Max: il termine "Kyo Jitsu" l'ho sentito solo dai ninja (più o meno alterazione di verità e menzogna).... pensavo che tu fossi un bravo ragazzo
a parte gli scherzi l'ho visto tradotto come alternanza di pieno e vuoto, e in questi termini non è una cosa nuova.
Crux:
anche se si chiama "finta" e' in realta' un vero attacco con cambio di bersaglio
solo per capirsi, per come lo intendi tu il primo colpo se entra è un vero colpo o ha poca "sostanza" perchè ti aspettavi già che non entrasse e di colpire quindi sul secondo colpo?
per i giappo di solito anche il primo colpo è sincero, e chiaramente lo scontro si sviluppa poi proprio sulle varie reazioni che ne conseguono. Attenzione che però spesso il kata è comunque una sequenza forzata per poter proseguire, e un praticante con esperienza dovrebbe avere poi ben chiaro questo.
secondo me il maestro di AM che esegue il kata a coppie con l'allievo dovrebbe, a scopo didattico senza stravolgere il kata in se' stesso quando lo insegna per tramandarlo, introdurre ogni tanto delle variabili tipo cambi di velocita', finte, controtempi ed uscite in tempo non previste, piccole modifiche insomma per tenere alta l'attenzione e dare l'idea all'allievo di stare eseguendo un combattimento vincolato piuttosto che un pattern che si ripete all'infinito sempre uguale tipo frattale.
Credo che tradizionalmente il kata venisse praticato per lo più da una allievo più esperto (credo di solito quello che inizialmente si difende, e alla fine vince) con uno meno esperto anche per dare la giusta "pressione" sull'allievo durante l'esecuzione.
Comunque anche se la sequenza è preordinata non puoi perdere l'attenzione perchè è un attimo che succeda qualcosa di diverso, e ad esempio anche se so che mi arriverà un fendente alla testa è corretto caricare in modo da poter difendere anche altre parti (es. la gamba) e se non lo faccio è giusto che il mio compagno vari la tecnica per farmi capire l'errore. Insomma il kata non è solo una scenetta da coreografare, questo magari appare in una dimostrazione.