La didattica di isolare i movimenti secondo me non è sbagliata di per se'. Anzi, permette ad un cervello che non è ancora formato per la tale tecnica di concentrarsi su pochi principi per apprenderli ed automatizzarli più facilmente
Naturalmente non basta allenare le singoli parti per avere il tutto (e qui è l'errore dei principianti o degli insegnanti che tali rimangono), bisogna poi mettere insieme i pezzi con un allenamento apposito.
Perchè non farlo subito allora? Beh, per me è intuitivo che se il cervello di un neofita è impegnato a correggere troppi elementi (postura della schiena, del bacino, corretta posizione dei piedi, spalle, polsi, contrazione dei dorsali, rilassamento delle spalle...) , finisce che non ne cura nessuno e che esce un movimento magari non sbagliato ma sempre "pressapoco".
Non solo! La scomposizione è importantissima quando si autoapprende.
Tutt'ora, quando sento che un movimento non mi piace, lo scompongo, lo apro, ne analizzo i singoli elementi, e di solito riesco a trovare ciò che non funziona, mi alleno su quello, poi rimetto insieme il tutto e cerco di armonizzare il miglioramento con il resto della tecnica.
Ad esempio ho migliorato il cross lavorando prima sullo scarico del peso studiando proprio zenkutsu dachi (la differenza tra tecnica a vuoto e a contatto di cui accennavo), poi sul gomito chiuso, infine sull'intenzione di trapassare il bersaglio col gomito e non col pugno. In precedenza, tirando semplicemente cross al meglio delle mie possibilità non sono riuscito a trovare questi spunti di miglioramento.
tu però parli da esperto...
e da tecnica finita scomponi e studi...
è diverso da studiare una cosa scomposta e poi riunirla...
specialmente negli stili "morbidi" dove non c'è movimento fine a se stesso.... (non fraintendete,vi prego)....
io più che scomporre..parlerei di procedura per gradi...
un pò come per le ukemi,per intenderci....
Guarda, a parte l'"esperto" che è un parolone
credo che sia più semplice per un principiante prima studiarsi lo tsuki da heiko dachi (che già di per sè è una brutta gatta da pelare), poi provare lo zenkutsu dachi da fermo, l'avanzamento, e infine fondere le tecniche. Intendiamoci, non che ci vogliano decenni! Ma almeno qualche ora di lezione dedicata ad ognuno di questi elementi prima di iniziare a fonderli. Quando mi è stato chiesto di fare qualche lezione da dei ragazzi di un corso di Shorin Ryu con cui ogni tanto mi trovo, sono riuscito a spiegare molti concetti in più con questo approccio modulare.
Insomma, penso che si impari di più a provare per 20 minuti seiken tsuki, 20 minuti zenkutsu dachi e 20 minuti oi tsuki piuttosto che provare oi tsuki per un'ora e basta.
Se metti un principiante a fare oi tsuki (o kizami - gyaku)da subito credo che si incarti non poco.
Diversamente in un corso di lotta, dove i movimenti sono più intuitivi e naturali (insisto su questo punto, per l'uomo l'unica forma di combattimento istintiva e innata è la lotta), si può iniziare da subito con le tecniche complete che poi andranno raffinate.