Concetto di strategia nelle arti classiche-differenze con gli SdC (se ci sono)

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rockyjoe

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Ragazzi, ho letto sommariamente, ma state tutti più o meno dicendo la stessa cosa.

D'altronde io credo che l'unica domanda da porsi in questo tipo di discussione è:
Riesco ad adattare quello che sò nei vai contesti che mi si presenteranno?
la domanda che io voglio fare e' ancora piu a monte!cosa voglio imparare?come impararlo?come allenarlo?e soprattutto tutto cio che alleno,orientato alla realta', e' riproducibile in una situazione di sparring?e come ne risente in questo eventualmente la mia scelta iniziale del cosa e come allenarlo?
mi confermi che il senso del 3d e' oscuro.sto provando a renderlo chiaro.

Aspetta Rocky, a questo punto non si parla più di concetto di strategia, ma si parla della scelta della pratica e non credo sia in linea con la tua prima domanda.
io sono una persona che decide di apprendere un arte marziale.non lo faccio per agonismo,benche' possa anche dedicarmici di tanto in tanto.nella scelta dell arte marziale devo prima capire quali sono i requisiti della mia ricerca.se i requisiti che cerco li incontro in una data arte,sceglgo quell arte.
vogliamo definire quali sono questi requisiti,che magari da persona a persona possono essere diversi?
sto basando la scelta su cosa?movimenti?strategia?applicabilita' in strada?allenabilita'?
e dove vedo meglio allenate queste cose?magari idealmente nelle arti marziali ma alla realta' dei fatti nello sport o in alcuni sport?


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D.Tigre90

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la domanda che io voglio fare e' ancora piu a monte!cosa voglio imparare?come impararlo?come allenarlo?e soprattutto tutto cio che alleno,orientato alla realta', e' riproducibile in una situazione di sparring?e come ne risente in questo eventualmente la mia scelta iniziale del cosa e come allenarlo?
Cosa voglio imparare? Un'arte marziale (intesa in tutti i sensi), un sistema per difendermi, uno sport (che poi mi insegni anche a combattere per strada nell'eventualità, ma non è quella la prima finalità). Già tre strade.
come impararlo? si impara una disciplina innanzitutto, non si tratta di imparar solo a menar le mani, poi si adattano e si applicano le conoscenze che si acquisiscono a ciò che vogliamo, mediante allenamenti specifici che sono però una sovrastruttura della disciplina e non la sua essenza. In particolare la forte differenza sta in tutte quelle diversità di situazioni che si incontrano sul ring e fuori, che obbligano il praticante a considerare attentamente le sue scelte.
tutto ciò è riproducibile in sparring? La domanda parte da una considerazione sbagliata. Lo sparring è un esercizio utile al fine di acquisire altre qualità. Si possono fare tanti tipi di sparring, tanti tipi di esercizi altrettanto funzionali per capire come adattare la disciplina alle situazioni più svariate. Il punto non è lo sparring, perchè non è l'obiettivo, è solo un ottimo esercizio per determinate qualità.
la scelta inziale di cosa e come allenare dipende da quali obiettivi ti proponi e quindi di quali qualità devi sviluppare secondo te per raggiungere la meta.

Una nota a parte. Non stai proponendo nulla di nuovo. Al mio post risponderai dicendo: e come alleni questo, e perchè non alleni quest'altro, e cosa cambia da uno che fa sport, e perchè di qua e perchè di là.
La discussione perde di interesse se non si vuol capire ciò che si dice e si fa solo il gioco dei perchè come i bambini. Già il mio primo intervento sulle differenze ring/strada è più che sufficiente a far capire come ciascuno deve adattare "il suo" agli obiettivi che si propone. Ciascuno pratica cose differenti e anche all'interno della stessa disciplina in modo diverso. Può esserci una regola universale? No, esistono solo due realtà diverse, la competizione e lo scontro "letale". Prendere atto di questo già serve a fare ovvie distinzioni. Ognuno ricerca e sceglie i metodi che più preferisce e gradisce praticare (perchè non dimentichiamo che questo è un fattore importante) e all'interno di questi prova a raggiungere gli obiettivi.

Come ho scritto all'inizio, la domanda del 3d è posta male, non sono le strategie a essere differenti per partito preso, ma i contesti a cui queste si rivolgono. Il pilota di formula uno e quello di rally sono entrambi ottimi autisti ma ciascuno approfondisce le manovre che più gli importano nelle proprie gare.

