Gli stili, le scuole, le arti marziali....

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Offline Paguro49

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Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« on: January 21, 2011, 09:42:36 am »
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Ciao a tutti.
Apro il 3D per fare alcune riflessioni e per capire come la pensate voi.
Dopo molti anni di pratica, studio e ricerca, con frangenti più o meno importanti, di agonismo e di insegnamento, dopo aver avuto confronti anche dolorosi con praticanti e insegnanti di altre discipline, dopo aver affiancato l'Aikido al Karate e avere incrementato gli scambi, con Judoka e altri, mi ritrovo in una posizione di quasi disconoscimento, nel senso che non riconosco più ciò che faccio nei nomi che gli do.
Più vado avanti e più mi accorgo di affinità che vanno oltre il fatto che siano discipline da praticare usando gambe e braccia, come se il cerchio, allargndosi.....si stringesse.
Da molti anni sono relativamente insofferente ai nomi degli stili di Karate, trovo siano troppi, creino confusione all'esterno, perchè la gente, giustamente, ritiene che, o è Karate o non è Karate, ma ogni stile rivendica se stesso senza essere disposto a rinunciare alla parolina magica...."Karate", così si moltiplicano gli stili, le scuole, i regolamenti, disgregando un movimento che potrebbe essere 1000 volte più forte se fosse unito.
Il punto è che, la stessa cosa inizia a capitarmi a più ampio raggio, verso le Arti Marziali in genere, pratico col Judoka e penso "ma questo è anche Karate", faccio Aikido e penso la stessa cosa.
Quindi mi trovo nella posizione di pensare che, gli stili di Karate, ma persino le Arti Marziali stesse, non siano che punti di partenza, differenti metodi didattici da utilizzare per una moltitudine di strade da percorrere con un unico punto di arrivo.
Penso a Kase, piuttosto che ad Asai (e altri) quando si vede la loro pratica, li si guarda e diventa difficile non vedere JJ, Judo, Aikido eccetera in quel che fanno, nei loro movimenti, nelle conclusioni e nelle dinamiche.
Se davvero l'arrivo è il Budo, a prescindere dal punto di partenza, allora non diventa giusto e doveroso il mantenimento dei canoni e delle didattiche di base? Se ognuna di queste ha lo scopo di porre le basi per poter avviare un cammino, che senso avrebbe la modifica di quelle stesse basi? Se tutto questo ha senso, non è folle immaginare che tutti quanti possano giungere al traguardo invece che fermarsi a vari livelli lungo il percorso come accade in ogni attività umana? Ha davvero senso fossilizzarsi in eterno su questo e quello stile se non per ragioni meramente legate all'insegnamento?
Io inizio a pensare che l'ortodossia dell'insegnamento Marziale sia necessaria e da preservare, ma solo per dare agli allievi le stesse basi e opportunità avute, non per ciò che riguarda il lavoro, lo studio e il percorso personale.
Voi come vi ponete?
La divina scuola dello schiaffazzo argenteo vigila su di voi, mentre la divinissima università dello sputazzo ligneo vi inumidisce la vita

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Offline XinYiMan

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Re:Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« Reply #1 on: January 21, 2011, 10:00:41 am »
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Amen, qui bisognerebbe capire le tempistiche il linea di massima per le varie fasi.
Un albero non si giudica forte in base alla lunghezza dei suoi rami, ma dalla profondità delle sue radici!

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Offline Paguro49

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Re:Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« Reply #2 on: January 21, 2011, 10:04:15 am »
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Le tempistiche di quando, nella mente e nel cuore di qualcuno, il Karate diventa anche Judo, Wushu o altro?
Credo non sia possibile stabilire un "quando", forse si può pensare a un "non prima di..." ma ritengo che la soggettività, qui sia assoluta, arrivarci, non arrivarci, incamminarsi, fermarsi eccetera, puro individualismo.
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marco

Re:Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« Reply #3 on: January 21, 2011, 10:14:43 am »
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Bella riflessione Ronin.
"Io inizio a pensare che l'ortodossia dell'insegnamento Marziale sia necessaria e da preservare, ma solo per dare agli allievi le stesse basi e opportunità avute, non per ciò che riguarda il lavoro, lo studio e il percorso personale."
Concordo
sta poi alle inclinazioni personali decidere di far parte di quelli che portano avanti l'ortodossia, o di quelli che innovano, o di quelli che fanno solo un percorso personale .

