eehh.....na parola....si cerca di distendere al massimo i tendini, portando le dita verso l'alto o verso il viso, a seconda delle posizioni...e' un lavoro d'intenzione, si porta l'intezione alle mani e in particolare alle dita, cercadno di tenere tensione tendinea e non muscolare...non e' facile a parole...
Quello che dici è giustissimo, ci aggiungo solo, se posso, delle precisazioni. Nella mia scuola le mani sono quasi ferme. E' quindi il corpo che si muove, le mani molto poco, anche se poi l'impressione è che tu stia muovendo le mani, il risultato complessivo è molto differente a livello di uso della forza globale. Si tende a concepire il corpo come un insieme strutturale di elastici sia interni che verso l'esterno. Entrano sempre in gioco forze contrapposte, soprattutto tra le mani e il tronco, ma anche testa-piede ecc...Questo poi è difficilissimo da spiegare, almeno ci ho provato!!!
Non so voi del taiji ma con le posizioni statiche dello yoga (mantenimento in isometria) si rinforzano parecchio tendini e legamenti. Credo che un lavoro simile sia appunto quello dello yiquan (ma non vorrei sparare caxxate).
Anche la lentezza dei movimenti sotto sforzo ha un risultato del genere. Anzi piu ci si muove lenti (sotto sforzo) piu si rinforzano perché ai applicano delle contrazioni statiche ripetute. In oltre questo genere di sforzi favorisce l'allungamento perché porta sangue nelle zone dove arriva a fatica (articolazioni soprattutto) e scalda la muscolatura adiacente.
(spero di non essere andato OT od aver interferito con con la discussione)
Anche questo è corretto e mi è piaciuta molto come spiegazione. Sia negli esercizi statici che in quelli dinamici prima cerco sempre di "lasciare", mollare, di allungare il corpo lentamente e in rilassamento. Il petto si svuota, le scapole si "aprono", si cerca di rendere mobile tutto il cinto scapolare, come l'addome che va nella schiena, la quale si allarga, si espande. Questo lavoro di svuotamento e apertura della schiena e dei dorsali lo considero molto importante per riuscire a collegare parte bassa del corpo con quella alta e quindi imparare a sfruttare la forza integrata di tutto il corpo. Riguardo quello che hai scritto, considero però l'isometria e il lavoro priopercettivo come il punto di partenza delle posture. Poi vi sono i continui cambi tensione /rilassamento, che si studiano assieme al lavoro sulle forze contrapposte descritto sopra. Nello yoga fate qualcosa di simile? Mi sa che ho messo troppa roba in tavola. Scusate se ho scritto il solito post chilometrico...