Una visione diversa della disciplina

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Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #15 on: February 02, 2010, 08:52:38 am »
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Beh, in genere basta "sentire" il luogo di allenamento per capire se la palestra è buona o meno.

Per quanto il maestro sia severo, se l'ambiente è buono, tutti si divertiranno e non vedrai musi appesi o persone cariche di risentimento.
Non avere timore, innanzi ai tuoni nemici.
Sii impavido e retto, cossichè Dio possa amarti.
Dì sempre il vero, anche se ti conduce alla morte.
Salvaguardia gli indifesi e non fare torti.
E' il tuo giuramento!
(schiaffo)
E questo, affinchè te ne ricordi!
Sorga un cavaliere.

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Offline muk

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Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #16 on: February 09, 2010, 10:44:54 am »
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il video iniziale è molto interessante.
Qualcuno ha scritto ingenuamente che quello è judo kodokan, non è corretto: kodokan judo è il nome della scuola di ju jutsu fondata da Kano, che all'inizio usava indifferentemente il nome judo o ju jutsu, da qui le similitudini tecniche. Dopo la II guerra mondiale il judo ha iniziato ad evolversi in direzione sportiva, quindi in moltissime scuole il judo ed il ju jutsu sono diventati differenti anche dal punto di vista tecnico, all'inizio la differenza era soprattutto ideologica e nel fine della pratica, che nel ju jutsu era incentrato sugli aspetti attacco-difesa, mentre nel judo ci si orientava verso ji ta kyo ei e seiryoku zen'yo, ovvero amicizia e mutua prosperità attraverso il migliore impiego dell'energia. Questi due motti sono importantissimi in quanto nel 1921 sanciscono la definitiva scissione  fra il mondo judo ed il mondo ju jutsu, nonostante allora moltissimi praticanti presso scuole di ju jutsu si cimentassero nelle competizioni di judo, organizzate a livello scolastico ed universitario e poi a livello sportivo vero e proprio con tornei fra le scuole.
Aspetto fondamentale del judo è inoltre il principio delle tre culture, se manca quello non è judo.
Per alcuni versi un praticante di taiji (o di qualsiasi disciplina) che si ispira ai motti di Kano potrebbe definirsi un judoka da alcuni punti di vista, mentre un praticante che utilizza una tecnica di judo per fini militari o ancora di più per effettuare un sopruso non può essere definito un judoka.

ciao a tutti
conosci te stesso

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sotutsu

Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #17 on: February 09, 2010, 16:36:42 pm »
0

Parla col maestro, vedi su cosa punta, chiedigli se secondo lui le gare sono importanti e quanto, se c'è possibilità di crescita anche per i ragazzi non agonisti, se curano l'autodifesa, la lotta a terra...
In ogni caso non è che la pratica sportiva sia il demonio, anche quella spesso è una bella esperienza.
C'è un buon judo tradizionale ed un cattivo judo tradizionale, come c'è un judo sportivo buono o pessimo, a volte le due cose addirittura coincidono, o almeno dialogano...... :)



..si..in effetti mi rendo conto che verso l'agonismo nelle am ho delle idee un po troppo estreme...ma che ci posso fare...in soli due mesi quando avevo 12-13 anni mi hanno fatto odiare anche solo l'idea di salire sul tatami...ho beccato la palestra sbagliata...

A mio avviso ci sono troppi problemi interpretativi su cosa dovrebbe essere il kodokan judo per poter trovare una coerenza sostenibile fra l'agonismo di oggi e l'attività così come dovrebbe essere.
Sei fai agonismo, al momento, o decidi di farti fraccassare o di perdere tempo (magari perché non sai che fare i sabati e le domeniche) oppure devi dimenticarti di un certo judo.
Il judo kodokan non credo possa definirsi un'arte marziale, così come non si può definire chi fa tiro al piattello, un fuciliere cecchino che si addestra per la guerra. Eppure sparano tutti e due e c'è un abisso fra le due attività.
Il problema è che nel judo il tiro al piattello è diventato l'allenamento per i campionati e le olimpiadi, mentre il judo non ha quella finaltà.