Come dire : c'è bisogno dello storico, dello scienziato, del professionista, del campione, dello sfigato etc

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Offline Ethan

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Re:Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« Reply #4 on: January 21, 2011, 10:16:14 am »
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benvenuti nel mio mondo


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marco

Re:Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« Reply #5 on: January 21, 2011, 10:25:45 am »
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benvenuti nel mio mondo

Visto che so  il più anziano..siete voi che venite nel MIO mondo :gh: :gh: XD

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Offline Ethan

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Re:Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« Reply #6 on: January 21, 2011, 10:30:25 am »
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nonno marco  XD

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Offline Paguro49

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Re:Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« Reply #7 on: January 21, 2011, 10:32:27 am »
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Faccio un esempio di un atteggiamento che trovo ottuso e un pò ridicolo:
Stavo lavorando con alcuni amici, due Karateka, un Judoka, un amico che pratica Viet vo dao, io KaratekAikidoka.
Ad un certo punto, ci mettiamo a provare alcune proiezioni sotto la guida dell'amico Judoka, bellissime, con una dinamica eccellente.
Una volta conclusa quella fase, avremmo dovuto divertirci un pò a "mazzate libere", ma si è persa mezz'ora di disquisizioni degne dei Monty Pyton.
Ho iniziato a sentire "però nel Karate ... quella proiezione si fa così" "noi nel Viet la facciamo così" e via discorrendo, per poi arrivare a stabilire che esiste quella stessa proiezione ma "da Karate", "da Viet", "da Aikido" eccetera.
Beh io l'ho trovato un modo partigiano e ottuso di vedere le cose, decisamente ridicolo, perchè basta poi provarla in tutte le salse proposte per rendersi conto che c'è un modo comodo, rapido ed efficace per eseguirla, mentre gli altri modi risultano approssimativi.
Mi è venuto da pensare che, non sia mancato mai il confronto, ciò che ha portato la tal proiezione un pò in tutte le discipline, semmai è mancata l'umiltà, di farsela insegnare per bene, mentre ha prevalso la voglia di differenziare, per mantenere distanza fra questa e quella disciplina, così oggi, c'è chi la esegue senza fatica e chi ci si ammazza.
Se è vero che in combattimento è essenziale preservare le energie e le forze, forse dovrebbe essere scontato prendere per buono il modo più comodo di eseguire una tecnica, fottendosene se sia"da Karate", "da Judo" o da quel che ci pare.
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Offline Dipper

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Re:Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« Reply #8 on: January 21, 2011, 10:33:20 am »
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Non so, io sono abbastanza combattuto anche su questo... (è un periodo un po' così... :whistle:)
Lo Shotokan mi ha dato molto, ma mi ha anche privato di certe conoscenze che ho dovuto cercare altrove e che secondo me avrebbero potuto tranquillamente essermi insegnate prima.
Se dovessi insegnare adesso, non credo che riuscirei ad aspettare che l'allievo metabolizzasse tutto il programma tradizionale di questa scuola prima di metterlo a imparare ganci, montanti, ginocchiate, low kick fatti come Dio comanda (e per quante scuole di Shotokan abbia girato, queste tecniche non si sanno portare bene fino a quando non si mette il naso fuori). Per non parlare della scherma pugilistica, che sono giunto alla conclusione che non può attendere anni prima di essere inserita.
Allo stesso modo, credo che non riuscirei a trattenermi dal dare almeno qualche minima nozione (quello che le mie scarse conoscenze permetterebbero) di lotta a terra, di ukemi waza, la levantada tecnica, lo sprawl, le uscite principali.