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D.Tigre90

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Ragazzi, ho letto sommariamente, ma state tutti più o meno dicendo la stessa cosa.

D'altronde io credo che l'unica domanda da porsi in questo tipo di discussione è:
Riesco ad adattare quello che sò nei vai contesti che mi si presenteranno?
la domanda che io voglio fare e' ancora piu a monte!cosa voglio imparare?come impararlo?come allenarlo?e soprattutto tutto cio che alleno,orientato alla realta', e' riproducibile in una situazione di sparring?e come ne risente in questo eventualmente la mia scelta iniziale del cosa e come allenarlo?
mi confermi che il senso del 3d e' oscuro.sto provando a renderlo chiaro.

Aspetta Rocky, a questo punto non si parla più di concetto di strategia, ma si parla della scelta della pratica e non credo sia in linea con la tua prima domanda.
io sono una persona che decide di apprendere un arte marziale.non lo faccio per agonismo,benche' possa anche dedicarmici di tanto in tanto.nella scelta dell arte marziale devo prima capire quali sono i requisiti della mia ricerca.se i requisiti che cerco li incontro in una data arte,sceglgo quell arte.
vogliamo definire quali sono questi requisiti,che magari da persona a persona possono essere diversi?
sto basando la scelta su cosa?movimenti?strategia?applicabilita' in strada?allenabilita'?
e dove vedo meglio allenate queste cose?magari idealmente nelle arti marziali ma alla realta' dei fatti nello sport o in alcuni sport?

Andando avanti così tra 594789324 pagine arriveremo a:
"quindi il segreto della vita è???"
O stai giocando al gioco dei perchè, o non vuoi capire quello che si dice, o più semplicemente con questo metodo vuoi smontare gli altri per affermare il tuo. Dalla differenza di strategia siamo arrivati "ai requisiti sulla base dei quali uno sceglie cosa praticare". E cosa centra con la differente finalità fra AM e Sport? Ma è possibile che si finisca sempre qui?
La forchetta e il coltello sono due posate. Con entrambe posso sia tagliare che puntare per afferrare. Tuttavia ciascuna è nata per svoglere in particolare uno dei due compiti. Che poi tu possa provare con entrambe a fare l'altra cosa è un conto, ma i risultati non sono paragonabili.
C'è bisogno di altri esempi?

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rockyjoe

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Ragazzi, ho letto sommariamente, ma state tutti più o meno dicendo la stessa cosa.

D'altronde io credo che l'unica domanda da porsi in questo tipo di discussione è:
Riesco ad adattare quello che sò nei vai contesti che mi si presenteranno?
la domanda che io voglio fare e' ancora piu a monte!cosa voglio imparare?come impararlo?come allenarlo?e soprattutto tutto cio che alleno,orientato alla realta', e' riproducibile in una situazione di sparring?e come ne risente in questo eventualmente la mia scelta iniziale del cosa e come allenarlo?
mi confermi che il senso del 3d e' oscuro.sto provando a renderlo chiaro.

Aspetta Rocky, a questo punto non si parla più di concetto di strategia, ma si parla della scelta della pratica e non credo sia in linea con la tua prima domanda.
io sono una persona che decide di apprendere un arte marziale.non lo faccio per agonismo,benche' possa anche dedicarmici di tanto in tanto.nella scelta dell arte marziale devo prima capire quali sono i requisiti della mia ricerca.se i requisiti che cerco li incontro in una data arte,sceglgo quell arte.
vogliamo definire quali sono questi requisiti,che magari da persona a persona possono essere diversi?
sto basando la scelta su cosa?movimenti?strategia?applicabilita' in strada?allenabilita'?
e dove vedo meglio allenate queste cose?magari idealmente nelle arti marziali ma alla realta' dei fatti nello sport o in alcuni sport?

Andando avanti così tra 594789324 pagine arriveremo a:
"quindi il segreto della vita è???"
O stai giocando al gioco dei perchè, o non vuoi capire quello che si dice, o più semplicemente con questo metodo vuoi smontare gli altri per affermare il tuo. Dalla differenza di strategia siamo arrivati "ai requisiti sulla base dei quali uno sceglie cosa praticare". E cosa centra con la differente finalità fra AM e Sport? Ma è possibile che si finisca sempre qui?
La forchetta e il coltello sono due posate. Con entrambe posso sia tagliare che puntare per afferrare. Tuttavia ciascuna è nata per svoglere in particolare uno dei due compiti. Che poi tu possa provare con entrambe a fare l'altra cosa è un conto, ma i risultati non sono paragonabili.
C'è bisogno di altri esempi?
e' vero che la comunicazione e' difficile,ma non solo per chi la fa.

