Siccome la discussione mi interessa e incuriosisce, provo a buttare benzina sul fuoco di proposito. Vorrei sentire qualche parere in più.
Ho notato qui e là che c'è più di una persona che ritiene comunque che in una situazione di confronto "deciso", prevalga necessariamente la fase lottatoria, in quanto comunque un pugno o due si possono sopportare per arrivare a lottare (sul proprio terreno), mentre non possa verificarsi il contrario.
Io ho avuto ben poca esperienza in merito, per cui la mia opinione conta il giusto, però ho sempre considerato una tecnica di lotta alla stregua di una tecnica di striking: se fatte corretamente, con decisione, anticipo, tecnica, tempismo, una vale l'altra perché perseguono lo stesso fine; se entro su un jab (come nel secondo video postato da marco) e acchiappo l'avversario bene oppure gli piazzo un diretto al costato, non cambia il risultato finale (cioè "sconfiggere l'avversario"), che è stato ottenuto grazie a tutta una serie di caratteristiche che ho sviluppato. Poi il tipo di tecnica viene dopo (a patto che sia realmente efficace).
Mi è capitato di lavorare in sparring con un ex atleta nazionale di lotta libera e grecoromana e ho potuto, ameno con lui constatare proprio questo: se prendo bene il tempo io, prevalgo (usando le mie tecniche: ganci, cross corti, montanti, anche ginocchiate e gomitate), se prende bene il tempo lui, io vado giù (lui mi annoda).