Quindi non rinuncerei all'insegnamento tradizionale, ma lo diluirei nel tempo lasciando spazio anche a cose più moderne.
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Offline Dipper

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Re:Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« Reply #9 on: January 21, 2011, 10:35:23 am »
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Faccio un esempio di un atteggiamento che trovo ottuso e un pò ridicolo:
Stavo lavorando con alcuni amici, due Karateka, un Judoka, un amico che pratica Viet vo dao, io KaratekAikidoka.
Ad un certo punto, ci mettiamo a provare alcune proiezioni sotto la guida dell'amico Judoka, bellissime, con una dinamica eccellente.
Una volta conclusa quella fase, avremmo dovuto divertirci un pò a "mazzate libere", ma si è persa mezz'ora di disquisizioni degne dei Monty Pyton.
Ho iniziato a sentire "però nel Karate ... quella proiezione si fa così" "noi nel Viet la facciamo così" e via discorrendo, per poi arrivare a stabilire che esiste quella stessa proiezione ma "da Karate", "da Viet", "da Aikido" eccetera.
Beh io l'ho trovato un modo partigiano e ottuso di vedere le cose, decisamente ridicolo, perchè basta poi provarla in tutte le salse proposte per rendersi conto che c'è un modo comodo, rapido ed efficace per eseguirla, mentre gli altri modi risultano approssimativi.
Mi è venuto da pensare che, non sia mancato mai il confronto, ciò che ha portato la tal proiezione un pò in tutte le discipline, semmai è mancata l'umiltà, di farsela insegnare per bene, mentre ha prevalso la voglia di differenziare, per mantenere distanza fra questa e quella disciplina, così oggi, c'è chi la esegue senza fatica e chi ci si ammazza.
Se è vero che in combattimento è essenziale preservare le energie e le forze, forse dovrebbe essere scontato prendere per buono il modo più comodo di eseguire una tecnica, fottendosene se sia"da Karate", "da Judo" o da quel che ci pare.
Quanto è vero.... :thsit: :=)
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Offline nameganai

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Re:Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« Reply #10 on: January 21, 2011, 10:38:13 am »
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Non so, io sono abbastanza combattuto anche su questo... (è un periodo un po' così... :whistle:)
Lo Shotokan mi ha dato molto, ma mi ha anche privato di certe conoscenze che ho dovuto cercare altrove e che secondo me avrebbero potuto tranquillamente essermi insegnate prima.
Se dovessi insegnare adesso, non credo che riuscirei ad aspettare che l'allievo metabolizzasse tutto il programma tradizionale di questa scuola prima di metterlo a imparare ganci, montanti, ginocchiate, low kick fatti come Dio comanda (e per quante scuole di Shotokan abbia girato, queste tecniche non si sanno portare bene fino a quando non si mette il naso fuori). Per non parlare della scherma pugilistica, che sono giunto alla conclusione che non può attendere anni prima di essere inserita.
Allo stesso modo, credo che non riuscirei a trattenermi dal dare almeno qualche minima nozione (quello che le mie scarse conoscenze permetterebbero) di lotta a terra, di ukemi waza, la levantada tecnica, lo sprawl, le uscite principali.

Quindi non rinuncerei all'insegnamento tradizionale, ma lo diluirei nel tempo lasciando spazio anche a cose più moderne.

che è quello che hanno sempre fatto in tutte le epoche...
è,a mio avviso,un'ottimo modo di lavorare...
un vincente trova sempre una Via,
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Offline Ethan

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Re:Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« Reply #11 on: January 21, 2011, 10:39:54 am »
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@ronin44: la pratica marziale (qualsiasi) non è più funzionale,ma è un puro hobby e come ogni hobby è fisiologicamente predisposto al campanilismo e al "tifo".
Se si cade nel "nel X stile c'è questo,ma manca questo e quello... questo è muay,quello è kung fu" si è sottomessi a schemi nella realtà inesistenti....si è solo prevenuti.
Non c'è niente di male in questo, ma sul piano concreto vale zero  ;)

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Re:Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« Reply #12 on: January 21, 2011, 10:43:40 am »
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@ronin44: la pratica marziale (qualsiasi) non è più funzionale,ma è un puro hobby e come ogni hobby è fisiologicamente predisposto al campanilismo e al "tifo".
Se si cade nel "nel X stile c'è questo,ma manca questo e quello... questo è muay,quello è kung fu" si è sottomessi a schemi nella realtà inesistenti....si è solo prevenuti.
Non c'è niente di male in questo, ma sul piano concreto vale zero  ;)
Esattamente, l'essere partigiani, schierati, "di parte" e quindi, parziali, non obbiettivi, limitati.
Spesso è questo che vedo in molti praticanti anche potenzialmente fortissimi.
Cosa che mi sta benissimo se il ragazzo ha qualche anno di pratica, ma quando vedo il maestro ultra trentennale che la pensa così..... :dis: :dis: :dis: :dis: :dis:
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Offline steno

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Re:Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« Reply #13 on: January 21, 2011, 10:53:50 am »
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La riflessione posta, è di una profondità tale, da risultare quasi un sunto di ciò che è "budo".