ragazzi ma io cosa sto vendendo?il mio?non ho messo contributi miei,neppure all inizio, solo per fare chiarezza e non imporre nulla,ho fatto un quesito al quale si evita in tutti i modi di rispondere.ma il quesito esiste solo perche' potrebbero essere interessanti le risposte,se ce ne fossero.finora pero' niente!e' ovvio il compito della forchetta e del coltello,sono nati per questo!non c e' bisogno di adattare la strategia sul loro uso,perche' l uso e' uno soltanto>prendere il cibo dal piatto(spaghetti pennette e tagliare la carne)e non c e' bisogno di adattamenti per farlo!

io non sto distinguendo un bel nulla,tant e' che sto facendo una domanda apertissima a ogni risposta,ammettendo che forse alcune cose classiche sono allenabili meglio piu con lo sport che con le arti classiche in se!le uniche distinzioni che ci sono sono quelle che state tracciando voi stessi,e che state proiettando su di me!

e' ovvio che ognuno come dice Danilo,lo adatta al suo,ma questo adattamento dovraa' pure allenarlo da qualche parte,se in palestra si studia l arte e/o lo sport,ma non l adattamento che lo studente vuole farne!la versione adattata perche' e' tale e come e dove viene allenata se non e' cio' che si fa in palestra?

POSSIBILE CHE OGNI VOLTA CHE SI POSTA SI CERCA SEMPRE IL SECONDO FINE?

io sono d accordissimo su quanto viene detto,ma non c entra niente con la mia domanda.
sono d accordo anche con rally e formula 1.ma i confini nelle arti marziali e negli sport sono piu sottili,e restando all esempio,potrebbe essere utile per il rallysta conoscere un po di formula 1 e viceversa!
non fatene una questione di ideologia e non leggete il tentativo di imporre un idea.se lo fate,e' perche' a questo punto state vedendo voi stessi!

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D.Tigre90

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No aspetta integrazione e scambio di esperienza ok.
Ho solo messo in luce che non esistono contrapposizioni fra sport e am. Lo sport si focalizza su un particolare obiettivo e cerca di raggiungerlo con metodiche diverse da allenatore ad allenatore, una disciplina tradizionale ha altri obiettivi. Quello che voglio dire io è che non esiste l'allenamento assolutamente buono per la stada e quello assolutamente buono per il ring. Esistono il ring e la strada e ognuno sceglie come prepararvicisi. per questo dico posso dirti cosa faccio io, ma non è detto che sia assolutamente il meglio o semplicemente buono anche per te.
detto questo il mio invito a esprimerti non era in malafede ma solo per capire cosa pensi tu a questo punto del quesito che hai posto.


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rockyjoe

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No aspetta integrazione e scambio di esperienza ok.
Ho solo messo in luce che non esistono contrapposizioni fra sport e am. Lo sport si focalizza su un particolare obiettivo e cerca di raggiungerlo con metodiche diverse da allenatore ad allenatore, una disciplina tradizionale ha altri obiettivi. Quello che voglio dire io è che non esiste l'allenamento assolutamente buono per la stada e quello assolutamente buono per il ring. Esistono il ring e la strada e ognuno sceglie come prepararvicisi. per questo dico posso dirti cosa faccio io, ma non è detto che sia assolutamente il meglio o semplicemente buono anche per te.
detto questo il mio invito a esprimerti non era in malafede ma solo per capire cosa pensi tu a questo punto del quesito che hai posto.
Bene ci siamo,il punto e' questo. ma non e' detto che i metodi che uno scopre per massimizzare un risultato sportivo,non siano validi per raggiungere altri obbiettivi.e viceversa.

forse la mia pretesa ,magari alta,e' di capire in che modo conciliare i 2 aspetti.ci sono aspetti dello sport che non possono essere tralasciati,nel 2011,nello studio di un arte tradizionale.per il contrario non saprei,perche' faccio parte del gruppo del tradizionale,fondamentalmente.

se si vuole evolvere un arte bisogna quindi considerare anche cio che di recente e' stato scoperto,e non chiudersi.ma per mutuare esperienza altrui,dobbiamo anche capire cosa vogliamo mutuare,e dunque cosa in definitiva stiamo cercando.

forse la risposta non puo' essere universale ma solo personale.tuttavia sentire le risposte altrui puo aiutare nel trovare le proprie,anche se dovessero essere diverse!
insomma,ci sto ragionando anche io,non e' che voglio arrivare da qualche parte gia' prevista!

