Ho lasciato volutamente scorrere il topic senza intervenire fino ad oggi, perchè le domande poste erano interessanti, le risposte esaudienti, le argomentazioni velide.
Non mi pento del modo "ruvido" con cui sono intervenuto, perchè probabilmente, se non lo facevo, non avremmo avuto le interessanti risposte delle ultime quattro pagine circa, che mi portano a fare una considerazione finale, potevo farla subito al primo intervento, ma non era sensato.
Perchè mettervi subito la risposta, evitando il costruttivo dibattito sin qui svolto?
Il karate (praticamente tutto), si è o si sta rammollendo troppo, il livello di combattività dei praticanti è troppo spesso risibile, non vogliono nemmeno sentir parlare di ammaccature.
Quando il karate arrivò in Italia, si iscriveva gente che, da bambina, aveva visto la guerra, era figlia giovane di soldati o Partigiani che l'Italia l'avevano difesa prima e liberata poi.
I giovani in questione, erano quelli del boom economico, che sentivano davanti a se la sfida, l'accettava e si metteva in gioco di conseguenza.
Nei fortissimi '70 c'era la contestazione giovanile, il gusto della sfida, della rivalsa sociale ed economica, forgiava personalità che accettava il karate del tempo, ancora karate "buono".
Negli anni '80 il problema era già presente, guerra finita da un tot, boom sfumato da un pezzo... tutti a cercare vestiti di marca, vari corsi di sopravvivenza per "sentirsi duri", motoroni da enduro e gipponi da deserto, era l'epoca dei grandi rally e delle potenti gare come la Parigi-Dakar, novella sfida per uomini duri, ma la testa già cambiava.
Nei '90 la storia è andata sempre peggio, lo spirito è sempre più flebile, stemperato da alcool e videogiochi, ora come ora, che molti maschi sono più fighetti delle femmine, attenti solo ad avere muscoli in mostra, fisico abbronzato e taglio di tendenza, meglio lasciare perdere.
Ma li vedete i modelli in foto ed in TV?
Sono mezze checche, smunti magrini che paiono malati, ma abbronzati, col sopracciglio tirato e la pelle liscia come il culetto di un bimbo.
Dove sono finiti gli Uomini veri, quelli che si preoccupano della sostanza, quelli che se c'è da fare si fa, quelli che se piove merda si prendono la loro parte, perchè un Uomo fa il suo dovere per il semplice fatto che è suo dovere?
Forse sostituiti da donne che pensano di avere le palle e rivendicano i diritti e le pari opportunità?
Ma sai com'è, se la femmina può fare il maschio, allora il maschio può fare la checca.