Per "ripetizione" si intende il numero di "sforzi" all'interno di un set.
E' un termine tecnico per dire "quante volte fai i piegamenti in una volta sola".
La ripetizione del gesto tecnico (calcio, pugno o altro) è altra questione, e in quel caso sì, ha più senso ripetere sia in sessioni estenuanti, sia in modo diluito nel tempo. Ma anche qui c'è una trappola, perchè se mi propongo di eseguire 100 tsuki, ma poi dopo i primi 30 comincio a cedere e i restanti 70 si portano ad minkiam, significa che abituo il corpo ad un gesto sbagliato. Quindi invece di allenarmi, sto peggiorando la qualità del mio tsuki.
Semmai è più corretto piuttosto che proporsi 100 tsuki, farne più possibile con la corretta forma (magari controllata da un compagno) e quando la forma è irrimiediabilmente persa stop.
Questa non è farina del mio sacco ma di un libro gentilmente consigliatomi da John Spartan.
Invece le ripetizioni degli esercizi funzionali allo sviluppo di particolari qualità motorie (forza, forza rapida, velocità) è dimostrato sottostanno alla legge per cui oltre le 12 / 15 si sta già facendo un esercizio per la mera resistenza (quella della maratona o del canottaggio, quindi gesto ciclico e ripetitivo, completamente diverso da quello che si prefigge una disciplina da combattimento).
Insomma, pare proprio che fare 50 piegamenti serva solo a... fare 50 piegamenti!!
PS: mi scuso se quello che scrivo non è tecnicamente preciso, me ne rendo conto anch'io. Ma ho appena iniziato a studiare, e sto capendo che la materia è molto più complessa di "fai 50 piegamenti, fai 200 addominali".
Spero che le mie carenze non compromettano il concetto che voglio esprimere.