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rockyjoe

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credo che questo sia il 3d piu interstile che possa mai essere esistito.

allora le cose sono 2.o èveramente troppo alto come tema,o veramente non interessa a nessuno.

eppure leggendo in giro vedo sempre dicotomie,che attraverso una discussione di tutti vorrei sanare, vedendo il buono che ciascuno può offrire.
se cmq non interessa, faccio prima a cancellare il 3d.mi da un po fastidio non leggere di nessun intervento,e poi vedere la gente che si azzuffa per un mignolo fuori posto o mancanza di sparring in altre sezioni

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rockyjoe

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Ragazzi, ho letto sommariamente, ma state tutti più o meno dicendo la stessa cosa.

D'altronde io credo che l'unica domanda da porsi in questo tipo di discussione è:
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la domanda che io voglio fare e' ancora piu a monte!cosa voglio imparare?come impararlo?come allenarlo?e soprattutto tutto cio che alleno,orientato alla realta', e' riproducibile in una situazione di sparring?e come ne risente in questo eventualmente la mia scelta iniziale del cosa e come allenarlo?

Aspetta Rocky, a questo punto non si parla più di concetto di strategia, ma si parla della scelta della pratica e non credo sia in linea con la tua prima domanda.
ma perchè scusa non è forse vero che le varie pratiche hanno le loro strategie su cui basano movimenti e tecniche(2 cose non in opposizione)?

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Offline Dipper

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SRJ, io sto seguendo la discussione :thsit:
Solo che non ho una risposta definitiva da dare e non so se ci sia una ricetta precisa, per questo finora mi sono limitato a leggere.
Per quanto mi riguarda tengo gli occhi aperti, la mente più possibile sgombra da preconcetti positivi o negativi, e tuttavia il cervello collegato per evitare le bufale. Attingo dall'esperienza mia e delle persone in cui ripongo stima e fiducia.
Per fare un paragone gastronomico che ho già usato di recente: non mi limito a mangiare sempre le stesse cose e tuttavia cerco di non abbuffarmi costruendo il pasto, e soprattutto leggo gli ingredienti sulla confezione e cerco di capire a cosa possono servire e in quali altri alimenti si possono trovare...
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Offline Hung-gio

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Non conosco gli sport da combattimento quindi non ne parlerò.
Per quanto riguarda le arti marziali credo che ogni stile abbia una sua precisa impostazione( senza escludere che più stili si basano su gli stessi principi.)

Per quanto riguarda le arti da me praticate l'approccio al combattimento differisce molto, naturalmente per quello che ne posso sapere io.
In ogni caso l'hung kuen ( stile di kung fu del sud) tende a travolgere letteralmente l'avversario, mentre il chen aspetta un attacco per avvolgerlo e poi rilasciarlo, meno intero di prima. :thsit:   Magari esistono anche diversi approcci con le arti da me nominate, ma così me le stanno passando. Inoltre credo che la startegia dipenda in buona parte dla carattere del combattente( come sempre) e dalla situazione in cui si trova.  :)


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rockyjoe

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Non conosco gli sport da combattimento quindi non ne parlerò.
Per quanto riguarda le arti marziali credo che ogni stile abbia una sua precisa impostazione( senza escludere che più stili si basano su gli stessi principi.)

Per quanto riguarda le arti da me praticate l'approccio al combattimento differisce molto, naturalmente per quello che ne posso sapere io.
In ogni caso l'hung kuen ( stile di kung fu del sud) tende a travolgere letteralmente l'avversario, mentre il chen aspetta un attacco per avvolgerlo e poi rilasciarlo, meno intero di prima. :thsit:   Magari esistono anche diversi approcci con le arti da me nominate, ma così me le stanno passando. Inoltre credo che la startegia dipenda in buona parte dla carattere del combattente( come sempre) e dalla situazione in cui si trova.  :)
a proposito dell hung kuen mi piacerebbe fare qualche domanda di carattere storico,ma non è questa la sede.
in relazione al resto tu pratichi 2 arti marziali.io invece voglio praticarne una,che è la summa delle mie esperienze.ma per fare questo occorre organizzare queste esperienze,e rileggerle in base ai requisiti che la tua arte marziale personale deve avere.
in un altro 3d,altrove,si faceva osservare a qualcuno che fa wt come tradizione,mentre se vuole fare scambi amichevoli,fa completamente altro.dato che io non pratico le arti marziali per puro omaggio alla tradizione,se studio una cosa,anche conscio dei limiti che può avere in terreni specifici,voglio che sia il piu possibile polivalente.mi scoccia sentire ad esempio cose come"fai wt?allora combatti solo in counterstriking,oppure non sei competitivo con chi fa thai",oppure"fai karate?allora non sei aggiornato al combattimento dei tempi moderni,che sia sportivo o in strada".
allora vado a ritroso nella tradizione e mi studio i perchè!soltanto se conosco i perchè posso decidere cosa tenere,cosa togliere,cosa modificare.i perchè sono nell analisi del movimento,nell analisi degli scopi del movimento stesso,e in ultimo nella strategia.

