ok
interessante angolo di veduta
domanda (provocatoria come sempre, ormai mi conoscete)
se tu insegni una koryu nipponica qui in Italia
siamo sicuri che i metodi che vanno bene la vadano bene anche qui?
domanda interessante che apre la strada a molte risposte e conclusioni
ipotizzando che noi (poi dipende sempre dal singolo soggetto) per cultura e tradizioni non siamo "adatti" al metodo didattico nipponico
si potrebbe prospettare quanto segue:
- adattare il metodo all'italiano, ma questo potrebbe comportare una snaturalizzazione di ciò che si insegna
- non adattare il metodo e insegnare qua come in giappone
nel secondo caso sarebbero sicuramente un numero minore quelli che veramente arrivano a capire...
però..in fondo...chissene frega???
ultimamente sono diventato molto semplicistico nell'affrontare i problemi e la vita in generale, sono dell'idea che il mondo è abbastanza vasto ed ognuno ha la possibilità di trovare il proprio "spazio", ma se non piace lo "spazio" in cui si è la soluzione non è cercare di modificarlo...ma cambiare "spazio"!!!
ovviamente parere personale
Ti leggo sempre con piacere
ma ancora una volta la pensiamo diversamente
la globalizzazione, a mio avviso, tende ad uniformare sempre più
la fuga su un'isola deserta, per altro demodè, rappresenta comunque un eludere i problemi
mi sembra semplicistico evitare
molto più difficile affrontare le difficoltà
io comunque, rispettando tutti, accetto che qualcuno si posizioni sulla prima opzione
anche nell'argomento specifico:
"qui si fa una scuola tradizionale, con i suoi metodi, punto e fine,
a chi non interessa pazienza"
altrettanto semplicistico però è riportare il tutto alla mentalità ed alle abitudini locali:
troppo marketing
la difficile via di mezzo, per me, è
cogliere gli insegnamenti positivi di una cultura diversa dalla ns. ma renderli praticabili ed utili per noi, qui ed ora