Effettivamente, non posso fare a meno di pensare che certri passaggi di un kata, li ho visti praticare da un ninja, e con lui ho studiato in sostanza, un efficace bunkai di un kata di karate goju.
Certi movimenti di certi kata, mi portano a vedere un bunkai che in sostanza, ha dei movimenti decisamente aikidoka.
Gli stesi taikioku del goju, hanno in se la base di una classicissima priezione del judo.

Quindi è innegabile come, tutte le arti marziali, abiano in loro degli innegabili punti d'incontro, che se venissero messi assieme e svilupati ed integrati, porterebbero ad ottenere quel BUDO dal quale le singole sono nate.
A ben vedere, ci sono notevoli punti d'incontro anche tra Arti Giapponesi ed Arti Europee del medio evo.
Si tratta di convergenza culturale dettata dal fatto che abbiamo comunque due braccia e due gambe, quindi certe cose prima o poi si scoprono...

Sull'eccessiva frammentazione del karate sono daccordo anch'io, è e sarà sempre controproducente.
Sia chiaro, so bene che alcuni differenti stili, sono frutto di diverse esperienze e provenienza delle informazioni che gli O Sensei (Shomen) ebbero.
Il goju ha una radice, lo shotokan, anche per motivi di logiche, ebbe uno sviluppo diverso, così anche per shito ecc.
Per frammentazione mi riferisco ad esempio al goju, che ha molte interpretazioni diverse, il più delle volte sono quasi questione di lana caprina o di politiche un po campanilistiche, che hanno però portato nel tempo, ad avere non tanto correnti, quanto stili negli stili.
Già il fatto che ci siano delle differenze a volte ben visibili anche a chi non pratica karate, da la misura del motivo per cui non sono contento.
Poi che io faccia capo ad IKO piuttosto che a GOJUKAI o GOJU AMERICA, questo dovrebbe essere trascurabile.
Sarebbero accettabili delle differenze del programma d'esame intesop come kihon, nel quale magari, la corrente di stile pone più enfasi in certe cose ed un po meno in altre, ma non certo sui kata e bunkai, dato che comunque si parla di goju, quindi di O Sensei Miyagi.
I kata sono quelli, con quelle logiche, se le cambi o le stravolgi, non è più goju, quindi o cambi nome o ti adegui, in alternativa, poni la questione ai capo scuola delle altre correnti, se non si accetta la tesi proposta, la si abbandona, o si abbandona il nome goju.
Però siccome abbandonare un nome noto obbliga a ripartire da zero, ecco che si modifica un po il nome o si apre l'ennesima organizzazione-struttura, che frammenta e decrementa lo sviluppo collettivo.
la fijlkam è alla frutta

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Offline nameganai

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Re:Gli stili, le scuole, le arti marziali....
« Reply #14 on: January 21, 2011, 11:00:48 am »
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@ronin44: la pratica marziale (qualsiasi) non è più funzionale,ma è un puro hobby e come ogni hobby è fisiologicamente predisposto al campanilismo e al "tifo".
Se si cade nel "nel X stile c'è questo,ma manca questo e quello... questo è muay,quello è kung fu" si è sottomessi a schemi nella realtà inesistenti....si è solo prevenuti.
Non c'è niente di male in questo, ma sul piano concreto vale zero  ;)
Esattamente, l'essere partigiani, schierati, "di parte" e quindi, parziali, non obbiettivi, limitati.
Spesso è questo che vedo in molti praticanti anche potenzialmente fortissimi.
Cosa che mi sta benissimo se il ragazzo ha qualche anno di pratica, ma quando vedo il maestro ultra trentennale che la pensa così..... :dis: :dis: :dis: :dis: :dis:

è da dire che siamo in una fase di transizione...
fino a pochi anni fa,non c'era questa comunicazione a livello globale...
le discipline studiate erano poche...

oggi,grazie anche alla tecnologia,ci si rende conto di cosa fanno gli altri e quanto simili siano tutti gli stili,sotto certi versi...
forse fra un qualche anno tutti apriranno gli occhi...
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