Se andiamo indietro nel tempo osserviamo che il judo era anche jujitsu
(http://judoinfo.com/pdf/ModernJudo.pdf), quando non c'erano koryu a disposizione in occidente e contemplava un addestramento allo scontro reale.
Oggi si fa il kime no kata stando attenti a non colpire perché altrimenti il kata viene male ( e se si è in gara guai). Cioè l'idea è quella di eseguire i movimenti per far funzionare tutto senza danno per tori, invece un taglio nella pancia, mentre si esegue un tai sabaki magari non ti uccide, mentre un atemi d'incontro e una leva articolare possono essere il preludio della sconfitta dell'avversario (lui morto, io vivo, ferito, ma vivo).

Per me il judo kodokan doveve essere ju jitsu (molto reale, terra terra) da un lato e dall'altro randori e kata liberi da certe limitazioni tipiche dell'uso di atemi e di leve e strangolamenti pericolosi se portati in velocità, ma con altre limitazioni che invece nella pratica ju jitsu non c'erano (anche se la distinzione è semplicistica).
Un altro livello di pratica prevedeva l'idea del superamento del ju jitsu come attività legata alla difesa e all'attacco ed era incentrata sull'uomo in armonia con il cosmo e con l'umanità tutta.
nel mezzo c'era il raggiungimento della salute e benessere del praticante.
Kano Parte dall'idea che il ju jitsu com'era, non era più al passo con i tempi, gli occorreva una filosofia nuova e una nuova immagine per potersi presentare al mondo come un'attività utile a se stessi e agli altri. Però Kano non poteva stravolgere il ju jitsu, perché altrimenti avrebbe presentato al Giappone una cosa che non aveva niente a che fare con ciò che invece voleva divulgare. Così creò un metodo che salvasse capra e cavoli, anche perché aveva l'intelligenza per farlo.
Ottene un'arte che serve per non prenderle e per darle, per farti forte e sano e che ti allontana dall' egoismo e ti fa operare per gli altri, modificando la tua mente.
Ecco perché l'am non c'entra con il judo kodokan e perché il ju jitsu c'entra eccome.



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sotutsu

Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #18 on: February 10, 2010, 09:59:54 am »
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Parla col maestro, vedi su cosa punta, chiedigli se secondo lui le gare sono importanti e quanto, se c'è possibilità di crescita anche per i ragazzi non agonisti, se curano l'autodifesa, la lotta a terra...
In ogni caso non è che la pratica sportiva sia il demonio, anche quella spesso è una bella esperienza.
C'è un buon judo tradizionale ed un cattivo judo tradizionale, come c'è un judo sportivo buono o pessimo, a volte le due cose addirittura coincidono, o almeno dialogano...... :)



..si..in effetti mi rendo conto che verso l'agonismo nelle am ho delle idee un po troppo estreme...ma che ci posso fare...in soli due mesi quando avevo 12-13 anni mi hanno fatto odiare anche solo l'idea di salire sul tatami...ho beccato la palestra sbagliata...


Se andiamo indietro nel tempo osserviamo che il judo era anche jujitsu
(http://judoinfo.com/pdf/ModernJudo.pdf), quando non c'erano koryu a disposizione in occidente e contemplava un addestramento allo scontro reale.
Oggi si fa il kime no kata stando attenti a non colpire perché altrimenti il kata viene male ( e se si è in gara guai). Cioè l'idea è quella di eseguire i movimenti per far funzionare tutto senza danno per tori, invece un taglio nella pancia, mentre si esegue un tai sabaki magari non ti uccide, mentre un atemi d'incontro e una leva articolare possono essere il preludio della sconfitta dell'avversario (lui morto, io vivo, ferito, ma vivo).

Per me il judo kodokan doveve essere ju jitsu (molto reale, terra terra) da un lato e dall'altro randori e kata liberi da certe limitazioni tipiche dell'uso di atemi e di leve e strangolamenti pericolosi se portati in velocità, ma con altre limitazioni che invece nella pratica ju jitsu non c'erano (anche se la distinzione è semplicistica).
Un altro livello di pratica prevedeva l'idea del superamento del ju jitsu come attività legata alla difesa e all'attacco ed era incentrata sull'uomo in armonia con il cosmo e con l'umanità tutta.
nel mezzo c'era il raggiungimento della salute e benessere del praticante.
Kano Parte dall'idea che il ju jitsu com'era, non era più al passo con i tempi, gli occorreva una filosofia nuova e una nuova immagine per potersi presentare al mondo come un'attività utile a se stessi e agli altri. Però Kano non poteva stravolgere il ju jitsu, perché altrimenti avrebbe presentato al Giappone una cosa che non aveva niente a che fare con ciò che invece voleva divulgare. Così creò un metodo che salvasse capra e cavoli, anche perché aveva l'intelligenza per farlo.
Ottene un'arte che serve per non prenderle e per darle, per farti forte e sano e che ti allontana dall' egoismo e ti fa operare per gli altri, modificando la tua mente.
Ecco perché l'am non c'entra con il judo kodokan e perché il ju jitsu c'entra eccome.




