ma anche questo è un modo di ragionarci sù, un modo per capire se serva o meno elucubrare senza soluzione di continuità su questioni che attengono a frazioni di secondo.
La strategia in combattimento, come in battaglia, è qualcosa che ha infiniti livelli, esattamente come lo sono i livelli di destrezza dei combattenti.
Ma si va anche oltre, perchè a parità di maestria, non è necessariamente detto che si abbia una parità di intelletto, di cultura, di capacità nell'elaborazione del pensiero, nella capacità di legare il pensiero alle azioni eccetera.
"ora vado li e lo scasso tutto".....anche questa è una strategia, un pò basica ma lo è, per di più è spesso vincente, proprio perchè applicata a chi facilmente cade preda del panico, a chi non è pronto e reattivo.
Poi si può andare a qualsiasi livello, fatalmente riportando le scelte a contesti di puro istinto, perchè la conoscenza dell'uomo è fondamentale, la consapevolezza di come e quanto l'essere umano risponda ai propri istinti come ogni altro animale.
Miyamoto Musashi vinse moltissimi scontri e duelli, ma il suo più famoso duello fù con Kojiro, duello svoltosi su una isola, vinto di pura strategia.
Miyamoto si presentò sul luogo con tre giorni di ritardo, lo fece proprio per lasciare Kojiro macerare nell'attesa, a consumarsi nell'ansia, nel nervoso e nella rabbia, a stancarsi, e indebolirsi.
Aveva già abbandonato l'uso della Katana, si presentò con un BoKen, lo assalì e lo lasciò svenuto (qualcuno dice che allievi di Miyamoto poi lo uccisero) quasi senza nemmeno combattere.
Oggi l'isola si chiama Ganriujima, pare in onore del perdente e in sfregio alla poco onorevole vittoria di Miyamoto.
Beh, comunque andarono le cose, questa è strategia pura!
La strategia in battaglia è una disciplina complessa, molto più che non le tecniche di lotta o di guerra, può avere mille sfaccettature, spesso è un dettaglio a cambiare le carte in tavola.
La cosa sicura è che, quando si assume una strategia in combattimento, è il caso di non mentire, perchè coscienti o meno, i nostri istinti sono sempre li e funzionano, quindi l'atteggiamento fasullo non potrà convincere la parte inconscia del nostro avversario, quella parte che domina in combattimento.