dal blog de me frè

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dal blog de me frè
« on: February 11, 2011, 13:12:22 pm »
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E' chiaro che tutti i praticanti di taiji quan dovrebbe sapere o almeno avere una conoscenza dei Classici.
Il problema nasce quando i Classici non vengono usati come si converrebbe e cioè come un guida per darci una direzione;
quando ci si confonde e non si capisce che essi sono come una mappa stradale che ci guida sulla giusta direzione.
Riflettendo su come vengano approcciati i Classici e su come si tenti di applicarli per lo studio del TJQ,da quello che ho visto e sentito,credo di poter dire,senza timore di essere smentito,che esistono sostanzialmente due approcci differenti:

da una parte abbiamo quelli che,direi la stra-grande maggioranza, pensano che il modo per imparare il TJQ sia quello di seguire le parole e le formule dei Classici nel senso stretto della parola.
Non ci devono essere interpretazioni,deviazioni o "aggiustamenti".
I seguaci di questo modo di praticare credono che la giusta via sia il seguire le "istruzioni" esattamente come sono scritte,la loro pratica è sostanzialmente teorica con pochissimo tempo dedicato al duro allenamento del corpo.
A prima vista sembrerebbe non esserci nulla di male;
non è certo sbagliato il leggere e seguire passo passo le enunciazioni dei Classici;
quindi dov'è il problema?
Dove nascono i guai?
In teoria,abbiamo detto, non c'è alcun errore.
In un mondo perfetto ed ideale questo sarebbe certamente il metodo e l'approccio più corretto;
infatti in un mondo perfetto l'uomo stesso sarebbe inevitabilemente perfetto:
non esisterebbero il logoramento e l'invecchiamento del corpo,le sue contratture,le sue debolezze,la mente sarebbe perfetta,senza pensieri ondeggianti e fuorvianti,sempre pronta e concentrata e,cosa assai importante,la capacità di comunicazione tra la mente e il corpo sarebbe lei stessa perfetta:
in questa situazione tutto quello che la mente e il pensiero devono fare è semplicemente comandare il corpo e questo,nel nostro mondo perfetto,è subito in grado di eseguire ogni comando alla perfezione.
Ma,purtroppo e ne siamo ben consci,viviamo in un mondo che ideale proprio non è;
aggiungiamo che in questo mondo reale la stragrande maggioranza,se non tutti i praticanti di questa arte,arriva al TJQ già con il proprio motore(il corpo)in non perfetto stato e la cui capacità di "ascoltare" ed "obbedire"ai comandi della mente è assai difficoltoso.
Come è facile constatare molti studenti principianti non possono neppure fare la maggior parte degli esercizi fisici di base del TJQ,e a dir il vero non si preoccupano neppure molto di questo aspetto trascurato della loro pratica.
Ora mettiamo questi studenti a confrontarsi,ad esempio,con uno dei principi più discussi e conosciuti dei Classici del TJQ "IL RILASSAMENTO", o per dirla col termine cinese lo stato di "SUNG";
avendo una solida base teorica,ma pochissima base ed allenamento fisico,ed essendo "SUNG" espressione, prima di tutto ,di uno stato del fisico,appare evidente come il relax del corpo e la capacità di rilassarsi(abbiamo detto uno dei principi base del TJQ)diventino una cosa estranea a loro.
Anche se hanno nella loro mente un'idea di quello che la parola SUNG,'rilassarsi' significhi,la mente stessa non può aiutarli a sapere e capire come realmente si sente il corpo quando è nella condizione di SUNG,nè tanto meno a raggiungerlo;
e non sono neanche in grado di riconoscerlo nel caso in cui arrivassero in quella posizione di "relax" accidentalmente.
Come ci si può quindi aspettare che giungano ad essere rilassati e che,cosa ancor più difficile, imparino a lavorare sotto pressione in SUNG come i principi del TJQ richiedono?
