Ryujin, ma secondo te qual'è il "significato" del caricamento? Perché si incrociano le braccia? Ricordo che nel suo video Muteki provava a spiegarla come uno sganciamento, una liberazione da una presa.. per te è solo un movimento didattico o ha anche un'applicazione?
Incrociare le braccia ha una didattica assai attinente ai concetti espressi dall'uso della spada.
Allo stesso modo in cui, le arti che contemplano sia le armi che no, trovano nel lavoro senza armi gli stessi gesti fatti con le armi, gesti che hanno una loro efficacia proprio perchè precisi grazie all'abitudine data alle braccia di tenere certe posture, il concetto di fondo dell'incrociare è in primis quello di abituare a non uscire dal baricentro, dall'harà, perchè uscendo ci si espone a kaeshi waza, il braccio diventa debole, perde l'appoggio del tronco e del bacino.
Quindi l'obbligo ad incrociare impone l'abitudine a seguire determinate traiettorie.
Sulle "parate", provo a fare un esempio:
Su chudan tsuki sx, uscendo di pochissimo dalla linea di attacco (cosa sempre saggia) paro morote uke dx, il mio braccio dx para, il sx (il fatidico autocazzotto al gomito) afferra il Gi al gomito (sode dori) e l'avambraccio dx si abbassa mandando in leva l'articolazione sx dell'avversario, a quel punto vado in shuto uke dx mantenendo la presa con la mano sx, al momento in cui raggiungo la posizione di Shuto Uke, giro il palmo dx verso l'alto, salgo verso il mento esercitando una leva al rachide cervicale (che non ha muscolatura da opporre) e piegando indietro la colonna dell'avversario, la mano dx fa come il pollice verso (dorso sulla spalla schiena avversaria) e scende andando a chiudere in leva il collo e tutta la colonna, porto a terra il gonocchio sx facendo finire la schiena dell'avversario sul ginocchio dx, rompendo sia quella che il collo.
Spero si sia capita l'immagine.
Ecco che morote uke diventa una somma di tecniche, che si allaccia a shuto uke, salendo (age uke) e andando in fase di lotta (leva/rottura) attraverso l'uso della fisica e dell'anatomia (le leve a gomito e rachide) e grazie al contemporaneo uso del tai sabaki (zenkutsudachi passa in hammi, gira kaiten e chiude quasi in suwari waza) in una tecnica unica.