Dire qualcosa su questo esame, beh ci vorrebbe forse un forum sano ma io per fortuna ho il dono del sunto
Partiamo dalla mia preparazione atletica, una chiavica, o meglio una chiavica per come avrei voluto essere pronto
[1]. Il problema è stato il lavoro o meglio la saltuaria mancanza dello stesso e le preoccupazioni dovute al "avrò i soldi per andare senza lasciare a digiuno la famiglia". Già avevo saltato la sessione in giappone di due anni fa per il medesimo problema e mi scocciava parecchio saltare ancora, anche perchè dai vertici mi facevano pressione a dare l'esame.
Preparazione tecnica invece adeguata, certo si può sempre fare meglio e ne sono ampiamento conscio e proverò a farlo anzi come dice sempre il mio maestro "non esiste provare fare o non fare". No mi sa che mi sono confuso è il maestro di un altro tizio
L'esame in se è un bel casino in quanto ogni volta porti tutto il programma del grado più quello già fatto in totale oltre 260 tecniche di base.
Da noi l'esame è una verifica di quanto fatto e di quanto si sia migliorati o meno, non è solo un mero "la sai questa tecnica". Ovviamente le devi sapere e saper fare. E' insomma una "difficoltà" da superare sia emotivamente che fisicamente.
Purtroppo, senza assolutamente nulla togliere a loro, gli esaminandi non erano quello che avrei sperato. Sono stato esaminato dal nostro presidente da un maestro giapponese che conosco praticamente da quando ho iniziato la pratica e da presidente della federazione tedesca. Purtroppo perchè avrei preferito maestri giapponesi e magari che non mi conoscessero proprio per avere la spinta maggiore a dover mostrare chi sono e cosa so fare.
Già che ci sono spendo due parole per Wunderle Sensei, il presidente (onorario) della federazione tedesca, conosciuto nel 1995 come persona umile e preparatissima e come una quercia a cui hanno fatto infiltrazioni di titanio. Oggi, o meglio già da qualche anno, è malato tanto da essere piegato e tremante e dover camminare con il bastone. Però quando l'ho incontrato a Lisbona i suoi occhi avevano ancora l'energia di 20 anni fa facendolo immaginare ritto e fiero.
Il fatto di avere maestri che ci conoscevano, il gruppo italiano è stato tenuto insieme, non ci ha risparmiato una discreta fatica. E di questo li ringrazio. Oltre a noi 4 italiani, due da Roma uno da Messina e uno da Como, c'erano un Finlandese ed una Portoghese.
Chi fa esame da 5° è persona che ha girato parecchio e quindi bene o male ci si conosce da tempo, senza contare che tra noi italiani ci si conosceva già.
L'esame inizia con i kihon che includono da come porti i colpi a come stai in guardia a come ti muovi etc etc, poi primo gruppo di tecniche scelte fino al 2° Dan, poi indossando i Do
[2] siamo passati a quelle fino a 5° Dan. A seguire il kumi embu, qui ci sarebbe da chiacchierare parecchio ma riassumendo è una forma semplice di quello che è uno strumento efficace per allenarsi a passare dal teorico al pratico. nel caso dell'esame sono 6 sequenze preordinate e uguali per tutti che vanno fatte alternativamente. Viene giudicato esattamente come quello da gara.
Dulcis in fundo go ho randori, combattimento, guanti, paradenti e Do e tante raccomandazioni su "attenti al viso" ma alla fine nonostante la strizza da esame fare randori con persone che conosci è divertente e le sventole sono giustamente volate
. A seguire ju ho randori in cui si usano solo prese leve e proiezioni. In un esame la collaborazione con il compagno è fondamentale per non finire a smanacciare e sbuffare davanti all'esaminatore, il dolore invece è tutto reale. Non sono riuscito a duellare con il mio compagno perchè non ci hanno messo insieme ma ci saremmo menati e divertiti parecchio, peccato.
Adesso viene il difficile, comportarsi come un 5° Dan. Avere un grado è nulla, essere quel grado è tutta altra storia. Senza contare che in Italia ci sono tre 6° Dan e sei 5° Dan, inclusi noi 4, quindi il peso è ancora maggiore.