ho praticato fondamentalmente 2 arti marziali apparentemente diverse,aikido e wt.e ne ho brevemente studiato delle altre.se non avessi un filo conduttore,parte di queste esperienze me le perderei.ma qual è il filo conduttore?ognuno ha giustamente il suo.
stavo cercando quindi di far emergere le considerazioni di ognuno in merito alle strategie(la cosa piu generale che esista in un combattimento)che faccia riflettere ciascuno sui propri fini e correlativi mezzi impiegati,sia in termini di movimento(e di conseguenza di tecniche)sia in termini di come è meglio eventualmente allenarle,e se talvolta ci si possa trovare in condizioni ddi dover scegliere un second best.

per usare le parole dell amico ryujin, sto cercando di capire quali sono gli ingredienti da considerare per costruirsi un buon pasto,in maniera anche individuale!

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Offline Paguro49

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Questione posta male in termini secondo me. Si parla di obiettivi e condizioni di scontro diversi, che fanno scaturire strategie diverse. Questo nell'ipotesi che l'am tradizionale parli di scontro "da strada". Vediamo un pò:
  • Ring: UN SOLO avversario/ Strada: numero di avversari ignoto, possono aggiungersi o togliersi sia alleati che nemici.
  • Ring: So chi è il mio avversario, carriera, stile di combattimento, peso, altezza (per giunta sempre uguali alle mie)/ Strada: Non so nulla del mio avversario, può essere un mafioso o un tipetto solo un pò esagitato
  • Ring: il pavimento è moderatamente duro, adeguatamente ruvido, alle mie spalle ci sono le corde/Strada: posso dover combattere su un marciapiede, sull'asfalto, nel fango ecc. possono passare auto esserci armi per terra ecc
  • Ring: abbigliamento adatto allo scontro/Strada:abbigliamento spesso non indicato per combattere.
  • Ring: so perfettamente quali atteggiamenti posso e non posso assumere, cosa può fare e cosa non può fare l'avversario/Strada: sia il mio nemico che io possiamo ricorrere a tutto, non c'è alcun tipo di limitazione, dalle armi agli sputi negli occhi, pizzichi, tirate di capelli ecc.
  • Ring: cerco di vincere lo scontro ai punti o per ko, tenedo presente il numero di riprese e la loro durata. Imposto la strategia su questi fattori, lavorando sui suoi punti deboli che conosco/Strada: scappare è la priorità, se non posso eliminare l'avversario rapidamente e completamente, per fuggire
  • Ring: se perdo, pazienza riproverò/Strada: se perdo potrei restare segnato a vita, ammesso che abbia la possibilità di tornare a casa e che non vada di mezzo qualche mio caro che è lì con me
  • Ring: sono in forma, presumibilmente al top, preparato e con il coatch che mi segue fra un round e l'altro e che mi salva se mi stanno spaccando in due/Strada: sono lì da solo, se sbaglio sono morto e presumibilmente se qualcuno mi aiuterà sarà solo quando sarò da sollevare con il cucchiaino
  • Ring: massimo rischio= infortunio/strada: massimo rischio=morte o conseguenze legali
ecc ecc ecc ecc....
Tutto ciò porta ad un modo di agire e reagire completamente diverso. Considerazioni necessarie per esempio a capire perchè non è consigliato saltellare come nel pugilato quando ci si mena per strada ma è migliore la ricerca di poszioni stabili e movimenti scivolati. ecc
Ora giacchè questo 3d è conseguenza di un mio post nell'altra sezione, chiarisco ancora che assolutamente non ritengo lo SDC privo di strategia ma semplicemente basato su considerazioni e caratteristiche di scontro molto diverse da ciò che accade fuori dal ring. Che poi il singolo in virtù della sua abilità di combattente sappia adattarsi e cavarsela in X situazioni questo esula dalle ragioni del 3d. Che poi comunque un buon pugile(giacchè li ho citati prima) sia una bestia anche per strada con cui non è buona idea litigare è un altro discorso ancora.
In sostanza logiche da ring sono per queste ragioni e altre lontane dalle logiche che le arti tradizonali cercano di trasmettere, questo ammesso che il maestro che ce le insegni sia adeguato a quel compito ovviamente perchè altrimenti tante cose che si fanno non si capiscono.
Questo per dare il mio contributo.
il contributo e' ottimo in se'.