Ulteriore complicazione è che inoltre nel TJQ c'è sempre qualcosa di diverso che si deve fare prima di fare ciò che è richiesto.
Mi spiego meglio:nel TJQ quando viene chiesto di fare qualcosa si deve essere consapevoli che si deve sempre fare qualcos'altro prima,e che di solito è la cosa esattamente opposta a quella richiesta;
un chiaro(e semplice)esempio di questo si ha nelle forme:se devo andare a sinistra,prima dovrò andare a destra;
se devo andare su,prima dovrò andare giù;
se devo scaricare forza ,prima dovrò caricarla ecc.ecc.ecc....
Questo per spiegare come solo "pensando" a fare quello che è richiesto dai classici da solo non aiuta molto,anzi molto spesso può confondere e portare sulla via errata.
Consideriamo ora l'altro approccio,quello cui appartiene la mia scuola:
qui abbiamo praticanti che nel loro studio del TJQ sono disposti a sperimentare e utilizzare il proprio corpo come "cartina di tornasole".
Non si preoccupano di ciò che la mente,il pensiero intellettuale dice loro sia il modo corretto.
Si approcciano allo studio lavorando "fisicamente".
Sono aperti a lasciare che il corpo,attraverso le proprie esperienze,informi le loro menti e non il contrario.
Sanno che il trasferimento delle informazioni dalla mente al corpo non è così facile come sembra a prima vista,sia la mente che il corpo non sono perfetti...sanno come la mente stessa sia ingannatrice;
la pigrizia,la svogliatezza,la capacità di creare "scuse" sono sempre in agguato,e si devono affrontare ogni giorno;
sanno che,con un approccio solo "mentale" molto può, e di solito succede, andare male.
Questi praticanti,a differenza degli altri,usano i Classici come punto di riferimento per avere un'idea di base riguardo la direzione presa,come punto di controllo per avere conoscenza dei propri avanzamenti nello studio del TJQ.
Usano i Classici per vedere se le cose iniziano ad andare in quella direzione,consapevoli che lungo il percorso ci sono moltissimi esperimenti,tentativi ed errori.
La loro pratica è messa alla prova ogni volta dal confronto fisico che non lascia scampo alla mente;non lascia spazio alle scuse,alle frottole,ai sogni.
Hanno capito le differenze e le difficoltà tra il "sapere" e il "saper fare".
Il mio Maestro faceva sempre l'esempio di un architetto che può certamente progettare un edificio,ma può effettivamente costruirlo con le proprie mani?
No,non può!
Gli manca la necessaria esperienza pratica e deve poter contare sull'operaio edile per compiere il lavoro fisico di costruire l'edificio.
Lo stesso vale,ad esempio,con uno studioso o professore di fisica;egli può certamente cogliere ed apprezzare la fisica del TJQ,ma lui stesso può lottare/combattere col TJQ forte solo di quella conoscenza teorica?
No,ancora perchè gli manca la necessaria esperienza pratica.
Il taiji quan ,come le altre AM,è un'arte esperienziale fisica prima che intellettuale.
Questo significa che deve essere fatto ogni giorno,praticando il fisico e rendendolo ogni giorno più forte!
Solo conoscendo le parole scritte su un libro non è affatto sufficiente.
Il corpo ha bisogno di sperimentare e di sbagliare mille e mille volte ancora,e la padronanza arriva alla fine.
Si deve essere in grado di cambiare, adeguare e ri-regolare.
Questo è possibile solo con lo "scontro" fisico,con la lotta e la pratica non collaborativa.
Non si può essere bloccati facendo la stessa cosa più e più volte solo perché la mente pensa che sia l'approccio corretto.
Sviluppare le capacità di comunicazione che vanno dalla mente al corpo richiede tempo e moltissima fatica.
Certo inizialmente il corpo può non essere molto preparato a ricevere e praticare le "istruzioni" complesse della lotta a contatto pieno;