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Offline ringhio236

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Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #19 on: February 14, 2010, 23:07:19 pm »
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Ciao ragazzi ho letto i vostri commenti e mi fa piacere vedere delle discussioni costruttive io sono nuovo nel forum ma vorrei dire la mia. il judo è uno sport ed è sport olimpico questa cosa non è da disprezzare ma è un onore..come tutte le cose non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, ci sono palestre agonistiche dove si preparano gli atleti per fare gare non curando la parte nobile dell'arte marziale ce ne sono altre dove non curano la parte agonistica; io penso che la strada giusta stia a metà ovviamente un ragazzo di 35 anni non può pretendere di fare gare dall'oggi al domani ma ci sono anche gare x i master. è tanto importante studiare i kata quanto confrontarsi sul tatami in gara xchè certe cose si imparano solo in gara....io non sono un agonista ma qualche garetta l'ho fatta e spero di farne altre e ho studiato anche un pò i kata.. la cosa più bella da vedere x me è un judoka efficace ed elegante xchè LA FORZA SI DOMINA CON LA GENTILEZZA... parlerei x ore di judo :-)
« Last Edit: February 16, 2010, 21:53:38 pm by ringhio236 »


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Raven81

Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #20 on: February 15, 2010, 00:24:21 am »
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... parlerei x ore di judo :-)

e noi ti ascolteremo! benvenuto nel forum Ringhio! ;)

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marco

Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #21 on: February 15, 2010, 09:42:17 am »
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Offline Koryu

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Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #22 on: February 15, 2010, 17:57:36 pm »
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Ho da poco rincontrato su FB i mio amico Armando di Savona...è arrivato terzo mi sembra agli europei master.....nonostante l'età rimane un macinatore da tatami!!!

Benvenuto Ringhio... ;)

Il randori è stato una componenete essenziale del Judo. E lo rimane ancora oggi, giustamente come hai scritto si deve saper dosare il tutto. Senza campanilismi in un senso o nell'altro. Del resto anche Kano Shihan pesava il Judo con un bel 33/33/33....tecnica, kata, randori........

Poi a seconda dell'età del praticante e di quello che cerca i numeri si spostano da una parta all'altra.... ;D ma come diceva Koizumi, il Judo è come l'acqua...prende la forma del recipiente che la contiene....

 :D

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Offline xjej

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Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #23 on: February 16, 2010, 15:54:48 pm »
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Quote from: Raptox
...lo vedi subito.. se nell'ingresso ci sono foto/coppette/medaglie...
se sul tatami stanno facendo flessioni ed esercizi di potenziamento..
e se c'è qualcuno che quando tira le tecniche urla come una bestia...
o almeno...questa è la scena che mi si è presentata di fronte quando la palestra dove ho inziato con il judo a 8 anni ha chiuso...e mi sono dovuto trasferire in un altra...ho resistito 2 mesi...poi li ho mandati al diavolo e mi sono sparato 3 anni di nuoto..

Lungi da me l' idea di cercar flames o qualsivoglia discorso simile, vorrei chiedere gentilmente che si evitasse di  demonizzare quello che non si conosce e di non fare del qualunquismo, se possibile.
Le flessioni, o meglio i piegamenti sulle braccia, come addominali o qualunque attività a corpo libero fanno pratica di qualsiasi attività fisica in cui ci sia il corpo come strumento.
Mi pare che il taiso non abbia mai ucciso nessuno.
Per l' urlare quando si tira le tecniche, vorrei capire in che misura la cosa viene fatta. Mi sovviene una lista di attività marziali giapponesi dove il kiai la fa' da padrone durante la pratica.
Per quanto rigurda il ju-sport, come qualcuno lo chiama, io non ci vedo nulla di male se i concetti sono chiari a priori.
Premettendo che di posti dove ci sia cognizione di quello che viene fatto dal punto di vista tecnico e atletico non ce ne sono molti ( e troppa troppa gente non avnedo cognizione e autocognizione insegna scimmiottando.. ) ogni cosa ha i suoi risvolti positivi e negativi ma bisogna averne cognizione per trattarne, suppongo.
www.isao-okano.com - Gracie Bergamo

