L'aspetto psicologico è di fondamentale importanza. La consapevolezza di uno scontro per difesa personale, stimola (per forza dell'istinto di sopravvivenza) la produzione di adrenalina maggiore a quella che l'organismo produce quando si è sul ring.
Mi piacerebbe sapere se hai delle fonti riguardo a questo o se è frutto di una tua congettura. Che misurazioni sono state fatte e da chi?
sul ring si sa che in linea di massima (vincitore o perdente) si ritornerà vivi a casa.
Mentre nella strada la cosa è del tutto diversa. Sul ring l'avversario è uno. Per strada non è sempre così. Per strada bisogna usare l'adrenalina! Non farsi oscurare da essa ma usarla a nostra convenienza. Per strada ci sono armi legittime e non. E così via.
Vero... però guarda un po'...
http://www.irpinianews.it/AltreNews/news/?news=50571Questo articolo di cronaca sfata i seguenti miti:
1) che gli "sportivi" siano forti da giovani e da vecchi perdano tutto
2) che il praticante di SDC non sia in grado di usare le sue capacità al di fuori del ring, quando invece può difendersi da un aggressore (in questo caso armato e di 50 anni più giovane, quindi non proprio lo stesso che succederebbe su di un ring)
A volte ho davvero l'impressione che chi fa AM tenda a sottovalutare gli SDC.
360 di giusto fa intendere che ci vuole un certo tipo di testa per avere la freddezza di difendersi per la vita.
Però trovo assolutamente infondato usare la disciplina praticata come discriminante. Si può non aver praticato nessuna disciplina marziale ed essere dei pericolosi picchiatori, allo stesso modo si può essere cintura nerissima della scuola di AM X che "ti prepara allo scontro per la vita" con mille tecniche e rimanere congelati al primo cazzotto serio che si prende.
Le discipline da combattimento sono solo
strumenti e come tali vanno presi. Se un pugile è interessato alla DP, anche continuando a fare Boxe inizierà a fare i suoi ragionamenti e ad aprire la mente, e magari se ha la cazzimma innata è già sufficiente. Un praticante di AM che è interessato alla DP si renderà conto che confrontarsi con contatto pieno è fondamentale per essere pronti ad uno scontro dove (chi si è menato per davvero lo sa) non prendere sberle è cosa vicino all'impossibile
lo scopo vero è
limitare i danni E' noto che i peggiori clienti dei buttafuori siano judoka (a metà tra AM e SDC, almeno per la maggior parte dei praticanti), pugili (sportivi), giocatori di Rugby (praticanti di sport, e nemmeno da combattimento, almeno non in senso stretto).
Questo dovrebbe far riflettere che l'abitudine al confronto, e a prendere e dare mazzate è molto più determinante del "che cosa si fa".
Personalmente più vado avanti e più mi sto rendendo conto che la divisione tra AM e SDC è solo arbitraria, e le caratteristiche che vengono attribuite talora alle une e talora agli altri, in realtà devono essere TUTTE presenti in un qualunque buon corso.
Non a caso nei buoni corsi di DP, coesistono tutti gli aspetti sopracitati, dal confronto non collaborativo a contatto pieno (SDC), all'addestramento contro più avversari e a situazioni non da gara (AM), dalla preparazione fisica (SDC) allo studio di tecniche scorette (AM) e via dicendo...
In questo modo non si parla più di una cosa che è adatta alla DP e un'altra no, ma semplicemente di
REQUISITI che devono essere soddisfatti. Poi l'etichetta può essere qualunque cosa, ma non è questo il problema.
Detto questo, per rispondere alla domanda di Rocky, io parto dal Karate tradizionale, approccio il Karate a contatto pieno proprio perchè sento l'esigenza di allenarmi sul contatto, con i colpitori, il sacco, e facendo miei principi di Boxe e di MT. Poi studio un po' di lotta, in particolare BJJ perchè mi rendo conto che senza preparazione specifica a terra si è fucked (e non che io sia diventato un buon lottatore, ma almeno ho gli elementi per guadagnare tempo e piazzare una castagna casomai mi capitasse).
Ora grazie anche ad alcuni utenti del forum mi sto interessando al KM e affini, che penso possano dare un sacco di elementi utili ed importanti, in quanto discipline moderne aggiornate ed orientate al risultato.
Certo la mia passione rimane il Karate che è il cuore della mia pratica, ma nel mio concetto di Budo allargato c'è tutto quello che può essere utile.