esso è arrugginito e quindi dobbiamo essere consapevoli di questo e cercare di risolvere il problema praticando esercizi che aiutino a risvegliarlo e prepararlo allo scontro.
Stessa cosa con la mente,potrebbe non essere in grado di concentrarsi e di apprendere con facilità le tecniche della lotta;
ma subito,o al massimo molto presto,bisogna affiancare il contatto pieno alla pratica per evitare di dare alla mente pigra il controllo mentale,di consegnarci nelle mani di un pensiero cosciente che crede di sapere tutto,ma più spesso non sa nulla.
Dobbiamo essere consapevoli di questo e affrontarlo di conseguenza, perché una mente indisciplinata ottiene sempre il risultato di sviare e arrestare il modo di apprendere.
Praticanti condizionati troppo dalle letture,dalla teoria si mettono inconsciamente al servizio delle loro paure,dei loro timori e ottengono sempre il risultato di impedire al corpo di muoversi liberamente;
lo mantenengono confinato dietro a quello che il loro pensiero più comodo ritiene attendibile,limitandolo a quello che la mente crede sia il modo corretto di fare le cose,mentre è solo il più agevole e facile.
Questo è un grande errore!
Qui mi riallaccio a un mio precedente post dove il M°Napoli spiegava come i Classici non siano davvero testi sul "come",ma libri "Ah-ah".
Questo è ciò che accade quando il nostro corpo è in grado di fare qualcosa che assomiglia a quello che dicono i Classici.
Ora il corpo stesso arriva a dire"Ah-ah!".
E poi dice a noi stessi: "Allora è questo che quel tale passaggio nei Classici voleva dire."
È il corpo che dà la comprensione alla mente, non il contrario.
Quando si tenta di muoversi come scritto nei Classici,senza essere passati dell'esperienza del corpo semplicemente si sta sbagliando tutto e, al massimo,otterremo di muoverci come robot senza fluidità,contrariamente a quello che vogliamo dal TJQ;
invece di passare attraverso il corpo,tutto ciò che si è fatto è stato forzare il corpo stesso a fare qualcosa.
Quando si cerca di pensare e di muoversi come se fossimo rilassati,SUNG,ma con i muscoli,i tendini e le articolazioni che non sanno farlo perchè non si sono adeguatamente istruiti ed allenati,ma si è data il via libera alla mente e all'idea che ha lei di SUNG,si finisce per zoppicare.
Avere questa idea non funziona.
E 'artificiale, è un solo una sensazione ingannevole di ciò che è realmente "essere rilassati" e muoversi in modo "rilassato".
E'il discorso della caverna nella Repubblica di Platone.
Lasciando spazio alle idee della mente pigra e che crede di essere nel giusto,senza passare attraverso il vero allenamento del corpo,si ottiene solo un "manipolare" il corpo stesso,credendo di rilassarci e "ammorbidirci" stiamo facendo invece l'esatto opposto,diventando sempre più rigidi.
Essere "SUNG" richiede di essere fortI.
Se la nostra pratica non ci rende più forti,non otterremo mai il vero rilassamento, quello che funziona anche sotto pressione,quando si è spinti o tirati,quando qualcuno cerca di proiettarci o metterci a terra con una spazzata.
Lavoro duro,prove ed errori mentre aumenta il grado di difficoltà sono la chiave per imparare il TJQ!
Dobbiamo sempre essere pronti a cambiare le cose e quando quello che stiamo provando smette di funzionare,di nuovo praticare duro per trovare nuove soluzioni al problema.
Quando tutto fallisce,e accadrà,ricominciare dalle basi.
E'importantissimo ricordare che i Maestri che hanno scritto i Classici li hanno scritti dopo aver fatto il lavoro,non prima.
I classici sono una mappa, una guida, e non il luogo stesso.
E' utile ricordare sempre le parole di un famoso maestro:
«non essere schiavo nel fare le cose"
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Offline Darth Dorgius

