Da praticante potrei anche condividere la tesi per cui il grado più alto dovrebbe identificare la maggiore abilità.
Da esaminatore, no.
Sul tatami trovo sia ragazzi giovani e predisposti che persone anzianotte o meno predisposte, che fanno più fatica ma ci mettono anche più impegno.
Io ripeto questo concetto, condivisibile o meno: all'esame se quello bravo (che può darmi 10) mi dà 8 lo boccio; se quello meno bravo (che può darmi 6) mi dà 6 lo promuovo.
Anche se, visto da fuori, il primo farà un esame migliore del secondo.
Poi di fatto non sego nessuno dei due, ma entrambi si ritroveranno con lo stesso grado.
I miei condividono il ragionamento, per cui siamo tutti contenti così...