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Offline Raptox

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Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #24 on: February 16, 2010, 16:14:09 pm »
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Quote from: Raptox
...lo vedi subito.. se nell'ingresso ci sono foto/coppette/medaglie...
se sul tatami stanno facendo flessioni ed esercizi di potenziamento..
e se c'è qualcuno che quando tira le tecniche urla come una bestia...
o almeno...questa è la scena che mi si è presentata di fronte quando la palestra dove ho inziato con il judo a 8 anni ha chiuso...e mi sono dovuto trasferire in un altra...ho resistito 2 mesi...poi li ho mandati al diavolo e mi sono sparato 3 anni di nuoto..

Lungi da me l' idea di cercar flames o qualsivoglia discorso simile, vorrei chiedere gentilmente che si evitasse di  demonizzare quello che non si conosce e di non fare del qualunquismo, se possibile.
Le flessioni, o meglio i piegamenti sulle braccia, come addominali o qualunque attività a corpo libero fanno pratica di qualsiasi attività fisica in cui ci sia il corpo come strumento.
Mi pare che il taiso non abbia mai ucciso nessuno.
Per l' urlare quando si tira le tecniche, vorrei capire in che misura la cosa viene fatta. Mi sovviene una lista di attività marziali giapponesi dove il kiai la fa' da padrone durante la pratica.
Per quanto rigurda il ju-sport, come qualcuno lo chiama, io non ci vedo nulla di male se i concetti sono chiari a priori.
Premettendo che di posti dove ci sia cognizione di quello che viene fatto dal punto di vista tecnico e atletico non ce ne sono molti ( e troppa troppa gente non avnedo cognizione e autocognizione insegna scimmiottando.. ) ogni cosa ha i suoi risvolti positivi e negativi ma bisogna averne cognizione per trattarne, suppongo.


condivido in pieno la tua voglia di evitare flames...però mi sono solo limitato a riportare una mia esperienza...da cui non voglio trarne un'intera "fascina"... :)
...crederai di essere nel punto più alto

In fondo il "taiji" non esiste.... è semplicemente un nome
quello che è certo è che esistono tante Vie che portano a destinazioni diverse oppure altre Vie che portano alla stessa destinazione

tutto sta...a decidere quale strada percorrere e con che destinazione


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Offline ringhio236

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Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #25 on: February 16, 2010, 20:37:10 pm »
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Ciao a tutti e grazie x l'accoglienza.... 8)

Non ho capito bene xchè il judo non è un am!!!!!!!!!!!!

Con arte marziale si intende una disciplina legata al combattimento che raccoglie al suo interno determinate pratiche e tecniche codificate fondate a loro volta su particolari principi fisici, culturali e filosofici.

Il termine è entrato nell'uso agli inizi degli anni sessanta quando vennero introdotte in occidente le arti marziali orientali e talvolta viene associata solo a queste ed in particolare alle arti marziali giapponesi e cinesi.

Oggi, le arti marziali vengono studiate per varie ragioni: ottenere abilità di combattimento, autodifesa, sport, salute fisica, autocontrollo, meditazione, acquisire confidenza col proprio corpo, sicurezza nelle proprie capacità e consapevolezza dei propri limiti.  (TRATTO DA WIKIPEDIA)

il judo è legato al combattimento, è stato codificato da Kano col Gokyo, é fondato su principi fisici, culturali e filosofici.
Se studiato bene esaudisce ognuna delle "VARIE" ragioni per cui oggi si studiano le am......

lo studio dei Kata "senza farsi male" non è una leggerezza ma è semplicemente uno studiare x cercare di migliorare sia da uke che da tori, ed è una cosa tipica dei giapponesi cercare di raggiungere la perfezione in ogni cosa.

Poi non condivido affatto che il judo Kodokan era jujitsu, ma bensì un miglioramento di esso nella forma ma soprattutto nella filosofia e nel rispetto dell'avversario; cio lo si può notare ad esempio del fatto che ogni tecnica di proiezione è seguita dall'accompagnamento di uke sia per attutirne la caduta e sia per tenere il controllo mantenendo le prese.
un saluto a tutti....amo il JUDO

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Offline Joseph

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Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #26 on: February 17, 2010, 10:19:15 am »
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Ciao a tutti e grazie x l'accoglienza.... 8)

Non ho capito bene xchè il judo non è un am!!!!!!!!!!!!


