di questo video [url]https://www.youtube.com/watch?v=EqhbxLzhXw0[/url] dà una spiegazione a mio avviso perfetta di come si tiene il tronco, a prescindere dallo stile.
D'altra parte in seguito ho partecipato a degli stage di Uechi Ryu Karate, dove invece si insegna un tipo di respirazione diaframmatica diversa, simile a quella che descrive MGY invece, con la pancia sempre gonfia come un air bag. Mi pare che anche nel Goju Ryu si adotti una tecnica simile. Dopo un po' di tempo, sebbene abbia sempre preferito l'altra, ho cominciato a prendere confidenza con questo tipo di respirazione sebbene non posso dire di esserne esperto. Rispetto alla prima, questo tipo di atteggiamento porta ad avere un'enorme capacità di resistere alle percosse, anche superiore alla prima, ma nel contempo meglio si adatta a posizioni e lavori statici, rispetto che a lavori dinamici.
Infine, quando si parla di pratiche meditative come lo Zazen, spesso si parla di gonfiare la pancia quando si inspira e sgonfiarla in espirazione, qui mi addentro in un territorio che conosco ancora meno, mi piacerebbe che qualcuno più ferrato al riguardo intervenisse.
Voi che esperienze avete al riguardo?