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Re:dal blog de me frè
« Reply #1 on: February 11, 2011, 14:10:44 pm »
0
da una parte abbiamo quelli che,direi la stra-grande maggioranza, pensano che il modo per imparare il TJQ sia quello di seguire le parole e le formule dei Classici nel senso stretto della parola.

Ma tipo chi?

Io non ne ho mai visto / conosciuto manco mezzo...
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Offline Ale_ale

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Re:dal blog de me frè
« Reply #2 on: February 11, 2011, 14:26:00 pm »
0
Essere "SUNG" richiede di essere fortI.
Se la nostra pratica non ci rende più forti,non otterremo mai il vero rilassamento, quello che funziona anche sotto pressione,quando si è spinti o tirati,quando qualcuno cerca di proiettarci o metterci a terra con una spazzata.
Lavoro duro,prove ed errori mentre aumenta il grado di difficoltà sono la chiave per imparare il TJQ!
Dobbiamo sempre essere pronti a cambiare le cose e quando quello che stiamo provando smette di funzionare,di nuovo praticare duro per trovare nuove soluzioni al problema.
Quando tutto fallisce,e accadrà,ricominciare dalle basi.

Come non quotare, e non solo per il TJQ  :)

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Offline ShenJin

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Re:dal blog de me frè
« Reply #3 on: February 11, 2011, 14:34:31 pm »
0
 :thsit:

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Re:dal blog de me frè
« Reply #4 on: February 11, 2011, 17:37:38 pm »
0
da una parte abbiamo quelli che,direi la stra-grande maggioranza, pensano che il modo per imparare il TJQ sia quello di seguire le parole e le formule dei Classici nel senso stretto della parola.

Ma tipo chi?

Io non ne ho mai visto / conosciuto manco mezzo...
io mio fratello e l'altro praticante"storico" della scuola abbia girato un pochetto l'Europa...
ci sono diverse scuole e ognuna ha il suo metodo,molte scuole(in Olanda,in Francia ecc...ecc...) adottano quel metodo
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Richard B. Riddick

Re:dal blog de me frè
« Reply #5 on: February 11, 2011, 19:19:40 pm »
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E' chiaro che tutti i praticanti di taiji quan dovrebbe sapere o almeno avere una conoscenza dei Classici.
blah blah blah 
Perchè ? Servono a combattere meglio ?

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Re:dal blog de me frè
« Reply #6 on: February 11, 2011, 19:50:25 pm »
0
è scritto nell'articolo  a cosa servono i Classici...

 ;)
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Richard B. Riddick

Re:dal blog de me frè
« Reply #7 on: February 11, 2011, 20:11:20 pm »
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è scritto nell'articolo  a cosa servono i Classici...
troppo noioso. sul mio pianeta gli istruttori spiegano cosa gli allievi devono fare, no mappe o altre guide. buona lettura.

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Re:dal blog de me frè
« Reply #8 on: February 11, 2011, 20:13:16 pm »
+1
è scritto nell'articolo  a cosa servono i Classici...
troppo noioso. sul mio pianeta gli istruttori spiegano cosa gli allievi devono fare, no mappe o altre guide. buona lettura.
in un forum che cosa vuoi fare?le flessioni?
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Re: Re:dal blog de me frè
« Reply #9 on: February 11, 2011, 20:23:10 pm »
+1
da una parte abbiamo quelli che,direi la stra-grande maggioranza, pensano che il modo per imparare il TJQ sia quello di seguire le parole e le formule dei Classici nel senso stretto della parola.

Ma tipo chi?

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ci sono diverse scuole e ognuna ha il suo metodo,molte scuole(in Olanda,in Francia ecc...ecc...) adottano quel metodo
Ma quindi? Andavano in palestra con libri e blocco degli appunti?

Strana gente, in Francia e in Olanda... :)
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Re: Re:dal blog de me frè
« Reply #10 on: February 11, 2011, 20:27:29 pm »
0
da una parte abbiamo quelli che,direi la stra-grande maggioranza, pensano che il modo per imparare il TJQ sia quello di seguire le parole e le formule dei Classici nel senso stretto della parola.

Ma tipo chi?

Io non ne ho mai visto / conosciuto manco mezzo...
io mio fratello e l'altro praticante"storico" della scuola abbia girato un pochetto l'Europa...
ci sono diverse scuole e ognuna ha il suo metodo,molte scuole(in Olanda,in Francia ecc...ecc...) adottano quel metodo
Ma quindi? Andavano in palestra con libri e blocco degli appunti?

Strana gente, in Francia e in Olanda... :)
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hai fatto la battuta?!?!?
 XD XD XD :D :D
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Re: dal blog de me frè
« Reply #11 on: February 11, 2011, 20:31:15 pm »
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No, sul serio... Pigli per il culo o c'è veramente chi pensa di praticare arti marziali con carta e penna?

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Re: dal blog de me frè
« Reply #12 on: February 11, 2011, 20:33:19 pm »
0
No, sul serio... Pigli per il culo o c'è veramente chi pensa di praticare arti marziali con carta e penna?

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ah eri serio?
allora ti levo il voto :D

non con carta e penna,ma ci sono scuole che studiano AM libro alla mano
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Offline Darth Dorgius

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« Reply #13 on: February 11, 2011, 20:34:51 pm »
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Non ci credo... :o

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Re:dal blog de me frè
« Reply #14 on: February 11, 2011, 20:37:11 pm »
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ho visto cose che tu non puoi neppure immaginare...

e le ho pure fatte...  :'(
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