Parla col maestro, vedi su cosa punta, chiedigli se secondo lui le gare sono importanti e quanto, se c'è possibilità di crescita anche per i ragazzi non agonisti, se curano l'autodifesa, la lotta a terra...
In ogni caso non è che la pratica sportiva sia il demonio, anche quella spesso è una bella esperienza.
C'è un buon judo tradizionale ed un cattivo judo tradizionale, come c'è un judo sportivo buono o pessimo, a volte le due cose addirittura coincidono, o almeno dialogano......
..si..in effetti mi rendo conto che verso l'agonismo nelle am ho delle idee un po troppo estreme...ma che ci posso fare...in soli due mesi quando avevo 12-13 anni mi hanno fatto odiare anche solo l'idea di salire sul tatami...ho beccato la palestra sbagliata...
A mio avviso ci sono troppi problemi interpretativi su cosa dovrebbe essere il kodokan judo per poter trovare una coerenza sostenibile fra l'agonismo di oggi e l'attività così come dovrebbe essere.
Sei fai agonismo, al momento, o decidi di farti fraccassare o di perdere tempo (magari perché non sai che fare i sabati e le domeniche) oppure devi dimenticarti di un certo judo.
Il judo kodokan non credo possa definirsi un'arte marziale, così come non si può definire chi fa tiro al piattello, un fuciliere cecchino che si addestra per la guerra. Eppure sparano tutti e due e c'è un abisso fra le due attività.
Il problema è che nel judo il tiro al piattello è diventato l'allenamento per i campionati e le olimpiadi, mentre il judo non ha quella finaltà.
Se andiamo indietro nel tempo osserviamo che il judo era anche jujitsu
(
http://judoinfo.com/pdf/ModernJudo.pdf), quando non c'erano koryu a disposizione in occidente e contemplava un addestramento allo scontro reale.
Oggi si fa il kime no kata stando attenti a non colpire perché altrimenti il kata viene male ( e se si è in gara guai). Cioè l'idea è quella di eseguire i movimenti per far funzionare tutto senza danno per tori, invece un taglio nella pancia, mentre si esegue un tai sabaki magari non ti uccide, mentre un atemi d'incontro e una leva articolare possono essere il preludio della sconfitta dell'avversario (lui morto, io vivo, ferito, ma vivo).
Per me il judo kodokan doveve essere ju jitsu (molto reale, terra terra) da un lato e dall'altro randori e kata liberi da certe limitazioni tipiche dell'uso di atemi e di leve e strangolamenti pericolosi se portati in velocità, ma con altre limitazioni che invece nella pratica ju jitsu non c'erano (anche se la distinzione è semplicistica).
Un altro livello di pratica prevedeva l'idea del superamento del ju jitsu come attività legata alla difesa e all'attacco ed era incentrata sull'uomo in armonia con il cosmo e con l'umanità tutta.
nel mezzo c'era il raggiungimento della salute e benessere del praticante.
Kano Parte dall'idea che il ju jitsu com'era, non era più al passo con i tempi, gli occorreva una filosofia nuova e una nuova immagine per potersi presentare al mondo come un'attività utile a se stessi e agli altri. Però Kano non poteva stravolgere il ju jitsu, perché altrimenti avrebbe presentato al Giappone una cosa che non aveva niente a che fare con ciò che invece voleva divulgare. Così creò un metodo che salvasse capra e cavoli, anche perché aveva l'intelligenza per farlo.
Ottene un'arte che serve per non prenderle e per darle, per farti forte e sano e che ti allontana dall' egoismo e ti fa operare per gli altri, modificando la tua mente.
Ecco perché l'am non c'entra con il judo kodokan e perché il ju jitsu c'entra eccome.