Ciao Ringhio.
Condivido molto di quello che hai scritto, ma voglio spiegarti questa mia affermazione.
Il Judo ha tutta la base tecnica di un arte marziale, ma non ne ha la finalità.
Se pratichi un arte marziale il fine è saperti difendere.
Se pratichi Judo il fine è il miglior utilizzo dell'energia per il progresso di tutti.
Il Judo è un metodo educativo, appunto per questo vengono, rispetto al Ju-Jitsu, introdotte quelle limitazioni di cui facevi menzione tu prima e delle quali altrimenti non si capirebbe la ragion d'essere se la disciplina avesse al proprio centro l'efficacia e non l'educatività.
Con questo non sto dicendo che il Judo non è efficace. La nostra disciplina ha dimostrato il suo valore così tante volte che nessuno sano di mente oramai lo metterebbe in discussione.
Però, francamente, io trovo che anche se uno o tanti praticanti non ricevono dal Judo la capacità tecnica di difendersi, per carattere personale o per il modo in cui viene loro trasmessa la tecnica, quello possa essere ancora Judo, secondo la visione di Kano che poneva al centro "altro". Come hai detto tu, le strade che portano in cima al Monte Fuji sono tante.  ;)

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Offline Raptox

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Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #27 on: February 17, 2010, 10:31:42 am »
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Ciao Ringhio.
Condivido molto di quello che hai scritto, ma voglio spiegarti questa mia affermazione.
Il Judo ha tutta la base tecnica di un arte marziale, ma non ne ha la finalità.
Se pratichi un arte marziale il fine è saperti difendere.
Se pratichi Judo il fine è il miglior utilizzo dell'energia per il progresso di tutti.
Il Judo è un metodo educativo, appunto per questo vengono, rispetto al Ju-Jitsu, introdotte quelle limitazioni di cui facevi menzione tu prima e delle quali altrimenti non si capirebbe la ragion d'essere se la disciplina avesse al proprio centro l'efficacia e non l'educatività.
Con questo non sto dicendo che il Judo non è efficace. La nostra disciplina ha dimostrato il suo valore così tante volte che nessuno sano di mente oramai lo metterebbe in discussione.
Però, francamente, io trovo che anche se uno o tanti praticanti non ricevono dal Judo la capacità tecnica di difendersi, per carattere personale o per il modo in cui viene loro trasmessa la tecnica, quello possa essere ancora Judo, secondo la visione di Kano che poneva al centro "altro". Come hai detto tu, le strade che portano in cima al Monte Fuji sono tante.  ;)

quoto ed elogio!!
finalmente qualcuno che ha le idee chiare!!
...crederai di essere nel punto più alto

In fondo il "taiji" non esiste.... è semplicemente un nome
quello che è certo è che esistono tante Vie che portano a destinazioni diverse oppure altre Vie che portano alla stessa destinazione

tutto sta...a decidere quale strada percorrere e con che destinazione

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Offline ringhio236

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Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #28 on: February 17, 2010, 19:11:59 pm »
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Ciao Joseph.
sei stato esaudiente... in effetti io non avevo capito il senso della tua affermazione xchè x me l'am non si limita al fine di "sapersi difendere"...
Sono d'accordo con te il limite del Judo ed è noto a tutti, è proprio nel combattimento a distanza, mentre in quello ravvicinato penso sia il metodo più efficace.
tutto sta in che cosa un individuo vuole ricevere da un arte... per esempio io non vivo (x ora) in luoghi pericolosi dove da un momento all'altro potrei imbattermi in un cattivone  :o quindi non mi alleno a sferrare colpi mortali...ma dovendo lavorare tutti i giorni sono contendo di aver trovato un am dove non mi distruggo e non sono costretto a portare occhiali da sole di notte  ;)
comunque scherzi a parte penso di sapermi difendere grazie a un pò di karate e jujitsu praticato da piccolo e alla difesa personale MGA fijlkam. se schivi il primo colpo e lo agguanti è finita x un Karateka  :P

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Offline xjej

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Re: Una visione diversa della disciplina
« Reply #29 on: February 17, 2010, 19:49:27 pm »
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Lasciali stare certi video, sono solo espressione della necessità di tenere gli occhi aperti e valutare cosa c'è attorno a noi.
I confronti così lascian il tempo che trovano.
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