Visto che con i quote annidati sono una sega ti rispondo punto per punto in ordine.
Punto 1: la forza intesa come efficacia la usi con un compagno in grado di sopportarla, altrimenti ti stai approfittando di un debole. Sicuramente serve provare anche a intensità seria e quindi ecco che c'è il randori, e lo puoi fare di GoHo, di JuHo oppure di entrambe insieme. La competizione "mascherata" serve a sfruttare la molla della competitività presente nell'uomo senza necessariamente dover arrivare alle regole del ring.
Punto 2: certo se ti alleni sempre con la stessa persona ne impari pregi e difetti e alla lunga tutto sembra facile. Ma già cambiando compagni di allenamento questa cosa si attenua, se poi sfrutti anche il fatto di girare per altre palestre e le occasioni di incontri regionali/nazionali hai modo di testarti con "avversari" sconosciuti.
Punto 3: non ti sbagli affatto io do molto valore al lavoro fatto in "casa". Ma ti ripeto da noi il confronto c'è. C'è nell'allenamento in coppia, è dovere del nostro compagno metterci alla prova come nostro nei suoi confronti. Ci sono i momenti in cui studi le semplici tecniche e altri in cui tenti di applicarle (randori appunto), per poi rifare tutto con un altro compagno e via dicendo.
Attento ad una cosa però testare le proprie capacità su un ring non vale come test di difesa. Ovviamente saper assorbire l'effetto dei colpi, saper colpire realmente aiuta ma il punto cruciale è nello stato della mente. Se sali sul ring a combattere ti seri preparato nei mesi prima, conosci l'avversario, l'ora di inizio e via dicendo se vieni aggredito da uno sconosciuto, probabilmente anche contro la tua volontà, le cose cambiano. Poi saper colpire ed essere colpiti aiuta comunque. Io comunque non dico che la nostra è l'arte per la DP dico semplicemente che ti da gli strumenti per affrontare uno scontro. Nessuno può "venderti" la certezza matematica che ti difenderai sicuramente.
Punto 4: certo non sono necessarie ma come detto prima permettono di sfruttare, secondo la nostra "visione" la molla della competitività senza eccessivi danni.
Punto 5: giustsissimo infatti abbiamo il JuHo randori che ti permette di provare con un compagno non più collaborativo e ti da modo anche di capire il sistema di azione/reazione ai movimenti.
Punto 6: intanto ti riporto una mia definizione precedente "Lo SK è un arte marziale? Beh teoricamente ha tutti i crismi per essere definita con tale termine, anche se nel suo significato moderno, di fatto non lo è in quanto viene definito sistema educativo" che mirava proprio a distaccare il concetto di Marte, Marziale Guerra da quello che oggi sono le AM. Nessuna delle moderne AM è effettivamente un'arte da guerra vera e propria. Oggi le guerre si combattono con armi tecnologiche che rendono estremamete marginale il concetto di AM. Per il resto come già detto il confronto c'è ed è corretto quello che tu sostieni ma di fatto lo sostengo anche io. Confrontarsi con "avversari" diversi ci aiuta ma trovare il vero avversario è possibile solo se te lo vai a cercare per strada con tutti i rischi che ne conseguono. Come detto prima anche l'avversario del ring non è la stessa cosa perchè manca o comunque è diversa tutta la parte psicologica legata all'aggressione.
Punto 8: trasformare la gara di randori in una gara da ring porterebbe a annullare il discorso fatto prima sul vincere senza dover infierire sul nostro avversario. All'interno del randori tutto quello che tu dici è attuabile, di fatto quasi tutte le nostre tecniche di leva, sia che passino per proiezione che non, contemplano un bloccaggio articolare.
Riguardo alla forza noi intendiamo dire che se la tecnica per torcere un polso prevede che la tua manona spappoli la manina avversaria altrimenti non funziona direi che la tecnica non è valida. Se per farlo usi principi di sbilanciamento di azione/reazione allora la tecnica è un poco più valida. Poi se oltre ad esser tecnico sono anche forte tanto meglio ma non deve essere il contrario.
Banalmente se per colpire con un pugno non usi tutto il corpo il tuo colpo sarà potente quanto il tuo braccio è grosso.