rispondendo - tu, Nicola - al post di Aliena credevo si desse per scontato si parlasse di atleti in formazione per fini agonistici. In effetti però maggior parte dei post è rivolto a non agonisti, per quello mi sorprendeva la tua obiezione sul lavoro in anaerobiosi
Infatti parlavo in termini non agonistici ora. E comunque sia, piccolissimo OT, tanta gente, me compreso, pur non avendo gare, imposta allenamenti quasi come un agonista.
La domanda che pongo allora: allenare le singole proprietà è piu vantaggioso di allenare
"tutte insieme" le capacità per avere un ottimizzazione degli esercizio?
dunque, quello che intendo io è che in una programmazione seria per un atleta che compete di solito, e ripeto DI SOLITO, si allenano sia le singole proprietà, facendo allenamenti selettivi, in modo tale da avere un incremento della performance su ognuna delle proprietà, sia facendo sessioni diciamo più complesse, che coniugano magari più tipologie, o addirittura, ma qui io mi fermo perché è il campo dei prepratori atletici, fare sessioni in cui le varie tipologie interferiscono tra loro di proposito o si susseguono secondo uno schema preciso, studiato a tavolino in base agli obiettivi e alle caratteristiche specifiche dell'atleta.
per psicologica non intendevo un aspetto-troppo- ampio come approccio alle gare e motivazione durante l'allenamento, ma semplicemente, la lucidità mentale in fase di stress fisico
Beh questa dovrebbe andare di pari passo con il progredire della preparazione, per questo è di solito molto poco produttivo mettere una sessione allenante complessa e ad alto stress a inizio preparazione. Inoltre quando si impostano sessioni per esempio di forza-resistenza con esercizi ad alta difficoltà motoria e che richiedono alta concentrazione, un allenatore dovrebbe concentrarsi molto su alcuni indicatori del livello di stress psicologico e/o psicomotorio.