domande pero',ne conseguono.

in generale il rompipalle di turno se deve litigare con qualcuno ,dove ha maggiori possibilita' di successo?con il thai boxer?con l MMArtist?con il judoka?con il pointkarateka?con il kravista?o con il wx boy?

se hai detto gli elementi che distinguono le necessit della strada
rispetto al ring,cosa cambia negli allenamenti delle arti tradizionali per seguire il differente obbiettivo?quando si allena il circolare,sostanzialmente cosa distingue il circolare di una delle arti su menzionate da quello delle altre,basandosi sugli assunti che hai citato?
Mi sa che, in generale, il rompiballe di turno, ha più probabilità con quello che picchia meno, che ha più scrupoli ed è meno pronto. :whistle: :whistle:
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Offline Paguro49

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aggiungerei, che acquisisce parecchie possibilità di finire male, quello che passa troppo tempo a sviscerare la questione, a cercare la soluzione, a ragionarci sù.
Quello che torna a casa ocn le proprie gambe, non ci ha pensato un attimo ;)
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rockyjoe

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io credo che per allenarsi,la palestra va bene.il forum offre altre prospettive,comprese quelle di ragionare su quello che si fa.
se uno non vuole ragionarci,non è che deve intervenire per forza..
anche perchè non devo fare a botte domani,come forse fate voi che tornate a casa sulle vostre gambe.quindi ho tempo dalla mia(ma non troppo) :D

secondo me chi non si fa domande,sta peggio di me!

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Offline Paguro49

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ma anche questo è un modo di ragionarci sù, un modo per capire se serva o meno elucubrare senza soluzione di continuità su questioni che attengono a frazioni di secondo.
La strategia in combattimento, come in battaglia, è qualcosa che ha infiniti livelli, esattamente come lo sono i livelli di destrezza dei combattenti.
Ma si va anche oltre, perchè a parità di maestria, non è necessariamente detto che si abbia una parità di intelletto, di cultura, di capacità nell'elaborazione del pensiero, nella capacità di legare il pensiero alle azioni eccetera.
"ora vado li e lo scasso tutto".....anche questa è una strategia, un pò basica ma lo è, per di più è spesso vincente, proprio perchè applicata a chi facilmente cade preda del panico, a chi non è pronto e reattivo.
Poi si può andare a qualsiasi livello, fatalmente riportando le scelte a contesti di puro istinto, perchè la conoscenza dell'uomo è fondamentale, la consapevolezza di come e quanto l'essere umano risponda ai propri istinti come ogni altro animale.
Miyamoto Musashi vinse moltissimi scontri e duelli, ma il suo più famoso duello fù con Kojiro, duello svoltosi su una isola, vinto di pura strategia.
Miyamoto si presentò sul luogo con tre giorni di ritardo, lo fece proprio per lasciare Kojiro macerare nell'attesa, a consumarsi nell'ansia, nel nervoso e nella rabbia, a stancarsi, e indebolirsi.
Aveva già abbandonato l'uso della Katana, si presentò con un BoKen, lo assalì e lo lasciò svenuto (qualcuno dice che allievi di Miyamoto poi lo uccisero) quasi senza nemmeno combattere.
Oggi l'isola si chiama Ganriujima, pare in onore del perdente e in sfregio alla poco onorevole vittoria di Miyamoto.
Beh, comunque andarono le cose, questa è strategia pura!
La strategia in battaglia è una disciplina complessa, molto più che non le tecniche di lotta o di guerra, può avere mille sfaccettature, spesso è un dettaglio a cambiare le carte in tavola.
La cosa sicura è che, quando si assume una strategia in combattimento, è il caso di non mentire, perchè coscienti o meno, i nostri istinti sono sempre li e funzionano, quindi l'atteggiamento fasullo non potrà convincere la parte inconscia del nostro avversario, quella parte che domina in combattimento.
« Last Edit: February 14, 2011, 15:09:52 pm by Ronin44 »
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