Ma, in questa tecnica come in tutte le altre, bisogna avere decisione. Crederci. Se sei rigido perchè hai paura di venir toccato il calcio riesce male.
Mi viene in mente un passaggio del "Gorin no Sho", il Libro dei Cinque Anelli di Miyamoto Musashi, quando si distingue tra "utsu" e "ataru".
Per utsu si intende colpire con l'intenzione di recare il maggior danno possibile e idealmente uccidere l'avversario; per ataru tutte le altre azioni delle quali l'efficacia non è così fondamentale, potrebbero essere le finte, i jab, la dissimulazione e così via.
Quando si esegue ataru, credo sia necessario non scoprirsi, ma quando si parla di utsu, effettivamente il corpo, la mente e lo spirito devono essere proiettati nell'azione, non ci può essere spazio per il pensiero "ma se mi colpisse lui", perchè il solo contemplarlo compromette l'azione.
Questo non significa che non bisogna difendersi, ma che quando si vuole portare un colpo decisivo (idealmente, almeno nella nostra intenzione) non ci devono essere esitazioni.
Credo che, uscendo dal contesto dei Samurai e anche prendendo in considerazione un semplice allenamento in palestra, alla luce di questo tutti siamo in grado di capire e distinguere tra un low kick dato in forma di utsu, e quello in forma di ataru.
Nello specifico di un high kick, vista l'alta pericolosità per chi lo esegue, se si vuole portare "per davvero", probabilmente deve necessariamente essere utsu.